3 azioni di Piazza Affari pronte a salire fino al 48% entro fine 2025

Claudia Cervi

19 Agosto 2025 - 14:20

Per investire nel 2025, ecco tre azioni italiane con potenziale di rialzo fino al 48% nel quarto trimestre 2025.

3 azioni di Piazza Affari pronte a salire fino al 48% entro fine 2025

Il 2025 si sta confermando un anno di svolta per la Borsa Italiana. Il Ftse Mib ha messo a segno un +12,3% da inizio anno, tornando ai massimi dal 2007, sostenuto dal rally del settore bancario e dal generale clima di fiducia tra gli investitori. Sullo sfondo, però, non mancano le sfide: il ciclo di allentamento dei tassi promosso dalla BCE ha ridato fiato ai mercati, ma il cambio euro-dollaro ha visto la valuta unica rafforzarsi del 12,4%, comprimendo i ricavi in dollari di molte aziende quotate. Senza dimenticare le tensioni commerciali internazionali: il recente accordo sui dazi con gli USA, fissati al 15%, ha tolto parte dell’incertezza, ma resta da capire come questo impatterà sui margini delle società esportatrici.

In questo contesto, alcuni titoli mostrano segnali di forza che potrebbero tradursi in rialzi significativi nei prossimi mesi. Ecco 3 azioni di Piazza Affari che, sulla base di trend fondamentali e tecnici, potrebbero salire fino al 48% entro fine 2025.

1) DiaSorin

Grafico azioni Diasorin Grafico azioni Diasorin Fonte Tradingview

Il settore sanitario resta uno dei più interessanti per chi cerca titoli con prospettive di crescita solide. DiaSorin, leader nei test diagnostici, ha dimostrato una certa resistenza anche nei periodi di maggiore volatilità della Borsa. A spingere il titolo ci sono trend strutturali chiari: l’invecchiamento della popolazione e la crescente domanda di soluzioni diagnostiche avanzate.

Negli ultimi trimestri, la crescita dei ricavi (+5% a 619 milioni di euro) è stata sostenuta soprattutto dall’espansione internazionale, con Stati Uniti ed Europa che restano mercati chiave. La forza del brand e la capacità di innovare rapidamente potrebbero spingere DiaSorin verso nuovi massimi, soprattutto considerando che i maggiori volumi venduti all’estero aiutano a compensare l’impatto del rafforzamento dell’euro.

Da tenere d’occhio, però, restano i costi delle materie prime e la concorrenza globale, fattori che potrebbero frenare i margini. Per chi cerca un mix tra stabilità e potenziale di crescita aggressivo, DiaSorin si candida come uno dei protagonisti del 2025.

Secondo Banca Akros, il titolo merita un giudizio buy, con un prezzo obiettivo a 122 euro: significa un possibile rialzo del 47% rispetto ai livelli attuali.

2) Nexi

Grafico azioni Nexi Grafico azioni Nexi Fonte Tradingview

Il settore dei pagamenti digitali è ormai in fase di maturità, ma Nexi continua a macinare risultati grazie alle economie di scala e all’ampliamento dei servizi a valore aggiunto. Nel primo semestre i ricavi sono saliti a 1,71 miliardi (+3,4%), con un ebitda in crescita del 5,2% e un margine che si conferma al 51%, tra i più elevati del comparto.

Il rafforzamento dell’euro rischia di frenare i ricavi internazionali, ma la spinta dei volumi e la crescente domanda da parte dei clienti business permettono di bilanciare l’effetto cambio.

Sul fronte delle valutazioni, gli analisti restano positivi: Equita SIM vede un prezzo obiettivo a 7,90 euro, il che implica un potenziale rialzo vicino al 40% rispetto alle quotazioni attuali. A livello tecnico, una tenuta sopra i 5,65 euro aprirebbe la strada a un allungo verso 6,50 euro e successivamente sui target indicati.

Il vero punto da monitorare resta la competizione nel fintech: nuovi player globali stanno entrando con forza, ma chi crede in un equilibrio tra innovazione e stabilità considera Nexi una scommessa interessante nel medio periodo.

3) Amplifon

Grafico azioni Amplifon Grafico azioni Amplifon Fonte Tradingview

l mercato dell’udito continua a crescere, trainato dall’invecchiamento della popolazione e da una maggiore attenzione alla prevenzione. Eppure, a fine luglio Amplifon è finita nel mirino della Borsa, perdendo oltre il 25% in una sola seduta dopo i conti semestrali e il taglio della guidance. Nonostante la leadership globale negli apparecchi acustici, la concorrenza potenziale di EssilorLuxottica con i suoi occhiali “ibridi” ha alimentato i timori degli investitori, portando il titolo a segnare -39% da inizio anno. I prezzi sono ora a ridosso dei minimi del 2020 a 15 euro circa. Servirà un rimbalzo oltre 15,50 per intravedere i primi segnali di ripresa, per primi obiettivi in area 17,30. Solo oltre 19 euro giungeranno però segnali di forza.

Guardando ai numeri, l’EPS è sceso del 19% nel 2025, ma resta una performance migliore rispetto al -37% del mercato. Ancora più interessante è la prospettiva di medio termine: le stime Bloomberg indicano un rimbalzo degli utili del +26% nel 2026.

I rischi non mancano, dalla pressione competitiva ai costi operativi, ma Amplifon resta una storia di crescita globale con un potenziale di recupero significativo. Secondo Banca Akros, il target price è 22,5 euro, mentre per Bloomberg è 20,33 euro: in entrambi i casi si parla di un upside vicino al 48% rispetto ai valori attuali.

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