Nel 2080 in Italia più stranieri che nativi, ecco il rapporto shock di Gefira

Alessandro Cipolla

19 Gennaio 2018 - 16:30

condividi

Secondo uno studio del team Gefira, nel 2080 la popolazione di origine straniera sarà nel nostro paese maggiore di quella italiana a causa del calo demografico.

Nel 2080 in Italia più stranieri che nativi, ecco il rapporto shock di Gefira

In Italia nel 2080 a fronte di una popolazione stabile di 60 milioni più della metà sarà di origine straniera. Questo è il rapporto shock diramato da Gefira, un think tank olandese da sempre molto critico sulla questione immigrazione.

Il problema di fondo è il calo demografico nel nostro paese, al centro della discussione di recente anche in merito ai possibili tagli alle pensioni come conseguenza dell’abolizione delle legge Fornero. Viste le meno nascite, secondo un software elaborato da Gefira nel 2080 In Italia potrebbero esserci 33 milioni di cittadini di origine straniera a fronte di 27 milioni di indigeni.

Italia a maggioranza straniera

Il rapporto di Gefira sull’Italia, che è arrivato dopo quelli svolti a riguardo dei Paesi Bassi e del Regno Unito, parte dai dati Eurostat sul possibile andamento demografico nei paesi europei che viene dato come costante.

L’Italia al momento conta circa 60 milioni di abitanti, 5 milioni dei quali stranieri. Nel 2080 quindi secondo Eurostat, nel Bel Paese il numero degli abitanti non dovrebbe variare anche se la popolazione sarebbe notevolmente più anziana rispetto a oggi.

Prendendo quindi come principio di massima che fra sessant’anni la popolazione italiana rimarrà di 60 milioni, il team Gefira ha elaborato un software, denominato Cerberus 2.0, capace secondo loro di calcolare l’andamento degli abitanti di etnia italica.

Così come per il Giappone, altro paese al primo posto per l’aspettativa di vita ma all’ultimo per la natalità così come l’Italia, le stime parlano che nel 2100 la popolazione nativa sarà di circa 20 milioni di persone.

Nel 2080 secondo il software Cerberus 2.0 gli italiani saranno 27 milioni ma, se la popolazione secondo Eurostat rimarrà comunque di 60 milioni, gli altri 33 milioni saranno di conseguenza di origine straniera, in prevalenza asiatica e africana.

Il Giappone invece che non consente l’immigrazione vedrà calare di pari passo anche la popolazione totale, che si andrà a ridurre in maniera drastica nei prossimi decenni mettendo in seria difficoltà l’economia nipponica.

Un bene o un male?

Il rapporto Gefira sull’andamento demografico in Italia ovviamente è una elaborazione e, di conseguenza, non c’è alcuna certezza sulla veridicità di questa previsione. Senza dubbio però nel nostro paese i campanelli d’allarme a riguardo sono alti.

Il problema della natalità è sotto gli occhi di tutti e finora questo calo delle nascite è stato compensato dalla presenza di migranti. Ipotizzare quindi che da qui al 2080 la maggioranza degli italiani possa essere di origine straniera non è una prospettiva impossibile da realizzarsi.

La differenza però è il diverso punto di vista cui ci si può approcciare di fronte a questo rapporto. I dati snocciolati da Gefira senza dubbio potrebbero essere presi ad esempio da chi è indignato dal fenomeno migratorio.

La minaccia della scomparsa della “razza italiana” come dichiarato dall’aspirante governatore della Lombardia Achille Fontana, è una tesi che può essere rafforzata di fronte a questa prospettiva demografica.

Dall’altro lato però, sempre stando a questo rapporto, se non fosse per gli stranieri l’Italia rischierebbe di scomparire al pari del Giappone. Oltre alla questione numerica, ce ne sarebbe anche una economica.

Un paese senza giovani non può sostenere la popolazione più anziana. Il paradosso è che probabilmente di migranti in Italia ne occorrerebbero di più. Non è un caso che l’economia della Germania multiculturale vada forte. La Merkel si è detta disponibile ad accogliere 1 milioni di immigrati l’anno, noi arriviamo a un decimo.

Chi quindi vede un problema dietro la prospettiva ipotizzata da Gefira ha una visione miope di quello che può essere il futuro del paese. Estinguersi pur di non volere un vicino di casa di origine straniera è una sorta di lungo suicidio assistito della nazione, una eventualità catastrofica e che rappresenterebbe la vera fine della cultura e delle tradizioni italiane.

Argomenti

# Italia

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO