2023 anno dei record (negativi) per il clima. Allarme rosso, anche per l’economia

Violetta Silvestri

19/03/2024

Massimo allarme sul clima: il 2023 è stato l’anno di tutti i record negativi. Cosa è successo e perché l’economia globale deve temere la catastrofe climatica?

2023 anno dei record (negativi) per il clima. Allarme rosso, anche per l’economia

Allarme rosso per il pianeta Terra: tutti i principali record climatici globali sono stati battuti lo scorso anno, ha dichiarato martedì l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). E non si tratta di buone notizie o di eccezionali traguardi raggiunti.

Tutt’altro. Stando all’ultimo rapporto dell’agenzia Onu il 2023 sarà ricordato per le temperature medie al livello più alto in 174 anni di registrazioni con un netto margine, raggiungendo 1,45 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali; per le temperature degli oceani che hanno toccato il livello più caldo in 65 anni di dati, con oltre il 90% dei mari che hanno sperimentato ondate di caldo durante l’anno; per il forte calo del ghiaccio marino antartico, con il livello di picco misurato a 1 milione di km2 al di sotto del record precedente, un’area più o meno equivalente alla dimensione dell’Egitto; per il superamento di ogni massimo già raggiunto da indicatori quali i livelli di gas serra, il calore e l’acidificazione degli oceani.

Un quadro desolante e molto preoccupante è quindi quello dipinto dal rapporto annuale sullo “Stato del clima globale”. I ricercatori dell’Organizzazione meteorologica mondiale hanno delineato come gli eventi meteorologici estremi nel 2023 abbiano causato già il caos, impattando su milioni di persone in tutto il mondo e causando perdite economiche per miliardi di dollari. La questione del clima non è solo meteorologica o di natura ambientale. Essa abbraccia ogni sfera della vita sociale, con rischi economici, finanziari, politici, commerciali enormi.

Allarme clima, cosa sta succedendo di catastrofico alla Terra?

“La comunità della WMO sta lanciando l’allarme rosso al mondo. Ciò a cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare con il calore senza precedenti dell’oceano, il ritiro dei ghiacciai e la perdita del ghiaccio marino antartico, è motivo di particolare preoccupazione”, ha detto il segretario generale della WMO Celeste Saulo, che ha assunto l’incarico a gennaio.

Il cambiamento climatico, guidato dall’uso di combustibili fossili, insieme all’emergere di fenomeni naturali quali El Nino, ha spinto il mondo a superare drammatici record nel 2023. Gli scienziati hanno avvertito che il 2024 potrebbe essere ancora peggiore, con El Nino che alimenterà le temperature nei primi mesi dell’anno.

“La Terra sta lanciando una richiesta di soccorso”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “L’ultimo rapporto sullo stato del clima globale mostra un pianeta sull’orlo del baratro. L’inquinamento da combustibili fossili sta mandando il caos climatico fuori scala”.

Il rapporto arriva poco dopo che il servizio Copernicus sui cambiamenti climatici dell’Unione europea ha affermato che per la prima volta il mondo ha superato 1,5 gradi Celsius in un intero anno.

Inevitabilmente, come affermato dall’Organizzazione Onu per il meteo, l’impatto di ondate di caldo, inondazioni, siccità, incendi e cicloni tropicali, esacerbati dai cambiamenti climatici, si farà sentire sulle vite e sui mezzi di sussistenza in ogni continente.

Il disastro climatico è anche economico

Gli eventi meteorologici estremi hanno già causato danni ingenti e dal valore di miliardi di dollari, esponendo a rischi interi settori economici, le casse degli Stati, i guadagni di agricoltori e imprese, la sussistenza di intere popolazioni.

La crisi climatica è una sfida decisiva che l’umanità deve affrontare poiché essa non può che esacerbare la crisi delle disuguaglianze, come si vede nella crescente insicurezza alimentare e nella migrazione, ha esortato il segretario generale.

Il rapporto ha attirato l’attenzione sul numero di persone che soffrono di grave insicurezza alimentare in tutto il mondo, sottolineando che questa cifra è cresciuta da 149 milioni di persone prima della pandemia di Covid-19 a 333 milioni nel 2023.

Siccità, cicloni, tempeste producono effetti devastanti su raccolti, prezzi di materie prime, trasporti di merci su vie navigabili. L’Europa stessa è stata già colpita durante le scorse estati dall’allarme per i fiumi non più utilizzabili come vie commerciali per la scarsità di acqua.

Per finire, un barlume di speranza: la capacità di energia rinnovabile è cresciuta del 50% nel 2023 fino a raggiungere 510 gigawatt (GW).

“La generazione di energia rinnovabile, guidata principalmente dalle forze dinamiche della radiazione solare, del vento e del ciclo dell’acqua, è diventata in prima linea nell’azione contro il cambiamento climatico per il suo potenziale di raggiungere obiettivi di decarbonizzazione”, ha affermato il rapporto.

La notizia è solo una goccia nell’oceano. L’economia globale, alle prese con guerre e instabilità geopolitiche, dovrà sempre di più fare i conti con un clima drammaticamente impattante sui sistemi produttivi.

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