Infuria da giorni la battaglia nella città di Al Bab, dal 2013 roccaforte dello Stato islamico: 2.500 miliziani dell’Isis sono ormai assediati da giorni dall’esercito siriano e turco.
Sarebbero 2.500 i miliziani dell’Isis asserragliati nella città di Al Bab ormai assediati da più fronti.
Sembrerebbe essere vicina all’epilogo la battaglia di Al Bab che ormai dura dalla fine dello scorso anno, con la città controllata dall’Isis vicina alla capitolazione essendo circondata sia a Nord che a Sud.
La coalizione formata da soldati turchi e da ribelli siriani è infatti praticamente entrata nella parte settentrionale della città di Al Bab, mentre le truppe dell’esercito siriano avanzano a Sud. I circa 2.500 miliziani dell’Isis ancora asserragliati però ancora non si arrendono e la battaglia continua ad infuriare.
Durante gli scontri, nella giornata di ieri un convoglio di soldati turchi sarebbe stato colpito accidentalmente da un attacco aereo russo, provocando la morte di tre soldati. Resta da capire se reggerà la fragile intesa raggiunta dalle varie parti per far fronte comune contro il nemico Isis.
Battaglia di Al Bab: 2.500 miliziani Isis non si arrendono
Al Bab è un avamposto strategico essendo il baluardo più a Nord del sedicente Stato islamico. La città è situata a 40 km da Aleppo, tornata in mano della Siria dopo la lunga e sanguinosa battaglia contro i ribelli, e a 30 km dal confine con la Turchia.
Dal 2013 la città di Al Bab, che può contare circa 60.000 abitanti, è saldamente nelle mani dell’Isis ma in questo momento la sua resa è sempre più vicina. Da Nord infatti è forte l’offensiva dell’alleanza Euphrates Shield formata da esercito turco e dai ribelli siriani.
A Sud invece è l’esercito di Damasco ad essere ormai a pochi chilometri dalla città. Ad Al Bab non sembrano però voler arrendersi i circa 2.500 miliziani dell’Isis presenti, che al momento possono controllare solo una strada per ricevere rifornimenti o per tentare una ritirata verso il fortino di Raqqa.
Miliziani ormai circondati ma ancora agguerriti, con l’esercito turco che ha riportato diverse perdite durante gli scontri alle porte della città. In più c’è stato anche l’episodio dello strike accidentale su dei soldati turchi da parte di un aereo russo.
Battaglia di Al Bab: reggerà il patto tra Siria e Turchia?
Se la notizia dell’ormai caduta della roccaforte dell’Isis di Al Bab è sicuramente un fatto più che positivo, tutta la vicenda apre però parecchi interrogativi su quale potrà essere poi il futuro della zona teatro dei combattimenti.
La Russia, nel tentativo di far fronte comune contro l’Isis, sta svolgendo il ruolo di garante per cercare di coordinare le azioni di Turchia, Siria, ribelli siriani e quelli curdi. Un particolare e complesso scacchiere che assomiglia più ad una polveriera pronta ad esplodere.
Damasco infatti non ha mai voluto riconoscere l’operazione Euphrates Shield, condotta dalla Turchia insieme ai ribelli siriani, nemici giurati di Assad. Già ad Al Bab non sono mancate le scaramucce tra i due eserciti regolari e l’incidente del fuoco amico russo sicuramente non aiuto a distendere gli animi.
Tutti gli equilibri al momento sembrerebbero essere in mano alla Russia, con gli Stati Uniti spettatori interessati e molto vigili sull’evolversi della situazione. Adesso comunque tutti gli sforzi sono indirizzati nel riconquistare Al Bab, una vittoria che sarebbe un nuovo duro colpo all’Isis e al suo sedicente Stato Islamico.
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