I mercati finanziari sembrano tranquilli, ma alcuni investitori fiutano tempesta. C’è chi ha venduto miliardi in azioni temendo un crollo imminente. Ecco cosa sanno che noi non sappiamo.
Wall Street ha appena toccato nuovi record a 6.242 punti. Non ci sono segnali di cedimento né di inversione. Eppure, tra i grandi gestori, qualcuno inizia a prepararsi al peggio. Gli investitori miliardari, obbligati a rendere pubbliche le loro posizioni tramite il modello 13F, stanno dando un chiaro segnale: anche in un mercato apparentemente in salute, c’è chi sente odore di bolla.
E non una qualsiasi: si parla dell’intelligenza artificiale. La narrativa dominante vuole l’AI come il prossimo grande motore della crescita globale (e lo sarà, a lungo termine). Ma ogni megatrend ha la sua fase di euforia iniziale, spesso seguita dallo scoppio di una bolla. È successo con internet, con i mutui subprime, con la blockchain. E potrebbe accadere anche adesso.
L’allarme arriva da Stanley Druckenmiller, uno dei nomi più lucidi e temuti di Wall Street. Il gestore del Duquesne Family Office ha mollato in blocco la sua posizione in uno dei titoli più amati dell’AI per spostarsi su un’azienda storica, solida e con alti dividendi. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA