XEON, un ETF monetario da considerare assolutamente

Tommaso Scarpellini

5 Ottobre 2025 - 06:59

Un ETF che sembra fermo ma si muove ogni giorno: tra tassi BCE, liquidità miliardaria e stabilità apparente, nasconde il segreto più vicino al cuore della finanza europea.

XEON, un ETF monetario da considerare assolutamente

L’Xtrackers II EUR Overnight Rate Swap UCITS ETF 1C (XEON IM, ISIN LU0290358497) è un fondo che replica in modo sintetico il Solactive €STR +8.5 Daily Total Return Index. Questo indice misura la performance di un deposito remunerato al tasso €STR (Euro Short-Term Rate, il nuovo tasso overnight della BCE) con l’aggiunta di 8,5 punti base, e con gli interessi reinvestiti.
Il fondo ha una dimensione imponente, con oltre 18 miliardi di euro di patrimonio in gestione (dato al 25 settembre 2025). La commissione annua totale (TER) è molto contenuta: 0,10%, tra le più basse sul mercato, segnale di efficienza e aderenza alla logica “core” di un ETF obbligazionario di breve termine.
La metodologia di replica è sintetica, tramite contratti swap con grandi banche d’investimento, in particolare Deutsche Bank. Questo significa che il fondo non detiene direttamente tutti i titoli corrispondenti all’indice, ma ricrea la performance attraverso strumenti derivati.
I proventi non vengono distribuiti: l’ETF è a capitalizzazione, quindi reinveste automaticamente gli interessi, facendo crescere progressivamente il valore quota (NAV).
La categoria è “obbligazionari Euro zona breve termine”, ma ciò che lo distingue è la sua estrema vicinanza al tasso BCE.

Qualche considerazione in più

Il settore di riferimento è quello dei tassi monetari e delle obbligazioni governative a brevissimo termine. Tra le principali esposizioni sostitutive troviamo titoli di Stato come Spagna, Belgio, Francia, Unione Europea, ma anche obbligazioni corporate di banche come Commerzbank o Banco BPM.
È importante sottolineare che questi titoli servono come collaterale a garanzia degli swap. Il prezzo dell’ETF è quindi suscettibile a variazioni dei tassi BCE: se la banca centrale aumenta i tassi, anche il rendimento dell’ETF sale; se li taglia, scende subito.
Dal punto di vista didattico, questo permette di introdurre un concetto chiave della finanza: la relazione diretta tra politica monetaria e rendimenti a breve termine. I fondi monetari e gli ETF legati all’€STR sono tra gli strumenti più rapidi a incorporare le decisioni della BCE. Questo li rende indicatori utili anche per capire come i mercati stanno “prezzando” le prossime mosse della banca centrale.

Esempi pratici educativi

Per capire come funziona questo ETF, immagina un conto deposito che ogni giorno riceve un piccolo interesse, ma con un tasso che si muove insieme alle decisioni della Banca Centrale Europea. Se i tassi salgono, il conto diventa più redditizio; se scendono, rende meno.
Il €STR è infatti il tasso medio a cui le banche si prestano denaro per una sola notte. È il punto zero della curva dei tassi: la base su cui poggia tutto il sistema finanziario europeo. Con questo ETF si accede direttamente al rendimento del “cuore” della finanza europea, una sorta di ancora stabile utile a chi cerca sicurezza.
Dal punto di vista formativo, è utile confrontare l’€STR con altri tassi di riferimento:

  • Euribor: utilizzato nei mutui a tasso variabile, riflette scadenze più lunghe (1, 3 o 6 mesi).
  • Eonia: era il vecchio tasso overnight, sostituito dall’€STR nel 2019.
  • Fed Funds Rate: l’equivalente americano, fissato dalla Federal Reserve.
    Capire le differenze tra questi tassi aiuta a leggere in maniera più consapevole non solo gli ETF obbligazionari, ma anche prodotti bancari di uso quotidiano come i mutui o i prestiti.

Rischi principali

Nonostante l’ETF abbia un rischio molto basso (indicatore PRIIPS = 1), ci sono aspetti da considerare:

  • Rischio di tasso: se la BCE taglia i tassi, il rendimento giornaliero scende immediatamente. Per un investitore a breve termine questo può essere accettabile, ma chi punta a proteggersi dall’inflazione potrebbe trovare il rendimento insufficiente.
  • Rischio di controparte: la replica è sintetica e dipende da grandi banche, pur con regole EMIR che limitano i rischi. È un esempio utile per capire la differenza tra replica fisica e replica sintetica negli ETF.
  • Rischio inflazione: il rendimento segue i tassi nominali, non il potere d’acquisto reale. Questo significa che se l’inflazione è al 3% e l’ETF rende l’1,5%, in realtà il valore reale del capitale si riduce.
    Dal punto di vista educativo, questo insegna una lezione chiave: il rischio non va mai valutato in termini assoluti, ma in termini relativi agli obiettivi dell’investitore. Un ETF monetario può sembrare sicuro, ma in un contesto inflattivo può rivelarsi “costoso” in termini di perdita di potere d’acquisto.

Spunti formativi aggiuntivi

  1. Uso strategico nel portafoglio: un ETF come questo è spesso usato semplicemente come “parcheggio” temporaneo della liquidità ma gli utilizzi possono variare a seconda delle esigenze.
  2. Confronto con i fondi monetari tradizionali: molti investitori italiani sono abituati a usare fondi obbligazionari a breve termine offerti dalle banche, spesso con costi superiori all’1%. Con un ETF simile, comunque si ha un’esposizione meno costosa. Anche se questo non è un parametro sufficiente a dire che sia migliore.
  3. Indicatore delle aspettative di mercato: osservare l’andamento del NAV di questo ETF è un modo semplice per seguire come i mercati reagiscono alle decisioni della BCE.
  4. Replica sintetica come caso di studio: questo ETF è anche un ottimo esempio per spiegare come funzionano gli swap e come il rischio di controparte venga gestito tramite collaterale. Per studenti e appassionati di finanza, è una palestra per capire la finanza derivata applicata al mondo retail.

Quindi

L’Xtrackers II EUR Overnight Rate Swap UCITS ETF è uno strumento semplice da capire ma sofisticato nella struttura, perché permette di accedere al rendimento del tasso base dell’Eurozona con costi bassi e liquidità elevata. È un ETF che rappresenta la stabilità, in un mondo finanziario dominato dalla volatilità.
Ha vari utilizzi, come discusso precedentemente, ma soprattutto è un ottimo caso didattico per imparare i principi di funzionamento dei mercati monetari europei.

DISCLAIMER

Questo testo non costituisce raccomandazione d’investimento. I dati possono cambiare e non se ne garantisce la correttezza assoluta. Consultare sempre la documentazione ufficiale e un consulente finanziario prima di operare.

Iscriviti a Money.it