Volkswagen, 20.000 lavoratori lasciano l’azienda. Settore auto sotto pressione in Germania

Violetta Silvestri

3 Giugno 2025 - 15:27

Volkswagen prosegue nel suo piano di rilancio per superare la crisi e annuncia che 20.000 lavoratori lasceranno l’aziende in uscite accordare. Intanto, il sentiment è pessimo per il settore.

Volkswagen, 20.000 lavoratori lasciano l’azienda. Settore auto sotto pressione in Germania

Il piano di ristrutturazione di Volkswagen prosegue, con l’intento di risollevarsi da una profonda crisi che ha investito il colosso tedesco dell’automotive, simbolo di una Germania indebolita.

Secondo quanto dichiarato dai vertici aziendali e come riportato da diversi media stranieri, circa 20.000 dipendenti lasceranno volontariamente l’azienda entro la fine del decennio.

La più grande casa automobilistica europea è diventata l’immagine più nitida della debolezza economica del motore europeo, la Germania, e delle difficoltà di tutto il settore auto europeo ad adeguarsi alle sfide della transizione energetica.

Il gruppo ha lanciato un programma di riduzione della capacità produttiva e dell’organico, costretta dall’aumento dei costi, dalla fragile domanda in Europa di nuovi veicoli e dalla rapida ascesa della concorrenza cinese.

A dicembre, i dirigenti e i sindacati del marchio VW hanno raggiunto un accordo per ridurre la capacità produttiva tedesca di oltre 700.000 unità e l’organico di 35.000 posti entro il 2030. Anche i marchi gemelli Audi e Porsche stanno tagliando posti di lavoro per ridurre i costi.

Volkswagen in crisi: prossimo passo l’addio di 20.000 dipendenti

I piani di ristrutturazione dell’azienda sono sulla buona strada secondo Gunnar Kilian, responsabile delle relazioni umane e membro del consiglio di amministrazione della Volkswagen:

“Grazie ai progressi misurabili nei costi di produzione a Wolfsburg e ai tagli di posti di lavoro socialmente responsabili nei soli sei stabilimenti tedeschi di Volkswagen AG, stiamo accelerando la nostra trasformazione. Circa 20.000 uscite dall’azienda entro il 2030 sono già stati concordati contrattualmente”, ha commentato.

Questa cifra rappresenta ben oltre la metà delle 35.000 posizioni che la Volkswagen si è impegnata a tagliare in Germania entro il 2035, nel tentativo di aumentare la redditività.

La riduzione dei posti di lavoro, su una forza complessiva di 130.000 dipendenti, è stato concordato dalla direzione e dai sindacati a dicembre, dopo vari cicli di trattative.

L’azienda ha escluso licenziamenti per motivi operativi e la sforbiciata al personale sarà realizzata principalmente attraverso pensionamenti anticipati e indennità di buonuscita.

I lavoratori riuniti in una assemblea a Wolfsburg hanno ascoltato anche il direttore finanziario del marchio VW, David Powels, il quale ha affermato che “l’azienda deve affrontare gli investimenti eccessivi, i bassi rendimenti dei veicoli elettrici e un punto di pareggio troppo alto”.

Il settore auto peggiora in Germania

Il sentiment nell’industria automobilistica tedesca, intanto, è ulteriormente peggiorato a maggio, ha dichiarato martedì l’istituto Ifo, segnalando un calo del suo indice del clima imprenditoriale per il settore a -31,8 punti dai -30,7 di aprile.

“La confusione che circonda i dazi statunitensi sta causando problemi all’industria automobilistica in Germania”, ha affermato Anita Woelfl, specialista del settore Ifo.

Già alle prese con la debole domanda europea e la forte concorrenza estera, le case automobilistiche tedesche Volkswagen e BMW, Mercedes-Benz sono in trattative con il governo statunitense per raggiungere un accordo che attutisca il colpo dei dazi sulle importazioni.

Non solo. La lobby automobilistica tedesca ha lanciato anche l’allarme sulle restrizioni cinesi all’esportazione di leghe, miscele e magneti di terre rare (contromisure nella guerra commerciale), che rappresentano un grave rischio per l’industria e potrebbero causare ritardi nella produzione e interruzioni se non si trovasse rapidamente una soluzione.

Iscriviti a Money.it