Volantino ministero dell’Interno, controlli ai non residenti: perché è una truffa

Ilena D’Errico

17 Aprile 2023 - 18:27

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Si ritorna a parlare del falso volantino del ministero dell’Interno che durante i lockdown annunciava dei controlli per i non residenti. Ecco perché si tratta di una truffa e come verificarlo.

Volantino ministero dell’Interno, controlli ai non residenti: perché è una truffa

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare del (falso) volantino del ministero dell’Interno che durante il lockdown invitava le persone a garantire l’accesso ai propri appartamenti, in ragione di presunti controlli ai non residenti. Per il momento non si sa con certezza se l’argomento sia tornato in auge sui social semplicemente per il passaparola o se, effettivamente, i ladri abbiano fatto un nuovo tentativo. Già durante marzo 2020, quando per la prima volta sono apparsi questi tipi di volantini, le amministrazioni comunali e le forze di polizia sono intervenute tempestivamente, allertando i cittadini sulla possibile truffa.

Non che ce ne fosse particolare bisogno, dato che la maggior parte dei cittadini ha notato immediatamente la stranezza del volantino e del suo contenuto bizzarro, diffondendo il più possibile l’allarme sui social network. Per quello che ne sappiamo, nessun colpo è andato a segno tramite il falso avviso ministeriale, ma la prudenza non è mai troppa. Bisogna comunque tenere in considerazione che senza leggere attentamente il volantino potrebbe essere scambiato per un messaggio autentico, perlomeno quanto all’apparenza. Oltretutto, la minaccia di sanzioni penali potrebbe spaventare e così indurre ad adeguarsi senza porsi troppe domande. La cronaca italiana è tristemente piena di episodi del genere, non sempre conclusi con un lieto fine. Ecco perché è importante sapere perché il volantino è una truffa e dunque come riconoscere casi simili per comportarsi in modo adeguato.

Volantino del ministero dell’Interno, perché è una truffa e come tutelarsi

Il volantino in questione ha colto al balzo la situazione provocata dalla pandemia e provato a cavalcare l’onda delle restrizioni applicate agli spostamenti dei cittadini. Eppure, non è la prima volta in cui i ladri d’appartamento - presumibilmente chi si cela dietro a questo escamotage – tentano di spianarsi la strada spacciandosi per autorità o forze dell’ordine, in modo più o meno diretto.

Si tratta di espedienti che spesso riescono a far leva sui timori dei cittadini, inducendoli a dare credibilità e ascolto anche a chi non ne ha alcun diritto. Complici l’informazione, il rapido segnale lanciato dalle amministrazioni e anche una certa grossolanità del falso avviso ministeriale la truffa è stata però sventata subito, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza e autotutela delle persone.

Appena visto il volantino, che è stato segnalato in diverse città italiane, i cittadini hanno iniziato a condividere l’accaduto sui social avvertendosi gli uni con gli altri. Come hanno capito che si trattava di una possibile truffa?

Falso volantino del ministero dell'Interno Falso volantino del ministero dell’Interno Immagine da Rai Tgr Lazio

Innanzitutto, bisogna ricordare che le istruzioni riguardo al lockdown erano pedissequamente ripetute, e aggiornate all’occorrenza, dai telegiornali e dalle comunicazioni ufficiali (un volantino affisso ai portoni non è considerabile una comunicazione ufficiale). Non si è mai parlato di controlli nelle abitazioni, se non gli interventi dei vigili dovuti alle segnalazioni.

Il potere delle forze dell’ordine è sempre soggetto alla legge, che in primis tutela la privacy dei cittadini e impedisce le interferenze immotivate nella loro dimora o vita privata. Per il principio di inviolabilità del domicilio, infatti, le forze dell’ordine possono entrare nelle case dei cittadini in casi specifici previsti dalla legge. Semplificando, devono avere un mandato o temere la flagranza di reato (norma valida anche durante il periodo Covid).

Un avviso affisso sui portoni non può essere vincolante per i cittadini, che anche nel caso di presunta verosimiglianza devono accertarsi prima di aprire le porte di casa. Il primo passo è sicuramente quello di contattare direttamente le forze dell’ordine, chiedendo spiegazioni a riguardo. Si tratta del primo controllo da effettuare in presenza di avvisi dubbi o per verificare che alla porta ci siano dei reali agenti di polizia o carabinieri.

La presenza del presunto volantino è stata riscontrata in diverse città, principalmente:

  • Bari;
  • Roma;
  • Napoli.

Non sembrano esserci casi recenti e in ogni caso le forze dell’ordine hanno già accolto tutte le segnalazioni presentate ormai 3 anni fa, ma è bene ricordare per il futuro che è importante rivolgersi alle fonti ufficiali. Anche l’eventuale minaccia di ripercussioni penali non dovrebbe spaventare, perché deve essere espressamente motivata e chiarita al cittadino. Le multe e la reclusione citate nel volantino, peraltro, rimandano alla violazione dell’articolo 650 del Codice penale, sull’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Basti sapere che ogni soggetto autorizzato a emanare questo genere di provvedimenti ne tiene traccia in modo ufficiale e consultabile – di certo non con il volantinaggio. Qui, ad esempio, si trovano i provvedimenti del ministero dell’Interno.

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