Via libera ai dividendi di questa banca italiana. Fino a che punto è una ottima notizia?

Laura Naka Antonelli

3 Novembre 2025 - 18:39

Il grande annuncio dopo il grande panico è arrivato. Ma cosa succede ora? Il target price sulle azioni da parte degli esperti non lascia pensare a una ottima notizia.

Via libera ai dividendi di questa banca italiana. Fino a che punto è una ottima notizia?

BFF Bank finalmente libera dai paletti sui dividendi imposti da Bankitalia.

È stata la stessa banca italiana a fare il grande annuncio con un comunicato che porta la data di ieri, domenica 2 novembre 2025: la Banca d’Italia, si legge nella nota, ha comunicato all’istituto di credito la fine delle restrizioni precedentemente imposte che avevano congelato le cedole dell’istituto di credito.

Occhio alle azioni BFF Bank che, sulla scia della notizia, hanno chiuso la giornata di contrattazioni di oggi, lunedì 3 novembre 2025, segnando un rally del 4,21%, a quota 10,90 euro.

Positivo anche il recente trend del titolo, così come la performance YTD e su base annua.

Le azioni sono salite infatti di quasi il 6% negli ultimi cinque giorni di contrattazioni, avanzando nell’ultimo mese dell’1,30%.

Il trend a tre mesi è stato di un rialzo del 3,81%, mentre YTD, ovvero dall’inizio del 2025, la performance è stata di uno scatto di quasi +19%.

Su base annua, i titoli BFF Bank sono avanzati di oltre il 19%.

La decisione di Bankitalia di bloccare i dividendi di BFF Bank e il panico a Piazza Affari

La decisione di Bankitalia di bloccare i dividendi di BFF Bank era stata presa a seguito di una ispezione che Via Nazionale aveva lanciato nel settembre del 2023, conclusasi a gennaio 2024, ma di cui Piazza Affari aveva ricevuto notizia soltanto con la pubblicazione della trimestrale da parte del gruppo.

Il risultato era stato un fuggi fuggi generalizzato dalle azioni che, in una sola sessione, erano crollate del 33%, a causa del panico che aveva travolto gli investitori.

Le azioni restrittive decise dalla Banca d’Italia non avevano colpito ’solo’ i dividendi, dunque la distribuzione degli utili.

Il giro di vite aveva bloccato anche la parte variabile delle retribuzioni.

A BFF Bank era stato imposto inoltre il divieto di espandersi all’estero. Tutti fattori che avevano provocato una forte erosione della fiducia del mercato.

Il grande annuncio, BFF Bank libera dal giogo della Banca d’Italia

Ieri, 2 novembre 2025, la grande notizia, con BFF Bank che ha fatto i seguenti annunci:

  • La rimozione delle misure restrittive relative alla distribuzione di utili o altri elementi del patrimonio.
  • La corresponsione della parte variabile delle remunerazioni al personale.
  • L’espansione su nuovi mercati esteri.

L’annuncio sui nuovi requisiti di capitale post test BCE che la banca supera ampiamente

Non solo. Così come hanno fatto già altre banche italiane, BFF Bank ha reso noti i nuovi requisiti di capitale che dovrà rispettare a seguito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review Evaluation Process - SREP), ovvero del test della BCE.

I requisiti minimi fissati dalla BCE, che la banca ha dichiarato di superare ampiamente citando gli ultimi numeri relativi al 30 giugno 2025, sono i seguenti:

  • Un Common Equity Tier 1 (CET 1 ratio) pari al 9%, costituito da una componente vincolante del 6,50% (di cui 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati dallo SREP) e, per la parte restante, dalla componente di riserva di conservazione del capitale (“CCoB”) pari al 2,50%.
  • Un Tier 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,50%, costituito da una componente vincolante dell’8% (di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati dallo SREP) e, per la parte restante, dalla CCoB pari al 2,50%.
  • Un Total Capital Ratio (TC ratio) pari al 12,50%, costituito da una componente vincolante del 10,00% (di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,00% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati dallo SREP) e, per la parte restante, dalla CCoB pari al 2,50%.

Ma cosa succede ora ai dividendi?

Target centrati e superati, per l’appunto, se si considera che al 30 giugno 2025, il gruppo BFF presentava un CET 1 ratio, inclusivo dell’utile adjusted di periodo, pari al 14,3%, con €65 milioni in eccesso rispetto al nuovo target del 13,0% per il pagamento dei dividendi, come ha reso noto la stessa banca.

Gli analisti di Equita SIM hanno commentato le novità annunciate, facendo notare che la banca ha innalzato la soglia di CET1 ratio target al 13% rispetto al 12% precedente per la distribuzione di dividendi e aggiungendo che ora, “al netto di operazioni di capital management, BFF stima minori dividendi cumulati per €50-70 milioni in arco piano (rispetto a un valore superiore ai €560 milioni nel periodo 2023-26E)”.

La SIM ha precisato a tal proposito che, “assumendo il mid-point, questo comporterebbe distribuzioni cumulate sull’utile 2025-26E per €317 milioni (yield medio 2025/26E 8%)”, valore che è tuttavia inferiore alla stima attuale di Equita, pari a €350 milioni (assumendo 100% payout su utile adjusted, yield medio 9%).

Tra gli altri annunci arrivati dalla banca italiana, anche quello relativo al mandato affidato ai primari advisor per la valutazione di operazioni di capital management sul portafoglio crediti e la richiesta a Bankitalia che ha per oggetto “l’autorizzazione per riprendere il buy-back a supporto dei piani di incentivazione per €12,5 milioni, con un effetto sul CET1 ratio stimato in circa -25bps”.

Equita ha commentato le novità emerse ieri dalla banca italiana, mostrandosi cautamente ottimista, mettendo in evidenza come le azioni abbiano già prezzato in parte la notizia positiva:

“La rimozione delle limitazioni è una notizia positiva per BFF, sebbene a nostro avviso in parte già scontata dal titolo che tratta a un Adj. P/E 2025/26E pari a 12,9 volte/10,9 volte, valore a premio rispetto al settore bancario, che tratta in media con un P/E 2025/2026 pari rispettivamente a 10,3 volte e a 9,7 volte”.

Notizia positiva ma non ottima per le azioni. Annuncio in gran parte scontato? Il target price

Insomma, la notizia della rimozione delle restrizioni di Bankitalia, per quanto positiva, potrebbe non rivelarsi alla fine ottima.

Detto questo, Equita SIM ha migliorato il target price sulle azioni BFF Bank del 6%, a €11,1 (target molto vicino alle valutazioni attuali delle azioni che, dopo il rally di oggi, scambiano a quota 10,90 euro).

Si prevede inoltre un eccesso di capitale che potrebbe liberarsi nel 2027, pari a circa €175-180 milioni, sulla scia di operazioni di capital management “(calcolati sulle nostre stime”, ha spiegato la SIM, “assumendo il ritorno a un rapporto Past Due / Crediti in linea con quello precedente all’intervento di Banca d’Italia), parzialmente compensato da un aumento del CET1 ratio target”.

Al target, ha aggiunto Equita, “BFF tratterebbe con un Adj. P/E 2025/26 pari rispettivamente a 13,7 volte e a 11,6 volte, con un dividend yield per il 2025 e 2026 rispettivamente del 7,7% e del 9%, assumendo un payout del 100% sull’utile netto adjusted a partire da quest’anno, rispetto a una media del settore bancario a 7,5%/8,3% includendo il buyback”.

Equita ha una visione praticamente neutrale sulle azioni di BFF Bank, a fronte di un target price pari per l’appunto a € 11,10 euro, praticamente quasi raggiunto.

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