Attirate dagli avanzi di cibo le vespe orientalis stanno allarmando la città. In caso di puntura è bene rifugiarsi in un luogo chiuso.
Aggressive e pericolose per la salute dell’uomo, le vespe orientalis stanno invadendo Roma. Il Comune ha messo a disposizione un numero verde per le segnalazioni e negli ultimi giorni sono più di cento gli interventi effettuati.
L’insetto è ricomparso in città dopo molti anni. La vespa orientalis, infatti, viene dal nord Africa e dall’Asia, ma è presente anche nel sud Italia e a Genova (dove si ipotizza sia arrivata con le navi). L’insetto è simile al calabrone: manto rossiccio e una banda gialla sull’addome e lungo un paio di centimetri. Le vespe orientalis posso fare nidi con centinaia di esemplari.
È allarme vespe orientalis a Roma
Dopo l’invasione dei Cinghiali la città si trova ad affrontare una nuova emergenza, sempre legata ai rifiuti. Le vespe orientalis attratte dal cibo si stanno diffondendo in fretta nella Capitale, moltissime le segnalazioni al numero verde negli ultimi giorni. In moltissime chat di condomini o di lavoro è possibile trovare messaggi che chiedono di prestare attenzione e verificare la presenza di nidi.
Salve a tutti, vi informo che oggi è entrata nelle scale una vespa Orientale. Per evitare che possa succedere di nuovo, vi chiedo di tenere chiuse le finestre delle scale. Verificate anche che non ci siano nidi, nel caso vanno segnalati al numero verde istituto dal Comune di Roma.
📢‼️Roma Capitale si attiva contro la diffusione della #VespaOrientalis. L’insetto è ricomparso a Roma dopo molto tempo: la sua presenza non veniva registrata nella Capitale dagli anni ’50.📞 A partire da oggi, 1 settembre, la Protezione Civile di Roma Capitale collabora con il Dipartimento Tutela Ambientale per la raccolta delle segnalazioni attraverso il numero verde 800 854 854, normalmente dedicato alle emergenze.
ℹ️ Le segnalazioni devono contenere informazioni utili a localizzare i nidi per la successiva rimozione, quelle relative alla presenza di sciami invece saranno trasferite al «Servizio Valorizzazione della Biodiversità. Lotta alle specie Sinantrope» che con AMA valuterà il ricorso a insetticidi e disinfestanti.
Vespe orientalis: rischio intossicazione dopo puntura
Attirate dagli avanzi di cibo, le vespe nidificano nelle intercapedini delle finestre, sotto i tetti e nelle fessure, ma anche nei parchi e negli edifici disabitati. Le vespe orientalis hanno un pungiglione velenoso che può provocare bruciore e gonfiore, in caso di contatto, ma anche intossicazione e shock anafilattico in particolare nei bambini o in soggetti allergici.
Dal Campidoglio lanciano l’allarme: «L’insetto è pericoloso per la puntura che può causare intossicazione al fegato. E mentre il calabrone è pericoloso perché agisce sui centri nervosi, la vespa orentalis è epatotossica». Il Comune in ogni caso assicura: «Non è minacciata la vita delle persone». Il pericolo c’è invece per un altro insetto. «Quelle che rischiano di più sono le api, perché queste vespe sono capaci di annientare gli sciami».
Allarme vespe a Roma: come comportarsi?
Come spiegano gli esperti la prima cosa da fare quando avvistiamo una vespa orientalis è sicuramente non dare fastidio in nessun modo. Se vediamo che sta cercando di bere o di mangiare, bisogna assolutamente evitare di infastidirla perché può diventare molto aggressiva. Bisogna evitare di tenere avanzi di cibo sul balcone o nel giardino, ma anche fare attenzione ai rifiuti.
Se dobbiamo aprire sportelli o porte che sono rimaste chiuse a lungo è bene prestare attenzione e farlo con calma: è importante fare entrare l’aria un poco alla volta per evitare, qualora ci fosse un nido, l’attacco degli insetti.
In caso di attacco è del tutto inutile mettersi a correre: quando la vespa orientalis punge, il suo pungiglione rilascia un ferormone che attira gli altri insetti. È bene, se la puntura è avvenuta all’aperto, rifugiarsi in un luogo chiuso. In caso di attacco di più insetti è bene proteggere naso, orecchie, occhi e bocca.
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