Vaccini e Biden: due fattori positivi per il comparto farmaceutico

Ufficio Studi Money.it

3 Dicembre 2020 - 16:56

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Azioni del comparto farmaceutico in primo piano dopo l’arrivo dei vaccini e la vittoria di Biden nelle elezioni statunitensi. Vediamo come ottenere facilmente un’esposizione a questo settore.

Vaccini e Biden: due fattori positivi per il comparto farmaceutico

A novembre 2020 le borse mondiali hanno messo a segno la performance migliore mai realizzata. A spingere gli acquisti sono stati gli annunci relativi i vaccini e l’esito delle elezioni statunitensi.

Con tassi di efficacia particolarmente elevati, in quota 95%, i vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTech e da Moderna promettono un lento ma inesorabile ritorno alla normalità.

Per questi due vaccini le autorizzazioni per l’uso in Europa sono attese nel giro di qualche settimana mentre per il terzo vaccino protagonista delle cronache nelle ultime settimane, quello preparato da Oxford e AstraZeneca, non sono state ancora fissate udienze all’EMA (l’agenzia europea per i medicinali).

Il vaccino rappresenta il tipico “game changer” che tutti si aspettavano: nei prossimi mesi gli investitori si troveranno ad operare con un contesto in fase di normalizzazione in cui sono presenti dosi di stimoli monetari e fiscali mai visti.

Buone nuove sono arrivate anche dalle elezioni statunitensi, dove l’affermazione di Joe Biden si è accompagnata una maggioranza repubblicana al Senato che finirà per smorzare le spigolosità più accentuate nel programma democratico.

Comparto farmaceutico festeggia l’arrivo di Biden

Già assoluto protagonista in scia dell’arrivo dei vaccini, il comparto medico-farmaceutico è destinato a capitalizzare anche la mancata “onda blu” nelle elezioni statunitensi: una vittoria netta dei democratici avrebbe potuto portare a una maggiore regolamentazione, soprattutto in relazione ai prezzi dei farmaci.

Per ottenere un’esposizione a questo comparto, Leonteq mette a disposizione degli investitori un Certificato Phoenix Autocallable con sottostanti tre pesi massimi di questo settore del calibro di Astrazeneca, Johnson & Johnson e Pfizer.

Il prodotto, che presenta un codice ISIN CH0579773935, barriera al 65% ed un rendimento potenziale annuo di ben 9 punti percentuali (cedole trimestrali del 2,25% con memoria e trigger level 65%).

Due delle tre aziende che compongono questo certificato fanno parte dello S&P Pharmaceuticals Select Industry Index, una proxy particolarmente affidabile per valutare l’andamento del comparto.

In rialzo di circa il 60% dai minimi di marzo, questo indice nella seconda metà di aprile si è riportato sopra la media mobile a 200 periodi, in seguito più volte testata in versione supporto, e poi l’importante trendline ottenuta congiungendo i top del febbraio-aprile 2017.

S&P Pharmaceuticals Select Industry Index, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

Attualmente sopra i 5.500 punti, i prezzi puntano a testare la resistenza in area 5.700 punti, dove passa la trendline aprile e luglio 2016, e la soglia dei 6 mila punti.

Come funziona questo Certificato

Chi acquista questo Certificato a partire da marzo 2021 potrà incassare una cedola trimestrale del 2,25% se nel giorno di monitoraggio della cedola il prezzo di chiusura ufficiale di tutti i titoli sottostanti risulterà superiore al cosiddetto “Coupon Trigger Level”, pari per questo prodotto al 65% del valore iniziale.

Una caratteristica particolarmente interessante di questo certificato di investimento è rappresentata dall’Effetto Memoria. Tramite questo meccanismo l’investitore riceverà i premi precedentemente non ricevuti nel caso in cui ad una data di valutazione risultino soddisfatte le condizioni per ricevere il provento.

Proviamo a fare un esempio. Se nella prima e nella seconda data di valutazione il requisito del 65% non dovesse essere rispettato, l’investitore non riceverà il premio. Se, alla terza data di valutazione i sottostanti dovessero quotare sopra il 65%, l’investitore incasserà il premio corrispondente più quelli non ricevuti in precedenza.

Inoltre, si tratta inoltre di un prodotto equipaggiato con la c.d. “Opzione Quanto”, la clausola che protegge l’investitore dal rischio di cambio, nel caso in cui un sottostante è quotato in valuta diversa dall’euro.

A partire dalla data di osservazione fissata per il 3 giugno gennaio 2021 il prodotto prevede la cosiddetta clausola “autocall”: se in questa data di osservazione, e negli altri appuntamenti trimestrali, il prezzo di chiusura ufficiale di ciascun sottostante risulterà superiore al “livello di attivazione autocall”, il prodotto si estinguerà corrispondendo all’investitore i mille euro del valore nominale più l’importo della cedola.

Particolarmente interessante è il fatto che il “livello di attivazione autocall” decresce al passare del tempo, rendendo sempre più facile ottenere il rimborso anticipato: se nelle prime tre date di osservazione questo livello è pari al 100%, a partire da marzo 2022 questo livello scende al 95% per passare al 90% a dal marzo 2023.

Cosa succede a scadenza?

Alla data di rimborso due sono i possibili scenari per l’investitore:

  • nel caso in cui l’evento barriera non si è verificato, se quindi il valore di tutti i sottostanti alla data di rilevazione finale (27 novembre 2023) risulterà superiore al livello barriera (65% del valore iniziale), l’investitore riceverà un importo pari al prezzo di emissione;
  • se l’evento barriera si è verificato, se quindi il valore di almeno un sottostante è pari o inferiore al livello barriera, l’investitore riceverà un importo in linea con la performance del titolo sottostante che ha fatto segnare il rendimento peggiore (se quindi un titolo dovesse far registrare un -50%, il prodotto corrisponderà 500 euro).

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