Wall Street: il lato oscuro dei buy-back

Luca Fiore

27 Luglio 2019 - 17:59

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Nel primo trimestre del 2019, i riacquisti di azioni hanno totalizzato 190 miliardi di dollari e sull’intero anno sono visti a 820 miliardi. Gli analisti sono preoccupati.

Wall Street: il lato oscuro dei buy-back

Fino a qualche decennio fa illegali, negli ultimi anni i piani di buyback a Wall Street hanno registrato un’impennata clamorosa. Secondo i dati della Federal Reserve elaborati da Goldman Sachs, negli ultimi nove anni le aziende statunitensi hanno speso 3,8 mila miliardi di dollari per acquistare azioni proprie.

Gli analisti stimano che una percentuale compresa tra il 40 e il 60 per cento dei tagli fiscali targati Trump siano stati utilizzati per ricomprare azioni proprie. Solo nel primo trimestre del 2019, i riacquisti hanno totalizzato 190 miliardi di dollari.

Wall Street: esperti divisi

Le posizioni sulla questione sono discordanti. “Gli investimenti effettuati dalle società dello S&P500 sono nei pressi dei massimi storici e le scorte di risorse liquide permettono nuovi aumenti”, hanno detto Jesse M. Fried e Charles C. Y. Wang dell’Harvard Business Review.

“La quota di reddito disponibile per investimenti destinata agli azionisti (delle aziende dello S&P500, ndr) negli ultimi anni si è attestata al 41,5%, meno della metà di quanto dicono i critici”. Inoltre, i buyback trasferiscono risorse dalle imprese agli investitori “che poi riallocano denaro in altri business più dinamici e quindi l’effetto finale sull’economia potrebbe essere ridotto”.

Giudizio più drastico per Larry Fink, cofondatore e presidente del colosso finanziario BlackRock, secondo cui si tratta di operazioni negative per le società e per il sistema democratico. “La società sta chiedendo alle aziende, pubbliche e private, di assolvere uno scopo sociale”.

“Per continuare a prosperare, le aziende devono raggiungere performance finanziarie e dimostrare di poter offrire un contributo positivo alla società. Dei benefici delle aziende devono godere tutti coloro che sono coinvolti: gli azionisti, gli impiegati, i clienti e le comunità nelle quali le società operano”.

Wall Street: buyback alterano valore delle azioni

I critici ritengono che si tratti di operazioni destinate ad incoraggiare una visione di breve termine da parte del management e che incrementino il valore delle azioni in maniera artificiale.

Per la società di consulenza McKinsey, le aziende farebbero meglio a distribuire dividendi o ad incrementare gli investimenti. Anche perché i buyback tendono ad alterare l’utile per azione (che può essere spinto al rialzo in maniera artificiale) e le altre metriche utilizzate per calcolare la redditività e il valore di una società.

I 190 miliardi utilizzati per riacquisti nel primo trimestre, stima Bloomberg, hanno ridotto il numero di azioni dello S&P500 in circolazione dello 0,8%, facendo salire gli utili per azione di una percentuale equivalente.

Ai livelli attuali, nel 2019 potrebbero essere raggiunti 820 miliardi di dollari di buyback, contro i 513 miliardi del 2018, con un impatto sulla crescita dei risultati per azione del 3,5%.

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