Nel 2019 ha sbancato il jackpot dell’EuroMillions promettendo di fare qualcosa per la comunità. E oggi ha mantenuto la promessa.
Le lotterie mettono in palio jackpot molto elevati, capaci davvero di cambiare la vita delle persone. Quando si verificano vincite milionarie, tutti condividono lo stesso pensiero: la speranza che a beneficiarne sia qualcuno realmente bisognoso, qualcuno per cui quella fortuna rappresenti una svolta concreta. Risalire ai vincitori è difficile, perché spesso preferiscono mantenere l’anonimato, ma talvolta emergono storie di persone umili che, grazie alla sorte, sono riuscite a trasformare completamente la propria esistenza.
Nel 2019 Steve Thomson, padre di tre figli, portò a casa un jackpot straordinario. Riuscì infatti a vincere il ricchissimo montepremi dell’EuroMillions, pari a 105 milioni di sterline, equivalenti a circa 120 milioni di euro. Quando venne a sapere della vincita, l’uomo formulò una promessa: restituire qualcosa alla comunità devolvendo una parte della somma ricevuta, un gesto che desiderava compiere sin dal primo momento.
Promessa mantenuta: inaugurato un centro per giovani adulti con disabilità
Oggi, a distanza di anni, Steve ha mantenuto quella promessa e ha potuto inaugurare un centro dedicato ai giovani adulti con disabilità. Venerdì scorso era presente all’apertura del nuovo spazio dell’organizzazione benefica «Together Our Community» (TOC), nella città di Chichester, nella contea inglese del West Sussex, circondato da volontari e famiglie che hanno espresso grande gratitudine.
L’edificio è stato progettato per aiutare i giovani adulti affetti da disabilità a sviluppare competenze e creare relazioni sociali. Il centro sorge in un immobile completamente ristrutturato, organizzato su tre piani che includono una sala sensoriale, un’aula didattica aperta e una cucina attrezzata con caffetteria. In questo modo i giovani disabili possono imparare a cucinare, acquisire autonomia e maturare competenze nel settore dell’ospitalità.
Alla BBC, Steve ha raccontato: «Dopo aver vinto, sapevo esattamente dove volevo aiutare». Ha parlato degli amici i cui figli, con autismo e altre difficoltà di apprendimento, spesso non ricevevano alcun sostegno dopo aver compiuto 18 anni. I genitori erano spesso costretti a lasciare il lavoro per occuparsi dei figli. «È una vera lotta e straziante ascoltare le loro storie», ha spiegato.
Durante la pandemia ha incontrato Hilary e Louise, fondatrici dell’organizzazione TOC, e ha deciso che sarebbero state loro a dare forma al progetto. Inizialmente ha donato un minibus per gite e tirocini, poi ha scelto di acquistare l’edificio destinato a diventare un centro rivolto ai giovani adulti tra i 18 e i 35 anni con difficoltà. Le fondatrici di TOC hanno elogiato l’impegno di Steve che, come hanno raccontato, «non si è limitato a firmare un assegno: è stato coinvolto in ogni fase, dalla progettazione all’arredamento, partecipando con entusiasmo».
È una storia positiva, quella di un uomo che, fortunato grazie alla vincita milionaria, ha deciso di lasciare un segno concreto nella comunità investendo parte della sua fortuna in qualcosa destinato a durare nel tempo e a migliorare davvero la vita di molte persone.
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