Una scoperta archeologica in Italia potrebbe riscrivere le nostre origini

Andrea Fabbri

15 Settembre 2025 - 05:21

Un gruppo di archeologi ha scoperto una tomba etrusca inviolata a Tarquinia che potrebbe far luce sulla nostra storia più antica

Una scoperta archeologica in Italia potrebbe riscrivere le nostre origini

Volterra, Populonia, Cerveteri, Vetulonia e Tarquinia. Sono i luoghi in cui sono state scoperte le più importanti tracce della civiltà etrusca. Due di essi, Cerveteri e Tarquinia, entrambe nel Lazio, sono addirittura entrati tra i Patrimoni UNESCO per la rilevanza storico-culturale.

Siti che non smettono di sorprendere. Pochi giorni fa a Tarquinia, e più precisamente nella zona della Necropoli di Monterozzi, un gruppo di archeologi ha portato alla luce una tomba a camera che potrebbe riscrivere completamente la storia degli etruschi e quella della nostra civiltà.

È il momento di capire perché la scoperta di questa tomba, che gli esperti ipotizzano costruita intorno all’VIII secolo a.C., è una delle più importanti mai realizzate.

La tomba trovata a Tarquinia è una delle più affascinanti di sempre

L’area del pianoro di Monterozzi di Tarquinia era stata fino a oggi una delle meno prolifiche per quanto riguarda i ritrovamenti etruschi. Ma da qualche giorno la situazione si è completamente ribaltata.

È proprio qui che è stata trovata, scavata nelle rocce calcaree piene di fossili marini, una tomba a camera davvero unica nel suo genere. Impreziosito da splendide decorazioni rosse e gialle, questo ipogeo sembra essere il reperto con la datazione più antica di Tarquinia e dimostra una volta di più l’incredibile livello culturale e spirituale raggiunto dalla civiltà etrusca.

Ma non solo. Oltre alla tomba, gli archeologi hanno trovato numerosi oggetti funerari come vasi di argilla, vasellame decorato con lamina di bronzo e ornamenti personali dei defunti. E c’è anche un tocco di mistero: nel sito sono stati trovati numerosi anelli in bronzo il cui uso è ancora tutto da scoprire.

Di fronte alla tomba più grande, infine, è stata trovata un’altra zona di sepoltura (forse più recente) corredata anch’essa da numerosi resti di oggetti funerari.

Perché questa scoperta potrebbe far luce sulle nostre origini

La struttura venuta alla luce a Monterozzi, una volta studiata in maniera approfondita, potrebbe rappresentare un tassello importante per riscrivere in maniera più precisa la storia degli etruschi e per aiutare a comprendere meglio i riti funebri di una delle civiltà pre-romane più evolute in assoluto.

La buona notizia, per gli appassionati di archeologia e storia antica, è che la “nuova” tomba verrà inserita nelle visite guidate organizzate presso il Parco Archeologico Cerveteri e Tarquinia. Un’occasione davvero unica per ammirare l’antica Tarquinia e per capire come i nostri antenati non avessero nulla da invidiarci a livello di abilità costruttive e di ingegno.

Il Parco è aperto dal martedì alla domenica e fino al prossimo 25 ottobre sarà possibile visitarlo dalle 9.00 alle 19.30 (con ultimo ingresso previsto per le 18.30). Il biglietto cumulativo per il sito costa 8 euro, mentre quello per il circuito costa 16 euro.

Per sconti e ingressi gratuiti è possibile visitare la pagina del Ministero della Cultura dedicata alle agevolazioni per l’ingresso nei luoghi della cultura.

Argomenti

# Lazio

Iscriviti a Money.it