Il Libro Bianco prevede un solo generale a capo delle Forze Armate: gestirà i flussi di denaro e le nomine, ciò potrebbe rivelarsi un errore fatale secondo l’Ammiraglio De Giorgi. Ecco la novità.
Un solo generale per le Forze Armate: l’errore del Libro Bianco 2017, come definito dall’ex Capo di Stato Maggiore della Marina De Giorgi, potrebbe riservare qualche cattiva sorpresa. L’accumulo di poteri straordinari nelle mani di un solo militare, d’altronde, non ha mai dato buoni frutti.
Le Forze Armate italiane non temono un colpo di stato, quanto una netta sproporzione tra responsabilità e poteri: concentrare la possibilità di nomina dei futuri dirigenti e la gestione dei fondi nelle mani di un solo generale, significa favorire scelte arbitrarie e interessi personali.
Un solo generale per le Forze Armate corrisponderebbe a cedere all’errore dei personalismi: le nomine diverrebbero appannaggio della massoneria, si creerebbero cordate trasversali e gruppi interni. Le accuse dell’Ammiraglio De Giorgi sono pungenti, ma vediamo meglio quali sarebbero le conseguenze.
Un solo generale per le Forze Armate: l’errore del Libro Bianco 2017
Il Libro Bianco 2017, che riassume le riforme proposte dal Ministro della Difesa Pinotti, sembra contenere una novità allarmante.
Le Forze Armate potrebbero avere un solo Capo di Stato Maggiore della Difesa, per cui un unico generale alla testa dei futuri generali-dirigenti previsti dal riordino delle carriere. L’Ammiraglio De Giorgi non trattiene i dubbi: logiche di potere economico e massoneria diverrebbero i pass-par-tout delle carriere.
L’errore di concentrare i poteri di selezione dei futuri generali in un solo generale delle Forze Armate, infatti, creerebbe non soltanto dei gruppi di potere all’interno della Difesa (ufficiali di diversi corpi in accordo tra loro), ma appesantirebbe ulteriormente la macchina statale.
Un solo generale per le Forze Armate: potrebbero esserci dei danni economici
Le Forze armate guidate da un solo generale, cioè da un Capo di Stato maggiore della Difesa, oltre che in errore si trasformerebbero in un danno economico: l’Ammiraglio De Giorgi sottolinea che la spesa dell’accentramento non viene specificata nel Libro Bianco.
Se ad un solo generale venisse affidata la gestione dei fondi, oltre che delle nomine, il pericolo di nascita di una corte di privilegiati sarebbe altissimo - diremmo una certezza, o quasi - e questo renderebbe nullo il processo di riforma.
Le Forze Armate italiane non sarebbero le sole ad esserne vittima, la politica stessa sarebbe ostaggio di questo monolite militare. L’Ammiraglio De Giorgi grida allo scandalo, ma sembra non avere tutti i torti: l’errore potrebbe rivelarsi fatale, soprattutto per le casse dello Stato fin troppo abusate di questi tempi.
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