Un’auto elettrica bruciata finisce in discarica. Lì avviene qualcosa di completamente inaspettato

Andrea Fabbri

5 Ottobre 2025 - 05:23

Storia incredibile quella che riguarda una Kia e-Niro bruciata. Pronta per essere demolita si è riavviata improvvisamente come se fosse nuova

Un’auto elettrica bruciata finisce in discarica. Lì avviene qualcosa di completamente inaspettato

Le auto elettriche iniziano a essere sempre più presenti nelle nostre strade. E, così come succede per le auto con motore termico, iniziano a comparire negli impianti di demolizione o nei centri di recupero componenti.

Gli addetti alle demolizioni si trovano davanti sempre più spesso le auto e batteria, arrivate a fine vita a causa di incidenti o semplicemente per “vecchiaia”. Qualche giorno fa, però, una Kia e-Niro ha regalato una sorpresa inaspettata a un impianto spagnolo: bruciata in tutta la parte posteriore, si è improvvisamente riaccesa.

La Kia che resiste anche agli incendi

Pochi giorni fa una Kia e-Niro, uno dei modelli di punta della casa coreana, è finita in un centro di demolizioni spagnolo con la parte posteriore e le fiancate parzialmente carbonizzate a causa di un incendio.

Come da prassi, gli addetti dell’impianto hanno eseguito un’ispezione tecnica del veicolo prima di demolirlo e si sono trovati davanti a una sorpresa inaspettata: nonostante i gravissimi danni l’auto si è accesa senza nessun tipo di problema.

Finito lo stupore, gli addetti ai lavori hanno trovato la spiegazione del mistero: il pacco batterie da 64,8 kWh, integrato nel pianale, è rimasto intatto, al contrario del resto del veicolo, bruciato quasi fino al telaio. Un bell’esempio di come quello che le auto elettriche siano più a rischio incendio sia davvero un falso mito.

La storia della Kia indistruttibile, però, è segnata. Nonostante gli appena 6.000 chilometri percorsi e la parte elettrica perfettamente funzionante, la e-Niro rimarrà nel centro demolizioni e i suoi componenti ancora integri verranno utilizzati per eventuali riparazioni.

Aumentano le auto elettriche da demolire e cambia il lavoro dei centri

Come già accennato, il numero di auto elettriche che arrivano nelle discariche è in continuo aumento. Il centro spagnolo che ha avuto a che fare con la Kia, ad esempio, si è ritrovato davanti anche una Tesla Model 3 con poco più di 20.000 km sulle spalle e si è stupito della sua tecnologia minimale ed efficiente, basata su un singolo rotore come parte mobile e decisamente più facile da riparare rispetto a un’auto tradizionale.

Notevoli anche le impressioni sulle prime BYD cinesi arrivate in discarica. Secondo gli addetti hanno una qualità costruttiva e delle rifiniture che hanno poco da invidiare ai marchi premium giapponesi, americani ed europei.

Modelli nuovi, quindi, che stanno modificando in maniera notevole il lavoro dei centri di smaltimento. Se fino a qualche anno fa gli addetti alle demolizioni si occupavano principalmente di blocchi motore, scarichi, cambi e freni, oggi si trovano a dover gestire nuove componenti come i moduli elettronici, i software e le batterie ad alto voltaggio.

Serviranno dunque aggiornamenti per gli addetti ai lavori e nuovi corsi di specializzazione. Competenze “costose” che rischiano di ricadere, insieme ai costi sempre più alti per la manutenzione dei veicoli, sulle spalle dei guidatori.

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