Tutti mangiamo il pane ma potrebbe essere pieno di pesticidi, secondo questo studio

Andrea Fabbri

13 Giugno 2025 - 05:21

Uno studio austriaco lancia l’allarme sulle possibili contaminazioni da pesticidi nel pane. Ecco gli inquietanti risultati della ricerca

Tutti mangiamo il pane ma potrebbe essere pieno di pesticidi, secondo questo studio

Le principali linee guida alimentari internazionali e i maggiori esperti di nutrizione, consigliano di inserire nella dieta quotidiana circa 150-200 grammi di pane. Possibilmente preparato con farine integrali o poco lavorate. Una abitudine alimentare, quella del consumo di pane, che appartiene a quasi tutte le tradizioni culinarie del mondo.

Ma è appena arrivata una brutta notizia. Anche questo alimento è a rischio contaminazione da pesticidi. È quello che ha recentemente scoperto uno studio austriaco.

La ricerca austriaca

In Austria è appena scattato l’allarme pane. A lanciarlo è un gruppo di ricerca che, analizzando 48 prodotti derivati dai cereali, tra cui pane e pasta, ha scoperto livelli fuori scala di Pfas acido trifluoroacetico (Tfa).

Un tasso di contaminazione superiore addirittura di tre volte a quello rilevato da una ricerca comparabile effettuata appena 8 anni fa.

Nessuno dei prodotti su cui sono state effettuate le analisi è rimasto esente da contaminazione con i biscotti al burro a registrare la maggiore presenza di pesticidi e i prodotti tradizionali con il triplo di residui pericolosi rispetto a quelli realizzati con metodi biologici.

La situazione in Italia

La contaminazione da PFAS è presente anche nel nostro Paese. L’ultimo caso rilevato è stato quello dell’acqua in Veneto, regione in cui alcune amministrazioni locali sono state costrette a installare filtri appositi per l’acqua potabile.

Il problema dei PFAS, e del TFA in particolare, non va sottovalutato e riguarda tutto il territorio nazionale, non soltanto le zone industriali o quelle in cui sono presenti coltivazioni intensive di cereali. Il TFA è molto più volatile e solubile rispetto agli altri PFAS e questo aumenta il rischio di contaminazione per il terreno e i principali bacini idrici.

Anche se mancano studi italiani sugli alimenti paragonabili a quello austriaco, non va abbassata la guardia, in attesa che l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) aggiorni i limiti tossicologici accettabili per il TFA, una sostanza che è stata recentemente classificata come tossica per l’apparato riproduttivo e capace di compromettere la fertilità.

Una misura che dovrebbe arrivare a febbraio del prossimo anno anche se da più parti, vista la pericolosità si chiede di accelerare l’iter.

Quello scoperto in Austria non è il primo caso di pane contaminato

Tre anni fa, nel Regno Unito, un’altra ricerca scoprì tracce di pesticidi nel 50% del pane che veniva regolarmente venduto nei supermercati.

A spiccare, in senso negativo, le quantità di glifosato, una sostanza che l’Istituto italiano Ramazzini ha inserito tra quelle cancerogene, anche in dosi che fino a poco tempo fa venivano considerate non pericolose per la salute.

L’ulteriore dato allarmante dello studio britannico è che la contaminazione riguardava indistintamente tutte le tipologie di pane, pane bianco e integrali compresi, e ognuno dei campioni contaminati conteneva almeno 2 fitofarmaci. E i peggiori in assoluto ne contenevano molti di più.

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