Trump ridisegna il Gop e si sbarazza dei “dissidenti”

Redazione IlGiornale.it

18 Agosto 2022 - 11:23

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L’approssimarsi delle midterm ridisegna la carta politica del partito Repubblicano. Perché Trump ha ancora influenza sul Gop e in che modo sta scalando la vetta delle primarie.

Trump ridisegna il Gop e si sbarazza dei “dissidenti”

Esiste un Gop senza Donald Trump? E Donald Trump senza Gop? Questa è la domanda principale che accompagna la lunga attesa verso le midterm. Oggi è il giorno in cui Donald Trump ha raggiunto la vittoria più importante da quando ha lasciato la Casa Bianca: buttare fuori dal Congresso Liz Cheney, la conservatrice ribelle, alle prese con la sconfitta alle primarie in Wyoming nelle quali era la perdente annunciata contro Harriet Hageman. Cinquantasei anni, figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney, ha votato per l’impeachment dell’ex presidente. E gli altri?

Dei dieci deputati alla Camera che votarono per la destituzione, una parte non si ricandida e solo due hanno superato lo scoglio delle primarie. Da questa disfatta si sono salvati solo due stoici repubblicani “ribelli”: Dan Newhouse e David Valadao. Al Senato furono invece sette i pro-impeachment e solo Lisa Murkowski si è rimessa in gioco, in Alaska, riuscendo a strappare la corsa per novembre con l’approvazione del leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell.

Rebus sic stantibus, il partito appare ora sempre più saldamente nelle mani di Trump, o quantomeno dei trumpiani. La corsa alle primarie e le vicende politiche di quest’ultimo mese mostrano che Trump rimane un centro di potere all’interno del partito. C’è poi un evento che non potrà non minare la campagna elettorale: i fatti di Mar-a-Lago. Mentre la stagione del midterm entra nella sua fase finale, i repubblicani in corsa appaiono legati all’ex presidente come mai prima d’ora, che gli piaccia o no.

Allo stesso tempo, nonostante si favoleggi dell’impraticabile opzione di candidatura come “indipendente”, di fronte alle sue crescenti vulnerabilità legali, Trump ha bisogno del sostegno del partito per mantenere la sua carriera politica. Così come molti nel partito hanno bisogno di Trump, la cui approvazione si è rivelata cruciale per avanzare verso novembre.

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