Ripensare la finanza per affrontare le sfide geopolitiche, economiche e tecnologiche del XXI secolo.
Viviamo in un tempo fragile, in cui l’equilibrio costruito negli ultimi decenni sembra incrinarsi sotto i colpi di nuove tensioni politiche, economiche e sociali. L’idea che la democrazia, la globalizzazione e il libero mercato possano essere la strada sicura e definitiva è messa in discussione ogni giorno. L’Italia, come tutti i Paesi occidentali, si trova a fare i conti con forze più grandi di lei, ma proprio per questo è chiamata a immaginare il proprio futuro con lucidità.
Il futuro non è scritto: potrebbero aprirsi tre scenari distinti, ciascuno con le sue sfide e opportunità. Simularli aiuta a capire quanto sia urgente ripensare la finanza come strumento di difesa e sviluppo per l’Italia.
Il primo scenario è quello del grande conflitto globale. Le tensioni tra potenze potrebbero degenerare in scontri economici e forse anche militari. Il debito pubblico, la corsa alle risorse naturali, l’instabilità politica rischiano di trasformare il pianeta in un campo minato. Per l’Italia vorrebbe dire convivere con un perenne stato di emergenza, in cui il controllo dei conti pubblici, la sicurezza delle infrastrutture – dai porti alle centrali elettriche – e la tenuta delle aziende esportatrici diventano non più obiettivi di lungo periodo, ma azioni quotidiane di sopravvivenza. [...]
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