Tesla fa ciò che nessuno si aspettava

Luna Luciano

26 Luglio 2025 - 14:18

La Tesla Model Y torna improvvisamente ai vertici delle vendite europee, sorprendendo tutti. Scopri cosa c’è dietro questo inaspettato ritorno e cosa accade al mercato elettrico.

Tesla fa ciò che nessuno si aspettava

Nessuno se lo sarebbe aspettato, eppure Tesla è tornata in vetta alle classifiche con il modello Tesla Model Y.

Nel mondo dell’auto elettrica, le sorprese sono all’ordine del giorno, ma poche hanno lasciato a bocca aperta come il ritorno fulmineo della Tesla Model Y. Dopo un periodo di apparente declino e di entusiasmo in calo, il SUV compatto firmato Elon Musk è tornato con forza nelle classifiche europee di vendita, guadagnandosi il secondo posto nel mese di giugno con quasi 22.000 immatricolazioni. Nessun restyling, nessun annuncio roboante, nessuna promozione massiccia: Tesla è tornata senza fare rumore, ma con numeri pesanti, come scrivono i media esteri.

In un mercato dominato da strategie aggressive, offerte speciali e continui aggiornamenti di prodotto, la mossa di Tesla ha il sapore della sfida silenziose, mentre altri marchi rincorrono novità estetiche e campagne di sconti. Eppure, tanto basta per ribaltare le previsioni. Se a maggio la Model Y sembrava fuori gioco, a giugno ha sorpreso tutti con una performance notevole, superando rivali consolidati e dimostrando che l’interesse per il brand è tutt’altro che svanito. Ma come è stato possibile questo ritorno?

Tesla torna in vetta alle classifiche: ecco perché

Il balzo della Tesla Model Y al secondo posto nelle classifiche di vendita europee non è solo un colpo di scena, ma anche un segnale potente. A differenza dei suoi rivali, Tesla non ha fatto uso di strategie classiche per incrementare le vendite: niente restyling, niente incentivi rumorosi, niente campagne pubblicitarie aggressive. La Model Y è semplicemente riapparsa con forza nel mercato, come se non se ne fosse mai andata. Un vero e proprio “effetto sorpresa”, che ha messo in difficoltà anche gli analisti.

Ma quali sono le ragioni dietro questo ritorno? In parte, va riconosciuto il merito alla supply chain efficiente di Tesla e alla capacità produttiva della Gigafactory di Berlino, che sta gradualmente aumentando i volumi destinati all’Europa. Inoltre, la Model Y continua a rispondere bene alle esigenze del mercato: spaziosa, tecnologica, con un’autonomia competitiva e un posizionamento di prezzo sempre più accessibile rispetto agli inizi. Il rapporto qualità/prezzo, soprattutto dopo le riduzioni degli ultimi mesi, l’ha resa nuovamente appetibile per una fascia ampia di utenti.

Non solo, non bisogno dimenticare la forte connessione identitaria tra Tesla e il suo fondatore: potrebbe non essere un caso, infatti, che il calo delle vendite sia sopraggiunto dopo il sostegno di Musk alla candidatura di Donald Trump e che l’aumento delle vendite sia arrivato ora che Musk ha sfidato Trump con un terzo partito. A giugno, tutto questo si è tradotto in numeri: quasi 22.000 Model Y immatricolate, seconda solo alla Renault Clio. Ma senza trucchi di marketing.

Settore elettrico, calano gli altri modelli: cosa sta accadendo

Il successo della Model Y non può essere letto isolatamente: è parte di un contesto più ampio in cui molti altri modelli elettrici stanno mostrando segnali di rallentamento. Un dato su tutti: la Tesla Model 3, storicamente uno dei best-seller della casa americana, ha registrato un calo drastico di quasi il 50% nelle vendite nello stesso periodo. Un segnale che potrebbe indicare come il pubblico stia spostando le preferenze verso veicoli con caratteristiche diverse, in particolare SUV e crossover.

Anche i concorrenti europei stanno affrontando momenti contrastanti. La Dacia Sandero, che nel 2024 era stata una delle regine del mercato grazie al suo rapporto qualità/prezzo, ha subito un calo del 17% nelle vendite. Una battuta d’arresto che sorprende, visto il posizionamento entry-level del modello, ma che probabilmente riflette la crescente concorrenza e l’affaticamento di una formula che sembra ormai poco innovativa. La Volkswagen, con modelli come T-Roc e Polo, mantiene numeri stabili ma senza spunti entusiasmanti, segno che la fiducia nel brand non basta più da sola a generare entusiasmo.

Nel frattempo, altri attori come Opel o Fiat sembrano in fase di stallo, con gamme che faticano a rinnovarsi e a intercettare le nuove esigenze del pubblico. Il risultato è un mercato elettrico che appare polarizzato: da un lato Tesla, capace di riprendersi la scena quasi senza sforzo, dall’altro un gruppo eterogeneo di marchi che cercano di difendere le quote conquistate, spesso affidandosi a strategie tradizionali o a offerte temporanee.

La lezione è chiara: il settore elettrico non è più una novità, ma un campo di battaglia in piena evoluzione.

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