Tav, l’ultimatum Ue: subito i bandi o taglio fondi di 300 milioni

C. G.

20 Febbraio 2019 - 10:15

L’aut aut dell’Ue sulla Tav: gare entro marzo, o taglieremo 300 milioni di fondi. L’Italia dovrà restituire i contributi già ottenuti?

Tav, l’ultimatum Ue: subito i bandi o taglio fondi di 300 milioni

Sulla Tav è ora arrivato l’ultimatum dell’Unione europea.

Secondo quanto riportato da diverse fonti di stampa nostrana, Bruxelles non ha utilizzato mezzi termini intimando di procedere con le gare entro marzo, pena una sforbiciata ai contributi all’Italia.

Nello specifico, hanno continuato le indiscrezioni, se i bandi non vedranno la luce nell’arco di qualche settimana l’Ue taglierà i fondi di 300 milioni di euro.

L’ultimatum Ue sulla Tav: il ruolo di Telt

Al centro delle discussioni Telt, la società italofrancese che si sta occupando del progetto e che nel Cda tenutosi nel pomeriggio di ieri ha rinviato i due bandi per il tunnel di base della Tav.

La reazione dell’Ue non si è fatta attendere. Nel corso del Consiglio, il rappresentante della Commissione europea ha dato lettura di una comunicazione di Inea (Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti), un vero e proprio ultimatum secondo cui i fondi totali di 813 milioni di euro verranno confermati soltanto a fronte di una tempestiva pubblicazione dei bandi.

In caso contrario, ossia se le gare non vedranno la luce nel breve periodo, l’Europa taglierà i fondi di 300 milioni di euro.

Ue finanzierà Tav al 50%?

Una possibilità, hanno confermato le fonti Ue, derivante dalla proposta avanzata dalla Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo a fronte del prossimo prossimo bilancio pluriennale 2021-2027.

Certo è che l’Ue si farà carico del 50% della Tav soltanto se Italia e Francia daranno via libera definitivo al progetto. Come anticipato, infatti, anche solo in caso di nuovo rinvio Bruxelles inizierà a tagliare i fondi.

Se, tra le altre cose, l’Italia non spenderà il contributo Cef (Connecting Europe Facility) già erogato nei modi stabiliti dall’accordo di sovvenzione, la Commissione europea sarà libera di chiedere la restituzione dei fondi già versati. Il destino della Tav, ad oggi, è ancora incerto e l’ultimatum dell’Ue ha gettato ancora una volta benzina sul fuoco delle discussioni.

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