Tav, bandi sbloccati (forse): compromessi, sondaggi, flash mob

Ludovica Ranaldi

9 Marzo 2019 - 17:11

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Un turbine di eventi sulla Tav ha investito l’Italia - tra sondaggi, flash mob, indiscrezioni - si è pensato di essere giunti ai bandi sbloccati. Ma sarà davvero così?

Tav, bandi sbloccati (forse): compromessi, sondaggi, flash mob

Le pressioni Ue sulla Tav si stringono sempre di più sul Belpaese che deve necessariamente prendere una decisione risolutiva. Sembra proprio che si è giunti a una svolta secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, una parziale conferma giunge da fonti politiche.

La vicenda trentennale sulla linea Torino-Lione ha diviso l’opinione pubblica soprattutto perché la sua realizzazione viene vista come un fattore determinante dell’economia nazionale.

Coloro che sono a favore della Tav, nel pomeriggio si sono esibiti con un flash mob a Torino. Anche le statistiche sembrano dare loro ragione grazie a un sondaggio condotto dal Quotidiano per verificare dove si collocasse la propensione dei cittadini.

Lettera a Telt: il rinvio

L’indiscrezione del Sole 24 Ore, sul fatto che Palazzo Chigi abbia inviato una lettera a Telt, si è dimostrata essere vera. Tuttavia sembra che nel testo venga espresso chiaramente di stoppare gli avvisi di bando e di non proseguire con i lavori.

Quindi in occasione della riunione di lunedì non partiranno i bandi come preannunciato. In effetti si era parlato solo di una manifestazione di interesse, ma l’auspicio di coloro che vogliono la linea Torino-Lione era di una concretizzazione della stessa.

Si tratta di un rinvio per ridiscutere integralmente l’opera. Laura Castelli, sottosegretario del Mef, ha affermato che questa decisione non comporterà costi allo Stato.

Nel frattempo Conte ha ricevuto la risposta da parte della Telt, la quale si impegna a non avviare i bandi di gara senza il consenso del governo italiano ma si limiterà a operare per la fase preliminare.

Tav, bandi sbloccati

La vicenda sulla linea ferroviaria Torino-Lione è stata caratterizzata da continue discussioni su come si dovesse procedere, in quanto l’opinione politica e pubblica era divisa in due. Questo perché c’era incertezza su come la sua realizzazione avrebbe impattato sull’economia del paese.

La presa dell’Ue sull’Italia ha portato il Belpaese a dover prendere necessariamente una decisione per non trovarsi in una condizione di svantaggio. Sembra che oggi si sia giunti a una svolta.

Un’indiscrezione arrivata alle orecchie del Sole 24 Ore rivela che Palazzo Chigi abbia inviato una lettera a Telt in cui si annuncia l’approvazione per sbloccare i 2,3 miliardi di euro inerenti gli appalti per i lavori, ma con la clausola di dissolvenza a cui seguiranno le ragioni in luogo della rettifica del trattato.

Tuttavia si tratta di avvisi per la manifestazione di interesse, quindi l’assemblea indetta per lunedì 11 marzo non vedrà l’approvazione dei bandi. Questo nonostante l’incontro odierno tra le associazioni produttive e i parlamentari piemontesi in cui i primi avrebbero avanzato l’ipotesi di avviare azioni legali qualora lunedì i bandi non venissero avallati.

La lettera fatta arrivare alla Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare la Tav, è il frutto del compromesso tra la Lega e il M5S. Si tratterebbe di una scelta non priva di rischi perché si potrebbero perdere comunque 300 milioni di euro dei finanziamenti europei.

Nel frattempo nel pomeriggio torinese, presso il Palazzo Carignano, è partito un flash mob per rafforzare e incentivare la scelta verso la concretizzazione della Tav.

Sondaggio Tav: l’opinione dei cittadini

In vista dei nuovi incontri previsti sulla Tav, il Quotidiano ha fatto realizzare a Noto Sondaggi proprio un rilevamento sugli indicatori di preferenza dei cittadini in merito alla questione della linea ferroviaria Torino-Lione.

Il sondaggio è stato condotto l’8 marzo 2019, durante la festa della donna, su scala nazionale. Sono state intervistate circa mille persone rispondenti alla popolazione italiana maggiorenne. Il tutto è avvenuto in tempo reale.

Dal rilevamento emerge che il 62% sia favorevole alla realizzazione della Tav contro il 22%. I numeri variano anche in base all’appartenenza politica. L’indagine ha messo in evidenza che i favorevoli sono l’87% del Pd, l’84% della Lega, il 63% di Forza Italia, il 20% del M5S.

Nel caso in cui si dovesse giungere a una crisi di governo, per i cittadini l’anello, che avrebbe condotto a questa futura ipotesi, sarebbe da ricondurre a Di Maio, in quanto è il principale leader ha dichiararsi contrario alla realizzazione della Torino-Lione.

Secondo il Quotidiano, i cittadini italiani guardano al futuro e sono favorevoli a qualsiasi opera, purché sia simbolo di innovazione e di modernità. Questa volontà si traduce nella noncuranza sull’eventuale instabilità governativa.

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