Tassi d’interesse, cattive notizie: la Bce non sa fino a dove saliranno e per quanto

Giorgia Bonamoneta

31 Agosto 2023 - 18:13

condividi

Cattive notizie sui tassi d’interesse: non è possibile prevedere quale sarà il tasso massimo né per quanto tempo i tassi dovranno essere mantenuti a livelli restrittivi.

Tassi d’interesse, cattive notizie: la Bce non sa fino a dove saliranno e per quanto

La situazione in Europa è ancora incerta, anche dopo un lungo periodo di stretta monetaria. Le scorse comunicazioni avevano confermato la fine della stretta per il 2024, quando secondo i calcoli la crisi dell’inflazione sarebbe rientrata. Non sta però andando come previsto.

Infatti dopo oltre un anno di significativa stretta monetaria, l’outlook dell’area euro rimane altamente incerto. A dirlo è Isabel Schnabel, membro del Consiglio direttivo Bce, che spiega anche come l’attività si sia visibilmente attenuata e gli indicatori previsionali segnalino una debolezza futura, sebbene rimangano importanti sacche di resilienza, soprattutto nel mercato del lavoro.

Si torna a parlare di tassi d’interesse dopo la pausa estiva e lo si fa nel contesto della conferenza sulle dinamiche dell’inflazione organizzata a Francoforte dalla Banca centrale europea (Bce) e dalla Fed di Cleveland.

Bce sui tassi d’interesse: cattive notizie

L’Europa resta in una situazione di incertezza e nelle prossime settimane la Banca centrale europea sarà impegnata a discutere i rischi sia al ribasso che al rialzo per le dinamiche di inflazione. Isabel Schnabel, membro del Consiglio direttivo Bce, ha inaugurato la conferenza sulle “dinamiche dell’inflazione” organizzata a Francoforte e nella quale ha spiegato che l’outlook dell’area euro rimane altamente incerto.

Su nuove decisioni di rialzo dei tassi di interesse Schnabel ha confermato che:

Se dovessimo ritenere che l’orientamento della politica non è in linea con un ritorno tempestivo dell’inflazione al nostro obiettivo del 2%, questo renderebbe giustificato un ulteriore aumento dei tassi di interesse.

 
Secondo la Bce infatti ciò assicurerebbe anche contro il persistente rischio elevato che l’inflazione rimanga sopra l’obiettivo di ripresa per troppo tempo. “Al contrario, se la nostra valutazione della trasmissione della politica monetaria suggerisse che il ritmo della disinflazione sta procedendo come desiderato, potremmo permetterci di attendere fino alla nostra prossima riunione per raccogliere ulteriori prove su come la frenata della domanda aggregata si rifletterà nel tempo su prezzi e salari”, ha sottolineato.

Fino a dove saliranno e per quanto? Risposta incerta

Non è possibile prevedere né il picco dei tassi né la durata della stretta. Cadono le precedenti date, che segnalavano un aumento dei tassi verso novembre e poi un rilassamento a partire dal 1° gennaio 2024. La conferenza di Francoforte però cambia tutto.

Schnabel ha infatti confermato che, in base a questo approccio dipendente dai dati, non sarà possibile prevedere quale sarà il tasso massimo né per quanto tempo i tassi dovranno essere mantenuti a livelli restrittivi.

Non possiamo neanche impegnarci in azioni future, il che significa che non possiamo scambiare la necessità di ulteriori restrizioni della politica monetaria oggi con la promessa di mantenere i tassi a un certo livello più a lungo”, ha commentato.

Argomenti

# Bce

Iscriviti a Money.it