Arriva nel 2026 il taglio Irpef al ceto medio che sarà sterilizzato per redditi più alti. Come funziona la sterilizzazione e chi colpisce?
La Legge di Bilancio 2026 prevede il taglio dell’Irpef al ceto medio; per i redditi più alti, però, il beneficio viene sterilizzato. Come funziona la sterilizzazione che si somma agli altri limiti introdotti negli anni passati?
Quella che viene chiamata sterilizzazione del beneficio, altro non è che un azzeramento dello stesso. Anche se con la manovra si era promesso un taglio delle tasse a tutti, o quasi, quello che verrà realizzato nel 2026 è un taglio selettivo che sarà riconosciuto soltanto a chi ha redditi tra i 28.000 e i 200.000 euro. Vediamo come funziona il taglio Irpef al ceto medio, come funziona la sterilizzazione dello stesso e cosa significa per i contribuenti.
Taglio Irpef al ceto medio, come funziona?
Dal 1° gennaio 2026 l’aliquota Irpef applicata al secondo scaglione di reddito (da 28.000 a 50.000 euro) scende dall’attuale 35% al 33% con un taglio di 2 punti percentuali. Essendo l’Irpef un’imposta progressiva a beneficiare del taglio saranno tutti coloro che hanno un reddito superiore a 28.000 euro, limitatamente ai 22.000 euro che ricadono nel secondo scaglione.
Nella manovra è stato stabilito anche che è prevista una sterilizzazione del beneficio per chi ha reddito a partire da 200.000 euro. Al di sopra di questo tetto di reddito il beneficio portato dal taglio dell’aliquota è azzerato: il contribuente continua a ricevere lo sconto (non essendo previsti calcoli Irpef differenziati), ma deve restituirlo.
Come funziona la sterilizzazione?
La Legge di Bilancio 2026 inserisce nel Tuir il nuovo comma 5 bis dell’articolo 16 che prevede un principio molto semplice: a chi ha redditi molto alti non spetta nessun vantaggio fiscale. La clausola di compensazione prevista dal governo prevede che superati i 200 mila euro il contribuente si vedrà limitare le detrazioni d’imposta fino alla sterilizzazione del risparmio previsto dal taglio.
L’importo da sottrarre è uguale per tutti coloro che hanno un reddito superiore a 200.000 euro: questi contribuenti vedranno ridotte di 440 euro (il beneficio massimo previsto dal taglio Irpef al ceto medio) le detrazioni fiscali spettanti. Quali detrazioni colpisce la riduzione? Tutte, con l’esclusione delle spese mediche e sanitarie, le erogazioni liberali ai partiti politici per le quali spetta una detrazione al 26%, i premi assicurativi contro eventi calamitosi per i quali spetta una detrazione al 90%.
La riduzione del beneficio si somma a quelle già previste negli anni precedenti in modo sequenziale, prima quelle più vecchie già previste, e poi la quota forfettaria di 440 euro.
Quante riduzioni sono previste sulle detrazioni?
La sterilizzazione si aggiunge a un lungo elenco di limitazioni di diritto alle detrazioni per chi ha redditi alti. I meccanismi in vigore nel 2026 saranno tre e nello specifico:
- riduzione progressiva delle detrazioni spettanti (escluse quelle relative alle spese mediche e agli interessi passivi dei mutui) per redditi che vanno da 120.000 a 240.000 euro. Per redditi sopra i 240 mila euro le detrazioni non spettano (con l’esclusione delle spese mediche e degli interessi passivi dei mutui);
- tetto massimo alle detrazioni per chi ha redditi superiori a 75.000 euro con ulteriore limitazione al superamento dei 100.000 euro;
- taglio di 440 euro alle detrazioni per chi ha redditi superiori ai 200.000 euro.
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