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Tagliare la spesa pubblica? Ce lo chiede il Pnrr

mercoledì 30 agosto 2023, di Redazione Money Premium

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) si dimostra essere non solo un piano di investimenti, ma anche uno strumento che impone un rigoroso regime di austerità alle casse dello Stato italiano. Uno dei modi in cui questo aspetto si manifesta è attraverso la recente richiesta rivolta ai ministeri italiani di stringere la cinghia finanziaria per realizzare importanti obiettivi di risparmio.

Una delle milestone del Pnrr- è quella di tagliare la spesa pubblica, una misura che si tradurrà in un piano di risparmi che crescerà progressivamente: 300 milioni di euro nel 2024, 500 milioni nel 2025 e 700 milioni nel 2026, per un totale di un miliardo e mezzo di euro.
L’incarico di supervisionare questo processo di revisione della spesa è stato affidato al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che darà il via ai tagli partendo proprio dal suo ministero. Si prevede che dal Ministero dell’Economia e delle Finanze debbano giungere 129,4 milioni di euro dei 300 milioni di risparmi da raggiungere entro il 2024. Di questi, 38,8 milioni rappresenteranno la quota massima di tagli alla spesa in conto capitale.

Tuttavia, il piano di tagli non riguarderà solo il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Altri ministeri dovranno contribuire significativamente a questa strategia di risparmio. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà apportare risparmi per 39,3 milioni di euro, seguito dal Ministero della Difesa con 36,2 milioni e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con 29,4 milioni. Altri ministeri, come il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Interno, dovranno invece lavorare per tagliare rispettivamente 10,8 milioni, 10,7 milioni e 10,1 milioni di euro:

Obiettivi di risparmio dei Ministeri
Ciascuna amministrazione potrà formulare le proprie proposte con riferimento alle politiche e alle aree di spesa di propria competenza.

La procedura di taglio della spesa è delineata chiaramente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’interno della componente 1 della missione 1. Questa riforma è in linea con gli obiettivi strategici delineati nel Documento di Economia e Finanza 2023. Le proposte di riduzione della spesa, sia corrente che in conto capitale, dovranno comunque rispettare un limite massimo del 30% per quanto riguarda la spesa in conto capitale. È importante sottolineare che i tagli non riguarderanno le spese legate a investimenti previsti dal Pnrr, dal Piano Nazionale Complementare, dalla ricostruzione post-calamità naturali e dagli investimenti per la transizione 4.0. Gli investimenti che saranno tagliati saranno principalmente quelli con il minor impatto sulla crescita economica nazionale.

Le proposte di riduzione della spesa dovranno essere presentate al Gabinetto del Ministro Giorgetti e al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato entro il 10 settembre 2023. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze valuterà la coerenza di queste proposte con gli obiettivi di spesa di ciascun Ministero e la loro congruenza con le altre proposte all’interno della legge di bilancio. Nel caso in cui l’obiettivo di risparmio non venga raggiunto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze chiederà ulteriori proposte di taglio.

Entro il 1° marzo di ogni anno nel periodo 2025-2027, ciascun Ministero dovrà presentare una relazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Economia e delle Finanze. Questa relazione dovrà illustrare il grado di raggiungimento dei risultati previsti negli accordi relativi al periodo 2024-2026, sia in termini finanziari che riguardo ai beni e servizi erogati.

Entro il 15 luglio di ciascun anno, il Ministro dell’Economia e delle Finanze dovrà informare il Consiglio dei Ministri sull’attuazione dei tagli monitorati. Questo processo dettagliato di revisione della spesa dimostra quanto il Pnrr stia facendo pesare l’austerity sui Ministeri italiani, costringendoli a un impegno rigoroso nel contenimento delle spese e nell’attuazione dei tagli pianificati.

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