Svelata la causa del massiccio blackout che ha gettato Spagna e Portogallo nel caos

Alessandro Nuzzo

18 Giugno 2025 - 19:22

Il Governo spagnolo ha concluso le indagini e reso noto il rapporto con cui ha svelato l’esatta causa del blackout dello scorso aprile.

Svelata la causa del massiccio blackout che ha gettato Spagna e Portogallo nel caos

Lo scorso 28 aprile, alle ore 12:33 locali, la Spagna e parte di Portogallo e Francia si sono ritrovate senza energia elettrica. Un blackout totale, durato circa dieci ore nella maggior parte delle zone, e anche più a lungo in alcune aree limitate, che ha causato enormi disagi. Trasporti in tilt con treni, metro e aerei fermi, semafori spenti e lunghe code in strada, internet assente, ascensori bloccati, ospedali in difficoltà. Questa prolungata interruzione di corrente ha causato anche alcuni decessi, soprattutto tra le persone collegate a macchine salvavita.

Il quadro non è stato chiaro fin da subito e si sono avanzate diverse ipotesi su questo insolito blackout, un evento piuttosto raro. C’è chi ha ipotizzato un guasto legato al maltempo, chi ha puntato il dito contro gli hacker, accusati di essere penetrati nei sistemi dell’ente gestore della rete elettrica, causando l’interruzione. E poi c’è chi ha parlato di errori umani e mancanze da parte di chi era preposto al controllo del sistema.

Esattamente 40 giorni dopo l’accaduto, oggi 18 giugno, il governo spagnolo ha reso note le prime informazioni contenute nel rapporto ufficiale e nell’indagine avviata per chiarire le cause del blackout e individuarne le eventuali responsabilità. È emerso che non si è trattato di un attacco hacker né di danni provocati da eventi atmosferici: la causa è stata un errore di valutazione da parte del gestore della rete elettrica spagnola, Red Eléctrica.

Blackout causato da un errore di valutazione

Il governo spagnolo, che ha condotto l’indagine, ha attribuito indirettamente la responsabilità del blackout alla società Red Eléctrica, azienda in parte pubblica incaricata della distribuzione dell’energia elettrica a livello nazionale e anche alle aziende produttrici di energia.

La ministra della Transizione energetica, Sara Aagesen, ha anticipato che si sospetta un errore di calcolo da parte dell’ente gestore. In sostanza, Red Eléctrica aveva previsto di usare 10 centrali elettriche convenzionali (alimentate a gas, carbone o nucleare) per garantire l’energia in caso di sovraccarico. Tuttavia, il giorno precedente, una di queste centrali aveva comunicato che non sarebbe stata operativa il 28 aprile. Red Eléctrica, anziché sostituirla, ha deciso di non intervenire, ritenendolo non necessario. Ha quindi mantenuto attive solo 9 centrali, sottovalutando la possibilità di un sovraccarico che si è poi puntualmente verificato, mandando in crisi l’intera rete.

Ciascuna delle nove centrali, che sarebbero dovute intervenire per compensare il sovraccarico, non ha funzionato come previsto.

«Il sistema non aveva una sufficiente capacità di controllo dinamico della tensione», ha dichiarato la ministra Aagesen. Il rapporto governativo ha inoltre sottolineato che alcune centrali, pur essendo legalmente obbligate a regolare la tensione della rete, non hanno rispettato tale obbligo.

In Europa, la stabilità della rete elettrica si basa sul mantenimento costante della frequenza a 50 Hertz: anche minime deviazioni possono causare conseguenze gravi.

«Le centrali avrebbero dovuto gestire correttamente la tensione e, in molti casi, sono state anche remunerate per farlo. Tuttavia, non hanno assorbito tutta la potenza reattiva necessaria in una situazione di alta tensione», ha aggiunto la ministra Aagesen.

Argomenti

# Spagna

Iscriviti a Money.it