Nel pacchetto di emendamenti volti ad agevolare coloro che hanno iniziato i lavori per il Superbonus, c’è anche la detrazione in 10 anni. Come funzionerà e quali spese possono usufruirne?
Il Governo lavora ai correttivi al decreto di febbraio 2023 che ha bloccato la cessione dei crediti per il Superbonus.
Nel pacchetto di emendamenti approvati dal Governo vi sono: proroga alle villette al 30 settembre, novità su onlus, barriere architettoniche, infissi e vi è la possibilità di utilizzare i crediti sotto forma di detrazione di imposta fino a un periodo massimo di 10 anni.
Deroghe allo stop alla cessione del credito
Dal 17 febbraio sono vietate le nuove cessioni del credito, ma con il decreto 11 del 2023 sono state previste delle deroghe. Sono esclusi dallo stop alle cessioni gli interventi volti alla rimozione delle barriere architettoniche, su immobili danneggiati dall’alluvione delle Marche e dai terremoti.
Deroghe in favore degli Istituti autonomi case popolari (Iacp), onlus e cooperative di abitazione.
Nuove possibilità di cessioni sono state introdotte anche per i lavori in edilizia libera, come la sostituzione di infissi e caldaia.
Per le villette unifamiliari si può ottenere la detrazione al 110% per le spese sostenute entro il 30 settembre 2023, ma solo nel caso in cui il 30% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 settembre 2022.
Cessioni crediti per spese 2022: detrazioni in 10 anni, come funzionano?
Nel nuovo decreto è previsto che per le spese effettuate nel 2022 la cessione del credito potrà avvenire anche dopo la scadenza prevista del 31 marzo 2023, ma pagando una sanzione di 250 euro.
Per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 è possibile ottenere la detrazione in 10 anni, in questo modo coloro che non possono optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura e hanno bassa capienza fiscale, possono ottenere l’agevolazione in 10 anni come sconto sulle proprie imposte.
Sarà possibile fruire della detrazione in 10 anni, invece di 4 anni previsti prima dell’introduzione della nuova norma, a partire dal periodo di imposta 2023, questo vuol dire che la detrazione potrà essere inserita nella dichiarazione dal presentare nel 2024.
Una volta esercitata l’opzione per la detrazione in 10 anni, la stessa è irrevocabile, inoltre l’opzione non è accessibile se la rata di detrazione relativa al periodo d’imposta 2022 sia stata indicata nella relativa dichiarazione dei redditi. Questo vuol dire che chi ha optato per la detrazione in 4 anni, non può ora cambiare idea ed avvalersi della detrazione in 10 anni.
Resta ferma la possibilità di avvalersi della detrazione in 4 anni oppure di utilizzare il credito fiscale in compensazione con il modello F24. Anche con il sistema dei crediti di imposta è possibile avvalersi del beneficio fiscale per 10 anni.
Ricordiamo che scegliere la compensazione con il modello F24 consente di «scalare» i benefici fiscali non solo sull’Irpef, ma anche su altri debiti fiscali e quindi ridurre i tempi per la restituzione delle somme utilizzate per i lavori.
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