Superbonus, arriva la proroga per salvare gli sconti: come cambiano bonus edilizi e cessione del credito

Stefano Rizzuti

9 Marzo 2023 - 13:26

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Gli emendamenti al decreto Superbonus sono stati depositati: come possono cambiare cessione dei crediti e sconto in fattura e quali bonus edilizi verranno salvati?

Superbonus, arriva la proroga per salvare gli sconti: come cambiano bonus edilizi e cessione del credito

Proroghe, deroghe e un parziale ritorno dello sconto in fattura. Il Parlamento si appresta a modificare il decreto Superbonus, con novità per i bonus edilizi e la cessione dei crediti. In commissione Finanza alla Camera sono stati presentati gli emendamenti e sono diversi i punti su cui c’è convergenza da parte dei partiti. Ma non sempre condivisa dal governo, anche per una questione di costi.

Innanzitutto si punta a salvare la cessione dei crediti per le spese del 2022, insieme a un’operazione per intervenire sull’edilizia libera: lo sconto in fattura potrebbe tornare per chi ha già versato l’acconto ma non ha effettuato i lavori entro il 16 febbraio. Possibile anche una proroga al Superbonus 110% per le villette e le abitazioni unifamiliari.

Infine sembra probabile il ritorno della cessione anche per le onlus, il terzo settore, il sismabonus e le case popolari. Le votazioni in commissione dovrebbero iniziare tra una decina di giorni, con l’approdo in Aula a Montecitorio atteso il 27 marzo. Cosa cambierà sui bonus edilizi?

Salvate le cessioni del credito del 2022?

Ampia convergenza, condivisa anche dall’esecutivo, sembra esserci sulle cessioni del credito per le spese relative al 2022, ma senza avere ancora un contratto di cessione sottoscritto. Il termine per la presentazione dei documenti è fissato al 31 marzo 2023 e non è prevista una proroga.

L’intenzione è quella di consentire di inserire sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate la richiesta di accesso al credito, senza necessità di aver concluso l’accordo con le banche. In sostanza basta aver chiesto la cessione, anche se gli istituti non l’hanno ancora accettata, per caricare i documenti sulla piattaforma. In tal senso si attende un comunicato stampa del ministero dell’Economia che consentirebbe di accettare le comunicazioni.

Bonus edilizi, verso salvataggio per infissi e caldaie

Uno dei problemi da risolvere più in fretta è quello dei lavori in edilizia libera, ovvero che non richiedono la Cila: parliamo, per esempio, dell’installazione di caldaie, condizionatori e infissi. Il problema riguarda quei casi in cui questi lavori sono stati pagati (almeno per quanto riguarda l’acconto) prima del 16 febbraio, quando è poi subentrato lo stop alla cessione.

Se le installazioni non sono già avvenute i contribuenti rischiano di perdere lo sconto in fattura e potrebbero, quindi, effettuare i lavori solo accedendo alla detrazione in dichiarazione dei redditi. È probabile che le regole possano cambiare permettendo di legare l’accesso alla cessione del credito al pagamento del bonifico di acconto, facendo tornare lo sconto in fattura anche nel caso in cui non siano già stati effettuati i lavori.

Superbonus 110%, probabile proroga per le villette

Altro tema su cui si discute in Parlamento è la proroga del Superbonus al 110% per le villette: il governo potrebbe dare l’ok. La scadenza, per chi ha raggiunto almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre, è fissata al 31 marzo. Il rischio è che, con i cantieri a rilento, il termine non sia sufficiente. Per questo si potrebbe prorogare fino a fine giugno, anche se il governo ha dubbi considerando i costi del rinvio.

Quando tornano cessione dei crediti e sconto in fattura

Per alcune categorie di lavori potrebbe tornare presto la cessione dei crediti e il conseguente sconto in fattura. Sembra quasi certo che la proroga riguardi il sismabonus per le aree del cratere, le onlus e il terzo settore, e le case popolari. Ancora da sciogliere il nodo per gli incapienti, per i quali i costi rischiano di essere molto alti e il governo ha quindi molti dubbi sull’eventuale proroga. Infine, per i crediti incagliati, l’ipotesi più probabile resta quella delle compensazioni con F24, per quanto non convinca del tutto il governo.

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