Streptococco A (Stss), allarme in Giappone: sintomi, contagio e quanto è pericoloso

Luna Luciano

24 Marzo 2024 - 12:44

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Allarme in Giappone per lo Streptococco A. Ecco quanto è pericoloso, i sintomi e come prevenire i contagi.

Streptococco A (Stss), allarme in Giappone: sintomi, contagio e quanto è pericoloso

È allarme in Giappone per la diffusione di una pericolosissima infezione batterica con un tasso di mortalità al 30%: la sindrome da shock tossico streptococcico (la Stss).

Secondo gli esperti giapponesi alla base dell’infezione batterica si troverebbe lo streptococco A, dei cui ceppi si è stato registrato un notevole aumento dall’anno scorso. L’incidenza delle infezioni da Streptococco sembra essere aumentata però non solo in Giappone ma anche in paesi europei come l’Italia.

Guardando al Giappone, dove la situazione è allarmante, i dati provvisori diffusi dall’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive (Niid) rivelano che nel 2023 solo nell’isola del sol levante si sono registrati ben 941 casi di Stss, ossia la forma più grave e spesso e volentieri letale della malattia da streptococco di gruppo A.

Le persone anziane sono indicate come i soggetti più a rischio di infezione. Tuttavia, stando ai dati raccolti dagli esperti giapponesi, le infezioni fatali sono più diffuse tra i pazienti di età pari a 50 anni. Quali sono i sintomi per riconoscere un’infezione Stss? Ecco tutto quello che c’è da sapere sullo Streptococco A.

Streptococco A (Stss): cos’è, quali sono i sintomi e quanto dura l’infezione

La sindrome dello shock tossico (Stss) rappresenta una delle forme più aggressive e pericolose delle infezioni da streptococco . A causar questa particolare forma di infezione è il gruppo del ceppo A: lo Streptococcus pyogenes. Sebbene le infezioni di questo gruppo solitamente causano sintomi non gravi, in alcuni casi si può arrivare a questa grave forma.

Di per sé lo streptococco A può causare:

  • la faringite streptococcica;
  • la scarlattina;
  • la febbre reumatica;
  • l’impetigine;
  • la bronchite;
  • la polmonite;
  • infezioni più gravi come la sepsi e la meningite;
  • Stss.

I sintomi ovviamente variano a seconda del tipo di infezione contratta tramite questo batterio, ma si manifestano in genera tra i 2-5 giorni dopo il contagio. I sintomi più comuni sono:

  • mal di gola;
  • tonsille gonfie e arrossate con presenza di placche;
  • linfonodi del collo gonfi;
  • febbre;
  • dolore addominale;
  • eruzione cutanea;
  • tosse:
  • difficoltà respiratorie.

Nei casi più gravi però questa infezione può causare anche un’insufficienza e necrosi degli organi. Per la diagnosi, è necessario sottoporsi a un tampone. Generalmente l’infezione, se non contratta in forma grave come Stss dura 3-4 giorni.

Streptococco A (Stss): come si trasmette e numero di contagi

I numeri parlano chiaro. I contagi sono in rapida crescita in Giappone ed è previsto un’impennata dei casi e dei decessi nel 2024.

Infatti, se nel 2023 sono stati registrati 941 casi, solo nei mesi di gennaio e febbraio 2024 sono stati segnalati ben 378 pazienti colpiti dalla Stss, con casi che sono risultati diffusi in tutte le 47 prefetture in cui è suddiviso il Giappone, ad eccezione di sole due.

La causa dell’ondata di infezioni non è attualmente chiara, benché è noto che le infezioni da streptococco si diffondono principalmente attraverso goccioline o ferite.

Secondo gli esperti tra le cause principali per un incremento delle infezioni si ipotizza:

  • Stagionalità. I mesi freddi favoriscono la diffusione del batterio.
  • Resistenza agli antibiotici. Un trattamento inappropriato può rendere l’infezione più persistente.
  • Mancanza di igiene. Il lavaggio frequente delle mani è fondamentale per prevenire la diffusione.
  • Post-Covid. Alcuni esperti ipotizzano che il virus Covid possa alterare la sensibilità ad alcuni microrganismi.

Streptococco A (Stss): cura e prevenzione

Solitamente la terapia per lo streptococco di per sé è piuttosto semplice. Bisogna somministrare ai pazienti l’antibiotico amoxicillina per dieci giorni. In caso di allergia si sostituirà con cefalosporine o macrolidi e dopo 48 ore dall’inizio della terapia non si dovrebbe più essere contagiosi.

Ma per contrastare la diffusione dello streptococco A è necessario agire prevenendo la possibilità di contrarre la malattia. Gli esperti raccomandano le stesse misure igieniche in vigore durante la pandemia di coronavirus.

Per prevenire l’infezione da Streptococco, infatti, è importante:

  • lavarsi spesso le mani;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone malate
  • coprirsi la bocca e il naso con il gomito quando si tossisce o starnutisce.

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