Stephen Hawking ha fatto una previsione per il 2025. Cambierà tutto

Luna Luciano

2 Agosto 2025 - 18:53

La profezia di Stephen Hawking sul 2025 si è avverata: ecco cosa ha predetto il fisico della teoria del tutto.

Stephen Hawking ha fatto una previsione per il 2025. Cambierà tutto

Trent’anni fa uno scienziato predisse che il 2025 avrebbe rappresentato un anno decisivo per il destino dell’astronomia, della tecnologia e della robotica. Le previsioni abbondano, ma assumono un peso particolare quando a farle è Stephen Hawking, celebre per le sue ricerche sui buchi neri.

Hawking non era solo un brillante fisico teorico, ma un pensatore capace di spingersi ben oltre i confini della scienza tradizionale. Le sue idee, spesso lungimiranti, non miravano a stupire, ma a mettere in guardia. Durante un’intervista del 1995 per il programma Tomorrow’s World della BBC, Hawking indicò proprio il 2025 come un “punto di svolta”, un momento decisivo tra progresso e pericolo.

Oggi che quel momento è arrivato, le sue affermazioni appaiono più attuali che mai. L’espansione dell’intelligenza artificiale, lo sviluppo della robotica e la rinnovata corsa allo spazio non solo si sono concretizzati, ma stanno profondamente trasformando la direzione del nostro futuro. Vediamo nel dettaglio cosa aveva predetto il celebre scienziato britannico e quanto si è effettivamente avverato.

Le previsioni di Hawking per il 2025: IA e robotica

Stephen Hawking aveva più volte dichiarato che l’intelligenza artificiale avrebbe rappresentato una svolta epocale, paragonabile alla scoperta dell’elettricità o alla rivoluzione del motore a vapore. All’epoca, quando l’IA era ancora un concetto astratto e lontano dalla realtà quotidiana, Hawking ne intuiva già l’impatto fondamentale sul lavoro e sulla società. Oggi, nel 2025, possiamo dire che quella previsione si è ampiamente concretizzata: l’intelligenza artificiale è ormai un elemento centrale in ambiti come la medicina, la finanza, la creatività e l’automazione industriale.

Ma il fisico non si fermava all’IA: individuava nella robotica un altro asse portante del cambiamento imminente. Secondo lui, i robot avrebbero avuto un ruolo chiave in tre campi principali: industria, sanità e servizi. In ambito industriale, questo si è tradotto nell’introduzione di sistemi automatizzati e robot collaborativi (cobot), che lavorano fianco a fianco con gli operai. In medicina, strumenti come i robot chirurgici – tra cui il Da Vinci – hanno innalzato la precisione degli interventi, mentre gli algoritmi diagnostici aiutano i medici nell’individuazione tempestiva di patologie complesse.

Nel settore dei servizi, la trasformazione è ancora in atto, ma già visibile: dai robot per le consegne automatizzate agli assistenti vocali di nuova generazione utilizzati nel customer care. Tuttavia, Hawking – pur riconoscendo il potenziale straordinario di queste innovazioni – sottolineava anche i rischi etici legati alla perdita di posti di lavoro, alla sorveglianza invasiva e all’eventualità di un’IA incontrollabile e superiore all’intelligenza umana.

2025 e la corsa allo spazio: le previsioni di Hawking

Uno degli argomenti che più affascinavano Stephen Hawking era l’esplorazione spaziale. A suo avviso, lo spazio non sarebbe rimasto appannaggio esclusivo delle agenzie statali. Prevedeva, infatti, l’ingresso delle aziende private nel settore, pronte a lanciarsi oltre l’orbita terrestre. Trent’anni dopo, questa previsione è diventata realtà: SpaceX, Blue Origin e altre compagnie hanno completamente ridefinito cosa significa realizzare una missione spaziale.

Tra le sue previsioni più lungimiranti c’era anche l’allarme riguardo ai detriti spaziali, un tema quasi ignorato nel 1995 ma oggi estremamente attuale. Con la crescente quantità di oggetti in orbita, aumenta anche il rischio di collisioni con satelliti o veicoli spaziali. Hawking aveva colto in anticipo l’importanza di affrontare il problema con normative globali e tecnologie di gestione avanzate.

Oltre agli aspetti tecnici e pratici, Hawking sosteneva con forza l’idea che l’umanità dovesse iniziare a guardare allo spazio come una possibile “nuova casa”. Riteneva che la sopravvivenza della nostra specie, nel lungo periodo, dipendesse dalla capacità di diventare “multiplanetari”. Una visione che allora sembrava fantascientifica, ma che oggi è parte integrante delle ambizioni di Elon Musk e altri protagonisti del settore.

Nel 2025, le missioni verso la Luna sono nuovamente in corso, mentre quelle verso Marte si avvicinano sempre più alla fase operativa. Le stazioni spaziali private, la produzione in orbita e persino il turismo suborbitale stanno rapidamente prendendo forma. Tuttavia, Hawking ci invitava a non dimenticare una lezione fondamentale: l’esplorazione non è solo un traguardo, ma anche una responsabilità. Prima di colonizzare altri pianeti, dobbiamo assicurarci di non replicare altrove gli stessi problemi irrisolti che affliggono la Terra.

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