Periodo non facile per il Gruppo Stellantis aggravato anche dai dazi statunitensi. E così un marchio storico potrebbe essere ceduto.
Il settore automobilistico non sta vivendo un momento esaltante. A complicare ulteriormente la situazione sono i dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle vetture estere importate negli Stati Uniti. Tra le aziende più penalizzate spicca il Gruppo Stellantis, che oltreoceano deteneva una quota di mercato significativa, soprattutto con Maserati e Alfa Romeo, marchi storici che avevano trovato negli USA uno sbocco importante.
La crisi emerge chiaramente anche dai numeri degli stabilimenti italiani. Nella prima metà del 2025 sono state prodotte meno auto rispetto al 1956, dato che fotografa la gravità del momento. Lo stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano ha registrato un calo della produzione superiore al 60%, mentre cresce il ricorso alla cassa integrazione, che coinvolge migliaia di lavoratori.
Stellantis, i numeri dei primi 6 mesi del 2025
Nei primi sei mesi del 2025 Stellantis ha totalizzato in Europa 910.777 immatricolazioni, in diminuzione rispetto alle 1.024.608 dello stesso periodo del 2024: un calo pari all’11,1%, che ha comportato anche la riduzione della quota di mercato dal 18% al 16,3%.
Emblematico il tracollo di Lancia, che nei primi sei mesi ha immatricolato il 73,9% di auto in meno rispetto all’anno precedente: 6.493 vetture contro le 24.841 del 2024. Male anche Fiat, scesa da 186.454 a 143.309 unità, con 43.145 auto in meno e un calo del 23,1%. Negativi i risultati di DS, Jeep, Citroën e Opel, mentre si distingue Alfa Romeo con un +33,3%, pur su volumi ridotti: 31.332 vetture contro le 23.502 del primo semestre ’24, risultato incoraggiante ma non sufficiente a invertire il trend complessivo.
Alfa Romeo ceduta ai cinesi?
Nonostante questi segnali positivi, secondo Bloomberg in Stellantis sarebbero in corso valutazioni su nuove partnership o addirittura sull’eventuale cessione di Alfa Romeo. McKinsey, colosso mondiale della consulenza strategica, sarebbe stata incaricata dal gruppo di analizzare l’impatto dei dazi americani sulle due case automobilistiche e valutare scenari futuri.
Oltre ad Alfa Romeo, anche Maserati sarebbe finita nel mirino. Entrambi i marchi vantano un mercato solido negli Stati Uniti. In particolare Maserati destina oltreoceano circa il 35-40% della produzione, ma nel 2024 ha registrato una perdita di 260 milioni di euro, conseguenza di un crollo delle vendite che ha più che dimezzato i risultati rispetto all’anno precedente. Una delle principali cause è senza dubbio legata ai dazi sull’importazione: poiché Stellantis non possiede stabilimenti produttivi negli USA, le tasse pesano in maniera significativa sulle nuove immatricolazioni e riducono drasticamente la competitività.
Il compito di McKinsey sarà valutare fino a che punto i dazi abbiano inciso sul calo delle vendite, ma non è escluso che il mandato comprenda anche l’esplorazione di nuove partnership tecnologiche o addirittura un primo passo verso una futura vendita dei due marchi. Secondo indiscrezioni, diverse case automobilistiche cinesi si sarebbero già mostrate interessate a un’eventuale acquisizione, pronte a investire capitali ingenti pur di mettere le mani su brand prestigiosi. Tuttavia, stando a quanto riferito da Bloomberg, il presidente di Stellantis John Elkann avrebbe per ora escluso l’ipotesi di una cessione degli storici marchi italiani ai gruppi asiatici, difendendo il valore simbolico e strategico di Alfa Romeo e Maserati.
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