Sulle spese sanitarie si ha diritto a una detrazione del 19% di cui godere in sede di dichiarazione dei redditi. Ma vale anche per quelle già rimborsate? Facciamo chiarezza.
Spese sanitarie rimborsate: si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi?
Come noto, con la dichiarazione dei redditi - sia con modello 730/2022 che con modello Redditi Pf - è possibile recuperare una parte delle spese mediche sostenute nel corso del periodo d’imposta precedente (quindi dall’1 gennaio al 31 dicembre 2021).
Nel dettaglio, spetta una detrazione del 19% su tutte le spese mediche di qualunque tipo (generiche, specialistiche, chirurgiche o farmaceutiche) per la parte che supera la franchigia di 129,11 euro. Non ci sono limiti all’importo detraibile, tuttavia se le spese sanitarie affrontate nel corso dell’anno superano il limite di 15.493,71 euro è possibile ripartire la detrazione spettante in quattro quote annuali, di pari importo.
C’è però un dubbio che riguarda le spese sanitarie già rimborsate. Ci sono contribuenti, infatti, che versano contributi e premi ad assicurazioni, anche stipulate dal datore di lavoro, che garantiscono la copertura o il rimborso delle spese mediche sostenute.
Sulle spese mediche rimborsate spetta comunque la detrazione? A riguardo è intervenuta l’Agenzia delle Entrate, specificando che è dalla la Certificazione Unica che si può determinare quando e su quali spese mediche è possibile fruire del rimborso Irpef del 19%.
Spese sanitarie rimborsate, quando sono detraibili nel modello 730/2022
Ai fini della detrazione delle spese mediche, la regola generale prevede che possano essere indicate nel modello 730/2022 solo quelle rimaste a carico del contribuente. Tale principio rende complicato comprendere quando i costi rimborsati da assicurazioni possono essere indicati in dichiarazione dei redditi.
A spiegare le diverse casistiche è l’Agenzia delle Entrate, che spiega come in primis sia necessario capire quando le spese sanitarie rimborsate a fronte del versamento di premi e contributi si considerano comunque a carico del contribuente.
Rientrano in tale ipotesi quelle rimborsate qualora i contributi e i premi versati non abbiano comportato l’accesso ad un beneficio fiscale (detrazione o esclusione dal reddito) da parte del contribuente.
Al contrario, se premi e contributi danno diritto a detrazioni o al contrario si deducono dal reddito, le spese sanitarie rimborsate non potranno essere indicate nel modello 730/2022, a prescindere dal fatto che il contribuente abbia effettivamente avuto accesso al beneficio fiscale.
Spese mediche rimborsate da assicurazioni nel modello 730/2022: quando si considerano rimaste a carico del contribuente
Scendendo nell’analisi dettagliata delle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, analizziamo i casi in cui è ammessa o meno la detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi.
In particolare, si considerano rimaste a carico e quindi possono essere indicate dal contribuente nel modello 730/2022 le spese sanitarie rimborsate o sostenute da assicurazioni:
- per effetto di premi di assicurazioni sanitarie (per i quali non spetta alcun beneficio) versati dal contribuente;
- a fronte di premi per assicurazioni sanitarie stipulate dal sostituto d’imposta o pagati dallo stesso con o senza trattenuta a carico del dipendente (che hanno concorso alla formazione del reddito).
Per quel che riguarda premi e contributi pagati dal sostituto d’imposta o dal dipendente, l’importo versato sarà indicato nel punto 444 della Certificazione Unica 2022.
Spese mediche rimborsate: quando non vanno nel modello 730/2022
Non si considerano invece rimaste a carico del contribuente e, di conseguenza, non sono detraibili nel modello 730/2022:
- le spese, nel caso di danni arrecati alla persona da terzi, risarcite dal danneggiante o da altri per suo conto;
- le spese rimborsate a fronte di contributi per assistenza sanitaria versati dal sostituto d’imposta o dallo stesso contribuente ad enti e casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratti o di accordi o di regolamenti aziendali che, fino ad un importo di euro 3.615,20, non hanno concorso a formare il reddito complessivo.
In tal caso, premi e contributi versati dal sostituto d’imposta o dal lavoratore saranno indicati al punto 441 della Certificazione Unica 2022.
Per le spese che non risultano a carico del contribuente, sarà quindi possibile portare in detrazione fiscale con il modello 730/2022 esclusivamente la parte di costo non rimborsata.
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Spese mediche rimborsate, detrazione per i contributi superiori a 3.615,20
Per capire quando si portano in detrazione fiscale le spese sanitarie rimborsate è necessario effettuare un’ulteriore verifica.
Per i contributi versati d’importo superiore a 3.615,20 euro, la detrazione spetta non solo per la quota di spesa non rimborsata, ma anche per una quota parte di quella che è stata ottenuta a rimborso da parte del contribuente.
Per calcolare l’importo detraibile, bisognerà considerare la percentuale risultante dal rapporto tra i contributi versati in eccedenza (rispetto al suddetto limite di euro 3.615,20) e il totale dei contributi versati.
La presenza di tali contributi versati in misura eccedente è desumibile dal punto 442 della CU 2022.
Su tale aspetto, l’Agenzia delle Entrate ha fornito un utile esempio di calcolo che si riporta di seguito:
“-* importo dei contributi versati 5.000,00 euro
- spese mediche sostenute 10.000,00 euro
- spese rimborsate 8.000,00 euro.
- Spese ammesse in detrazione:
- importo non rimborsato dalla cassa sanitaria 2.000,00 euro (10.000,00 – 8.000,00)
- quota detraibile spese rimborsate 2.216,00 euro (*)
Totale spese ammesse in detrazione 4.216,00 euro
(*) eccedenza dei contributi versati rispetto al limite massimo (5.000,00 – 3.615,20) = € 1.384,80
- 1.384,80/5.000,00 (importo complessivo contributi versati) = 27,70 %
- 27,70% x 8.000 = € 2.216,00”
Il caso sopra riportato evidenzia quindi che la detrazione con il modello 730/2022 spetta solo per la quota di spesa calcolata sui contributi versati in eccedenza rispetto al limite di 3.615,20 euro, per i quali non sono quindi stati fruiti benefici fiscali.
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