Spese cresima, comunione, matrimonio e battesimo, quali si portano in deduzione nel 730?

Nadia Pascale

3 Luglio 2025 - 08:30

Le spese per matrimonio, cresima, comunione e battesimo possono dare luogo ad agevolazioni fiscali. In base alla propria scelta di destinazione, si può ottenere una deduzione o una detrazione.

Spese cresima, comunione, matrimonio e battesimo, quali si portano in deduzione nel 730?

Si possono portare in deduzione o detrazione le spese sostenute per cresima, comunione, matrimonio e battesimo? Questi riti religiosi sono molto comuni in Italia vista la prevalenza di persone aderenti alla religione Cattolica. Quando si celebrano tali eventi è d’uopo effettuare delle oblazioni o meglio donazioni di entità più o meno importante a colui che celebra il rito e/o alla Diocesi. Molti però non sanno che è possibile ottenere un importante risparmio di imposta per queste donazioni utilizzando detrazioni o deduzioni.

Vediamo perché e come fare per portare in deduzione o in detrazione le spese per cresime, comunioni, matrimoni e battesimi.

Deduzioni e detrazioni fiscali per cresima, matrimonio, comunione, battesimo

Dal punto di vista prettamente giuridico, le donazioni effettuate sono di spettanza della diocesi o della parrocchia che poi dovrebbe usare tali risorse per motivi “nobili” tra cui restauro del patrimonio artistico e archeologico della chiesa, spese di manutenzione ordinaria e opere caritatevoli. La maggior parte delle persone elargisce le oblazioni versate in occasione di cresime, comunioni, matrimoni, battesimi in contanti, ma c’è un’altra strada percorribile.

Ogni diocesi ha un codice Iban e cui è possibile inoltrare le proprie donazioni, in molti casi anche le parrocchie hanno un codice Iban per le offerte. Utilizzando tale canale è possibile ottenere una detrazione. Il codice Iban solitamente è disponibile sul sito della parrocchia o della diocesi, basta digitare su qualsiasi motore di ricerca il nome e la località della parrocchia. Per chi, invece, vuole il vantaggio fiscale della deduzione c’è un’altra possibilità. Vediamo con ordine.

Deduzioni spese cresima, matrimonio, comunione, battesimo

L’ art. 10, comma 1, lett. i) e l), del TUIR prevede la possibilità di portare in deduzione le erogazioni liberali in denaro a favore dell’Istituto centrale per il sostentamento del clero della Chiesa cattolica italiana.

Trattandosi di donazioni e non di corrispettivo, ogni persona è libera di chiedere all’officiante di poter utilizzare tale modalità per effettuare la donazione. Affinché si possa ottenere la deduzione, è necessario che il versamento sia effettuato con strumenti di pagamento tracciabili (versamento bancario o postale, carta di debito, di credito, prepagata, assegno bancario o circolare).

Per ottenere la deduzione, dal versamento deve essere rilevabile il carattere di liberalità del versamento effettuato. Occorre precisare che è previsto un limite, infatti, la deduzione può essere fatta valere fino a un importo massimo di 1.032,91 euro. La deduzione deve essere indicata nel rigo E24 del modello 730/2025.

La deduzione comporta una riduzione della base imponibile pari all’importo erogato. Deve essere ricordato che in questo caso ci occupiamo di donazioni in favore della Chiesa Cattolica in occasione di cerimonie prettamente correlate a tale religione, ma è possibile ottenere deduzioni anche per donazioni effettuate ad altre confessioni religiose, ad esempio Unione Buddista Italiana, Unione Induista Italiana, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI); Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI); Unione Comunità Ebraiche in Italia (UCEI).

Detrazioni fiscali per cresima, matrimonio, comunione e battesimo

Per chi desidera che la donazione vada a favorire la propria diocesi la strada è un’altra, cioè donazioni alla diocesi di appartenenza o alla parrocchia. Anche in questo caso il versamento deve essere effettuato con strumenti di pagamento tracciabili, ma in questo caso non si ottiene una deduzione, ma una detrazione.

La detrazione per le donazioni favore delle ONLUS e delle iniziative umanitarie, laiche o religiose, gestite da associazioni, fondazioni, comitati ed enti individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono disciplinate dall’articolo 15, comma 1.1 del TUIR. Corrispondono al 26% dell’importo versato. La detrazione deve essere indicata nel Rigo E8/E10, cod. 61 del modello Redditi 730/2025.

La conferma delle agevolazioni fiscali per chi effettua donazioni alla Chiesa è in una nota della Camera dei Deputati.

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