SpaceX, lancio senza equipaggio: il viaggio dell’indipendenza

Ludovica Ranaldi

02/03/2019

Nuovo progetto di SpaceX che oggi ha lanciato una navicella con a bordo solo un manichino: via al cammino verso l’autonomia spaziale dalla Russia.

SpaceX, lancio senza equipaggio: il viaggio dell’indipendenza

Alle prime ore del mattino italiane è avvenuto il lancio della navicella spaziale messa a punto da SpaceX. Si tratta di un progetto estremamente ambizioso che punta all’indipendenza.

Nessun equipaggio a bordo ma solo una manichino denominato simpaticamente Ripley dal nome della dottoressa Ellen Ripley, protagonista di Alien.

Il viaggio spaziale riprende le orme dello shuttle ormai andato in pensione dal 2011, quando venne lanciato l’Atlantis. Ora si intende togliere il monopolio rimasto in mano alla Russia.

SpaceX, Crew Dragon: lancio e obiettivi

Nuovamente sulla scena internazionale, Elon Musk proprietario di SpaceX ha messo a punto la missione Demo-1 con la quale è stata prevista nella giornata di oggi, 2 marzo 2019, il lancio nella navetta Crew Dragon con il razzo Falcon 9.

Il decollo è avvenuto in Florida, nella base di Cape Canaveral, alle ore 2,49 del mattino ossia alle ore 8,49 italiane. Si tratta di una test che vede a bordo solo un manichino di nome Ripley ripreso dalla protagonista di Alien.

La destinazione è la Stazione spaziale internazionale (Iss), a cui approderà dopo circa 27 ore di viaggio, quindi intorno alle 12,00 italiane del 3 marzo, per poi rientrare 5 giorni dopo.

La missione riveste una vitale importanza per due motivi. In primo luogo permetterà di raccogliere i dati necessari affinché avvenga con successo il prossimo lancio previsto dalla Nasa nel luglio 2019 con a bordo due astronauti. In secondo, consente di tornare a lanciare nello spazio gli uomini dell’Occidente che dal 2011 si sono affidati alle basi russe.

L’indipendenza spaziale dalla Russia

Dopo il pensionamento dello shuttle nel 2011, americani ed europei hanno dovuto affidarsi alla Russia per le proprie missioni spaziali, o meglio, per mandare gli astronauti nella Stazione spaziale internazionale e farli rientrare.

Gli shuttle oltre ad essere obsoleti, rappresentavano un forte costo. Non trasportavano solo esseri umani, ma anche carichi che hanno un peso non indifferente. Infatti i viaggi spaziali si pagano a chilo, inoltre proprio per il fatto che trasportava delle persone i controlli erano molto accurati e quindi il prezzo era maggiore.

Da allora la Russia detiene il monopolio, quindi l’obiettivo degli americani è riconquistarsi una fetta, consentendo ai propri uomini di transitare nello spazio; anche gli europei potranno beneficiare di questa iniziativa.

Non si tratta solo di togliere l’esclusiva, ma di ricavarne un risparmio non indifferente, in quanto per poter salire su una navetta russa è necessario pagare 75 milioni per astronauta. La Nasa, comprando il posto da SpaceX, abbatterebbe i costi di circa 20 milioni di dollari a persona.

Se il test sarà positivo, la Nasa ha previsto nel luglio 2019 la missione Demo-2 con cui manderà in orbita due astronauti.

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