L’Agenzia delle Entrate può disporre controlli con sopralluoghi a casa se non si aggiorna la rendita catastale dell’immobile sottoposto a lavori di efficientamento energetico con il Superbonus 110%.
L’Agenzia delle Entrate può fare sopralluoghi a casa? Quando può avere accesso e verificare il valore dell’immobile? Quali sono le conseguenze del sopralluogo a casa da parte dell’Agenzia delle Entrate?
In seguito agli interventi edilizi con le agevolazioni fiscali del Superbonus 110%, disciplinato dall’articolo 119 del decreto legge 34 del 2020, è necessario procedere all’aggiornamento della rendita catastale, ma cosa succede nel caso in cui il contribuente non provveda in modo spontaneo e in seguito a lettera di compliance non proceda all’aggiornamento della rendita catastale nel termine di 90 giorni? In questo caso è possibile disporre il sopralluogo a casa da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma quali norme disciplinano tale procedura e perché è necessaria? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sui sopralluoghi a casa da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Lettere di compliance per chi non ha aggiornato la rendita catastale dopo aver fruito del Superbonus
La Legge di Bilancio 2024, ai commi 86 e 87, prevede che chi ha usufruito del Superbonus 110 sia obbligato all’aggiornamento dei dati catastali. La normativa parte dal presupposto che per interventi effettuati con il Superbonus si verifichi sempre un aumento del valore dell’immobile di almeno il 15%. Il ministro Giorgetti ha annunciato da tempo l’invio di lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate per coloro che hanno fruito delle agevolazioni fiscali, ma non hanno provveduto ad aggiornare la rendita catastale. Deve essere ricordato che il Testo Unico dell’Edilizia (TUE) comunque prevede che al termine di lavori edili, entro 30 giorni, si deve provvedere all’aggiornamento della rendita catastale.
Nelle comunicazioni di compliance inviate dall’inizio del 2025 si invita il contribuente a verificare, anche con il supporto di un tecnico, se gli interventi realizzati abbiano comportato modifiche rilevanti ai fini catastali, tali da rendere necessario il relativo aggiornamento.
Il contribuente nel caso in cui ritenga di non dover procedere all’aggiornamento perché non vi è stata una variazione della rendita catastale deve fornire prova documentale di ciò che asserisce, attraverso il servizio “ Consegna documenti e istanze ” disponibile nell’area “ Compliance Catasto ” del sito dell’Agenzia delle Entrate. In caso contrario provvede all’aggiornamento della rendita. Ma cosa succede se non provvede in alcun modo?
Sopralluoghi a casa dell’Agenzia delle Entrate, ecco quando sono possibili
In linea generale si sottolinea come le attività di accesso e ispezione negli immobili sia una procedura “eccezionale”, cioè disposta quando vi è una particolare gravità del comportamento del contribuente. Nel caso in esame, il fatto che il contribuente non adempia spontaneamente, neanche in seguito a invito dell’Agenzia, denota un comportamento poco collaborativo.
Premesso ciò, In caso di mancato adempimento entro 90 giorni dalla ricezione della lettera di compliance, l’Agenzia delle Entrate può disporre attività ispettive sul luogo al fine di attribuire d’ufficio una nuova rendita catastale. Le spese per tali attività sono comunque a carico del contribuente. Inoltre, si precisa che la rendita catastale attribuita dall’Agenzia delle Entrate è presunta e di conseguenza il contribuente deve comunque incaricare un suo tecnico per l’attribuzione di una rendita catastale reale.
Ne deriva che per il contribuente il mancato aggiornamento della rendita catastale dopo aver fruito delle agevolazioni fiscali del Superbonus (ma tali regole trovano applicazione anche nel caso in cui si sia fruito di altri bonus edilizi sebbene gli occhi siano ora puntati in modo prevalente sul Superbonus 110%), può arrivare ad avere costi esorbitanti se non si adempie in modo spontaneo.
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