Sondaggi politici oggi: bene scissionisti, calano Pd e M5S

Alessandro Cipolla

21 Febbraio 2017 - 10:49

Sondaggi politici oggi: secondo un’indagine di EMG Acqua per il TG LA7, sarebbe buono l’impatto degli scissionisti sull’elettorato, il Pd comunque rimarrebbe il primo partito in Italia.

Sondaggi politici oggi: bene scissionisti, calano Pd e M5S

Sondaggi politici oggi: buono l’impatto degli scissionisti sull’elettorato, in calo tutte le altre maggiori forze politiche e soprattutto il Pd, che comunque rimarrebbe sempre il primo partito in Italia.

Questa è la fotografia dello scenario politico attuale fornito dall’istituto EMG Acqua per il TG LA7, che come ogni lunedì ha realizzato un sondaggio politico per il telegiornale condotto da Enrico Mentana.

Il quadro che viene fuori dal sondaggio è abbastanza chiaro: il nuovo movimento politico che è in procinto di nascere dal Pd, al momento toglierebbe gran parte dei voti al partito di Matteo Renzi, che riuscirebbe comunque a tenere botta.

Se la situazione attuale fosse quella descritta dal sondaggio politico realizzato da EMG Acqua, con l’attuale sistema elettorale dell’Italicum anche esteso al Senato ci sarebbe una situazione di assoluto pareggio. Ecco quindi che sarà importante capire come i vari partiti cercheranno di modificare il sistema di voto.

Sondaggi politici oggi: Pd resta primo partito

Il sondaggio politico realizzato da EMG Acqua è stato effettuato su un campione di 1.846 persone tra il 17 e il 19 febbraio, nei giorni caldi quindi dell’assemblea del Pd. L’indagine ha interrogato gli italiani ipotizzando che già fosse reale la nuova forza politica che sta per nascere dalla scissione del Pd.

Il Pd resta comunque il primo partito in Italia, con il 28,1% delle preferenze. Rispetto allo stesso sondaggio politico effettuato sette giorni prima, il partito di Matteo Renzi però perde il 2,7%. La scissione quindi toglierebbe una buona fetta di voti all’ex premier ma non sarebbe un tracollo.

La nuova formazione che nascerà dalla scissione del Pd viene data al 6,5%. In questa percentuale però è compresa anche Sinistra Italiana, che sette giorni fa viaggiava sul 3,8%. Sommando quindi i voti in dote al partito di Fratoianni e quelli rosicchiati a Renzi, ecco che il computo totale è quasi fatto.

Alcuni voti che gli scissionisti del Pd potrebbero ottenere vengono comunque anche dal Movimento 5 Stelle. Secondo il sondaggio politico, i grillini sono al 27,7%, in calo dello 0,5% rispetto ad una settimana fa.

Complessivamente in calo anche i partiti dell’area di centrodestra. La Lega Nord perderebbe lo 0,2% passando dal 13,1% di sette giorni fa al 12,9% attuale. Più marcato il calo di Forza Italia, dato all’11,5% in calo dello 0,6%.

Stabile invece Fratelli d’Italia sempre al 4,7%, mentre Ncd sale dello 0,2% passando dal 3% al 3,2%. Scende la fetta di voti rappresentata da tutti gli altri partiti, che cala dal 5,4% al 4,3%. In questo gruppo ci sono Centro Progressista di Pisapia, Ala-Scelta Civica, il Polo Sovranista di Alemanno e Storace e i Radicali.

Ricapitolando, questa è la situazione politica attuale in Italia secondo il sondaggio politico realizzato da EMG Acqua, con nel dettaglio la percentuale dei vari partiti e il numero di seggi che otterrebbero oggi alla Camera:

  • Partito Democratico 28,1% - 188
  • Movimento 5 Stelle 27,7% - 179
  • Lega Nord 12,9% - 83
  • Forza Italia 11,5% - 75
  • Lista Sinistra Unitaria 6,5% - 43
  • Fratelli d’Italia 4,7% - 30
  • Ncd 3,2% - 20
  • Altri 4,3% - 12

Sondaggi politici oggi: una situazione di sostanziale pareggio

Se i rapporti di forza tra i vari partiti in campo dovessero essere questi descritti dal sondaggio, non uscirebbe alcun vincitore dalle prossime elezioni politiche. Una situazione lampante, motivo per cui nei prossimi mesi il Parlamento cercherà di trovare una soluzione per modificare il sistema elettorale.

Attualmente alla Camera c’è l’Italicum senza ballottaggio e al Senato il Consultellum. Due sistemi abbastanza diversi che per forza di cose vanno uniformati. Qui però le spine sono diverse, con ogni partito che vuole cercare di strappare la soluzione che potrebbe essere più favorevole.

Il premio di maggioranza al 40% non è raggiungibile non solo per nessun partito, ma neanche per nessuna coalizione. Quindi, stando anche alle linee guida della Consulta, potrebbe essere abbassata la soglia al 35%, con un premio di parlamentari però contenuto.

Altre questioni poi sono la scelta tra premio alla lista o alla coalizione, capilista bloccati e soglia di sbarramento per entrare al Parlamento. Molto dipenderà comunque da come finirà la telenovela in atto nel Pd e da chi sarà poi il nuovo segretario.

Se Matteo Renzi dovesse riuscire ad imporsi in tempi brevi, ecco quindi che non sarebbe da escludere un proporzionale con premio di maggioranza alla lista capace di raggiungere il 35%, capilista bloccati e soglia di sbarramento al 4%.

Imbarcando al suo interno Ncd e altri centristi, la lista di Renzi potrebbe ambire a raggiungere la soglia del premio di maggioranza, così come un centrodestra unito. I problemi però in questo caso sarebbero di leadership.

Gli scissionisti dal canto loro riuscirebbero ad ottenere una buona rappresentanza in Parlamento, ma è improbabile ipotizzare dopo la rottura con Renzi una possibile alleanza post voto con il Pd.

Per avere un quadro più chiaro bisognerà comunque aspettare la prossima settimana, quando si saprà con certezza se il Pd è rimasto unito o meno e si avrà una data di quando si terranno le primarie del partito.

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