Sondaggi politici elettorali: secondo l’istituto EMG il M5S scende ma rimane il primo partito, male il Pd mentre cresce tutto il centrodestra tranne Alfano.
Sondaggi politici elettorali: in calo il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, crescono tutti i partiti del centrodestra tranne Alternativa Popolare di Angelino Alfano, che al momento sarebbe sotto la soglia di sbarramento e quindi fuori dal Parlamento.
Deciso cambio di tendenza nelle volontà di voto degli italiani quello fotografato dal sondaggio politico elettorale dell’istituto EMG Acqua, che come ogni settimana realizza l’indagine per conto del TG La7 di Enrico Mentana.
Dopo settimane di continua e costante crescita si registra una lieve flessione per il Movimento 5 Stelle, mentre molto più marcato è il calo di un Partito Democratico alle prese con le delicate primarie.
Crescono al contrario nelle intenzioni di voto Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, anche se al momento tutta la coalizione di centrodestra unita sarebbe, di poco, dietro al Movimento 5 Stelle.
Sondaggi politici elettorali: bene il centrodestra
Il sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto EMG Acqua evidenzia come l’elettorato italiano sia abbastanza indeciso, con le percentuali attribuite ai vari partiti che variano anche bruscamente di settimana in settimana.
Frena la sua corsa il Movimento 5 Stelle, che dopo la comparsata in TV di Davide Casaleggio perde qualche consenso, pagando con molta probabilità la confusione che si è creata a Genova per il caso di Marika Cassimatis.
Dopo aver risalito lentamente la china nelle ultime settimane, nuovo tonfo nei sondaggi per il Partito Democratico che al momento sarebbe sempre più lontano sia dal Movimento 5 Stelle che dal centrodestra unito.
Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia infatti crescono nelle intenzioni di voto degli italiani. In particolare i partiti di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi vedono aumentare in maniera marcata la propria percentuale.
Campanello d’allarme invece per Angelino Alfano: la sua nuova creatura politica Alternativa Popolare perde colpi, risultando secondo il sondaggio al momento sotto la soglia di sbarramento e quindi fuori dal Parlamento.
Vediamo allora le percentuali assegnate ad ogni partito dal sondaggio politico elettorale realizzato per conto del TG La7, mettendo tra parentesi la differenza di percentuale rispetto alla stessa indagine condotta sette giorni prima e nella terza colonna il numero dei deputati che ogni partito al momento otterrebbe.
- Movimento 5 Stelle 30,5% (-0,1%) 205
- Partito Democratico 26,6% (-0,4%) 185
- Lega Nord 12,7% (+0,4%) 84
- Forza Italia 12,4% (+0,4%) 85
- Fratelli d’Italia 4,9% (+0,2) 33
- Movimento Democratici Progressisti 3,7% (+0,1%) 25
- Alternativa Popolare 2,9% (-0,2%) /
- Sinistra Italiana 1,7% (/) 1
- Altri 4,6% (-0,4%) 12
Il sondaggio politico elettorale ci consegna dunque un paese fortemente diviso in tre blocchi. Senza una nuova legge elettorale al momento non ci sarebbe possibilità di formare una maggioranza di governo.
Sondaggi politici elettorali: senza Alfano, larghe intese a rischio
Il calo di Alternativa Popolare con ogni probabilità non avrà fatto molto piacere anche a Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Se Alfano resta fuori dal Parlamento, cade un sicuro sponsor delle larghe intese.
Anche se di poco, il sondaggio pone Ap al di sotto della soglia di sbarramento del 3%, percentuale che dovrebbe essere confermata anche nella nuova legge elettorale, qualsiasi essa sia.
L’obiettivo è alla portata per Alfano, a cui non resta che ingrandire la flotta centrista nella sua nuova creatura politica accogliendo alcuni dei diversi piccoli partiti facenti parte della galassia dei moderati cattolici.
Il rischio però c’è, anche perché l’attuale ministro degli Esteri gode di poca popolarità e credibilità. Senza Alfano, Renzi perderebbe quella ancora di salvataggio centrista indispensabile dopo la rottura con Bersani.
Meglio se la passerebbe comunque Berlusconi, che con la coalizione di centrodestra può ambire a vincere le elezioni senza dover ricorrere alle larghe intese, che rimangono una sorta di piano di riserva per i forzisti.
Quando verrà licenziata la nuova legge elettorale il quadro politico sarà molto più chiaro. Con un premio di maggioranza alla coalizione e con una soglia più bassa dell’attuale 40%, il centrodestra può nutrire concrete speranze di vittoria.
Se invece si scegliesse di dare il premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione, ecco che potrebbero sorgere alcuni problemi visto che la Lega Nord sarebbe molto restia a non presentarsi alle prossime elezioni politiche col proprio nome e simbolo.
A maggio quando sapremo chi sarà il nuovo segretario del Partito Democratico si spera che verrà messa la parola fine a questa telenovela della legge elettorale, anche se un’intesa al momento non sembrerebbe essere vicina.
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