Stangata sulle sigarette, ecco di quanto aumentano a gennaio 2026

Patrizia Del Pidio

19 Settembre 2025 - 16:28

Le sigarette aumenteranno ancora nel 2026, in Legge di Bilancio sarà previsto il nuovo piano pluriennale per le accise. Vediamo i particolari.

Stangata sulle sigarette, ecco di quanto aumentano a gennaio 2026

Aumento delle sigarette e degli altri prodotti del tabacco da gennaio 2026? Solitamente nella Legge di Bilancio sono previsti anche interventi in ambito accise del tabacco con conseguente aumento del costo delle sigarette.

L’ipotesi è quella che con un piano triennale l’esecutivo possa aumentare i prezzi delle sigarette entro un massimo di un euro e mezzo nel prossimo triennio per permettere all’Italia di adeguarsi anche al piano di revisione accise previsto dall’Unione europea. Come scrive «Il Messaggero», dovrebbero rimanere invariati i prezzi dei prodotti da fumo senza combustione e delle sigarette elettroniche, o al limite salire, ma solo di qualche centesimo.

Gli aumenti delle accise in Manovra

Per la Manovra di fine anno l’esecutivo sta lavorando a un piano triennale per ritoccare le accise dei prodotti del tabacco. Gli aumenti, di anno in anno, non saranno consistenti, ma porterebbero i produttori ad aumentare il costo finale. L’obiettivo è quello di accrescere il tesoretto che garantisce il gettito fiscale dei prodotti da fumo (15 miliardi l’anno circa).

Il Rapporto 2025, realizzato da Logista in collaborazione con la Fondazione Tor Vergata restituisce una fotografia aggiornata della distribuzione in Italia dei prodotti del comparto fumo e da inalazione (e non solo, ma a noi interessa questo settore del rapporto).

Il settore del fumo è in trasformazione con i prodotti tradizionali (sigarette, sigari e tabacco) che interessano l’80% del mercato. La cosa interessante è che i prodotti senza combustione hanno visto quadruplicare la propria quota dal 4% del 2019 al 18% del 2024.

Il rapporto pone l’accento anche sulle sfide che nel settore sono aperte, dall’evoluzione delle direttive europee al vertice Oms atteso per novembre 2025, sottolineando la necessità di intervenire per conciliare la tutela della salute con l’innovazione.

In Italia ci sono 60.000 punti vendita di tabacchi, uno ogni 1.150 abitanti che, oltre al ruolo di vendita, rappresentano anche un presidio sociale. Il senatore Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sottolinea che

«L’Italia, con la normativa introdotta nel 2015 che differenzia chiaramente tra prodotti tradizionali e innovativi, si colloca all’avanguardia in Europa. Il nostro obiettivo è continuare a promuovere un quadro regolatorio equilibrato, che consideri parimenti salute, economia e innovazione anche nei prossimi interventi per la regolamentazione e la tassazione dei prodotti del tabacco nell’UE. Sono convinto che, lavorando insieme, potremo affrontare con successo le sfide di un settore che, oltre a generare valore economico e occupazionale, desidera continuare a operare nel rispetto della legalità. Ringrazio Logista per il suo prezioso contributo e rinnovo l’impegno del Ministero per una collaborazione volta a un futuro di crescita sostenibile».

Gli aumenti delle sigarette

Il settore del tabacco permette entrate prevedibili per le casse dello Stato e il piano in corso per la regolamentazione delle accise del tabacco si conclude nel 2025. Si può prevedere molto facilmente che con la nuova Manovra saranno nuovamente definite le tariffe pluriennali anche perché il piano triennale si è rivelato una buona pratica a livello europeo dando modo di assicurare le entrate prevedibili per il gettito e al tempo stesso ha permesso di pianificare gli investimenti nel lungo periodo.

Proprio per questo appare certo che la nuova Legge di Bilancio determini gli aumenti delle accise per il prossimo triennio (dal 2026 al 2028) e la scelta renderebbe più sostenibili le recenti proposte della Commissione Ue per un piano di revisione delle accise del tabacco. Le stime emerse dal dibattito in sede comunitaria prevedono rincari significativi, che potrebbero portare le accise da 90 a 215 euro ogni 1.000 unità portando, come conseguenza, un aumento di 1 euro a pacchetto per i fumatori italiani

Iscriviti a Money.it