Si pagano le tasse sulla pensione di invalidità?

Patrizia Del Pidio

30 Ottobre 2023 - 17:51

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La pensione di invalidità è soggetta a tassazione Irpef? Bisogna fare una distinzione tra le diverse tipologie di pensione che possono essere erogate agli invalidi.

Si pagano le tasse sulla pensione di invalidità?

Chi ha un reddito è obbligato sempre a versare le tasse? Ci sono redditi che sono esenti dall’Irpef (e da qualsiasi altra tassazione) poiché si tratta di prestazioni assistenziali erogate dallo Stato a persone che versano in uno stato di disagio fisico ed economico. Un esempio pratico è rappresentato dall’assegno sociale, la prestazione assistenziale che viene erogata a chi, con determinati limiti di reddito, al compimento dei 67 anni non ha diritto alla pensione di vecchiaia.

In questo articolo, però, andremo ad approfondire le pensioni di invalidità per capire su quali prestazioni le tasse si pagano e quali, invece, sono esentasse. La distinzione è abbastanza sottile ed è basata proprio sulla tipologia di prestazione che si riceve.

Pensione di invalidità civile al 100% è tassata?

Per gli invalidi civili totali (con il 100%) con riduzione totale dell’abilità lavorativa è riconosciuto un assegno assistenziale da parte dell’Inps che può essere chiamato o pensione di inabilità civile o di invalidità civile.

Si tratta di una prestazione riconosciuta non solo in base a requisiti sanitari, ma anche reddituali. Il limite reddituale personale per aver diritto alla prestazione è di 17.920 euro annui. L’importo è maggiorabile fino a 700,18 euro qualora si rispettino requisiti reddituali personali (più bassi) e coniugali. In caso di maggiorazione, quindi, entrano nel conteggio anche i redditi dell’eventuale coniuge.

In entrambi i casi, con e senza maggiorazione, si tratta di una prestazione erogata a fronte di una difficoltà economica del diversamente abile e proprio per questo motivo non influisce sul reddito complessivo ai fini Irpef. Si tratta di un reddito assistenziale e non di una retribuzione. Proprio per questo motivo la pensione di invalidità civile per invalidi totali, non è soggetta a nessuna tipologia di tassazione e non deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi.

Cosa diversa, invece, è l’assegno ordinario di invalidità che, invece, è soggetto a tassazione.

Come capire se una pensione di invalidità è soggetta a tassazione?

In linea generale si può affermare che quando una pensione è collegata all’invalidità civile non è tassata qualora si tratti di una prestazione assistenziale (ovvero legata al reddito del beneficiario). Se la pensione in questione è collegata solo al reddito del beneficiario e alle sue condizioni di salute ma non prende in considerazione i contributi Inps versati, si tratta di una prestazione assistenziale e, pertanto non è tassata.

Se la prestazione, invece, come nel caso dell’assegno ordinario, oltre che alla situazione sanitaria è legata ai contributi versati si tratta di una prestazione previdenziale e, proprio per questo motivo è soggetta a tassazione Irpef.

La pensione di invalidità civile si inserisce nell’Isee?

A differenza di quello che accade con il reddito imponibile, in cui le prestazioni assistenziali non rientrano, per l’Isee com’è la situazione? La pensione di invalidità rientra nella Dsu?

La Dsu dell’Isee tiene conto di tutti i redditi prodotti da ogni componente del nucleo familiare, oltre al loro patrimonio mobiliare e immobiliare, eventuali veicoli di proprietà, mutui, affitti, presenza di disabili nel nucleo.

Sia l’Inps che il Consiglio di Stato nel 2016 hanno chiarito che i trattamenti assistenziali, quelli indennitari e quelli previdenziali, erogati a qualsiasi titolo, se non sono considerati nel reddito complessivo ai fini Irpef non rilevano nell’Isee sociosanitario, ovvero quello dedicato ai nuclei familiari in cui sono presenti persone non autosufficienti o disabili.

Tutti i trattamenti assistenziali, quindi, sono irrilevanti anche ai fini Isee perché considerarle significherebbe considerare la disabilità come fonte di reddito e a considerare questi trattamenti come non un sostegno al diversamente abile ma come una remunerazione per la perdita o la riduzione della capacità lavorativa.

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