In tanti scommettono nell’invasione di Taiwan da parte della Cina già entro il 2027. E il Giappone si sta preparando.
Si parla spesso della guerra in Ucraina o dei conflitti in Medio Oriente, ma c’è un altro fronte geopolitico estremamente caldo: l’isola di Taiwan. Si tratta di un territorio indipendente, ma storicamente rivendicato dalla Cina, che ne considera il controllo una questione irrinunciabile. Secondo numerosi analisti, un’invasione da parte di Pechino potrebbe avvenire già entro il 2027.
In caso di attacco, a difendere l’isola ci sarebbe sicuramente il Giappone. Gli Stati Uniti, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, hanno ridimensionato l’impegno negli aiuti internazionali, rendendo incerto il loro supporto a Taiwan.
Lo scenario più plausibile prevede un conflitto aereo tra l’aeronautica cinese e quella giapponese. Tokyo si sta preparando intensamente, acquistando caccia stealth, incrementando le scorte di missili e inviando i propri migliori piloti a Guam per un addestramento congiunto con Stati Uniti e Australia.
Il Giappone si prepara al conflitto
Il piano di investimento prevede una spesa di 3,6 miliardi di dollari per l’acquisto di 1.200 missili e 147 caccia F-35.
A Guam si svolgerà anche l’esercitazione Cope North, alla quale il Giappone parteciperà con 250 avieri, sei caccia stealth F-35 di Lockheed Martin, un aereo cisterna KC-46 di Boeing e due aerei radar E-2 Hawkeye della Northrop Grumman. Si tratta di una partecipazione inedita che dimostra la volontà del Giappone di allineare la propria dottrina militare a quella dell’aeronautica statunitense e della Royal Australian Air Force, entrambe presenti con i propri F-35.
Sono previste ulteriori esercitazioni congiunte nel corso del 2025 e del 2026, come stabilito da un accordo firmato a maggio dai rappresentanti dei tre Paesi.
La cooperazione appare ancora più urgente dopo la spettacolare presentazione, due mesi fa, di due nuovi prototipi di caccia stealth cinesi: uno a lungo raggio e l’altro imbarcato, che potrebbero entrare in servizio nell’Aeronautica e nella Marina cinese entro il 2030.
Secondo diversi analisti, un’invasione di Taiwan entro il 2030 è una possibilità concreta. In tal caso, si profilerebbe un violento scontro aereo nello spazio attorno alle isole giapponesi, con protagoniste principalmente le forze aeree cinese e giapponese.
Ad oggi, tuttavia, il vantaggio resta dalla parte della Cina, che dispone di una flotta di caccia circa quattro volte superiore a quella giapponese. Nemmeno con il miglioramento dell’addestramento e l’aumento delle scorte di missili, l’aviazione nipponica potrebbe reggere da sola l’urto.
L’eventuale coinvolgimento di centinaia di caccia americani, australiani e taiwanesi potrebbe però riequilibrare le forze in campo. Ma resta da chiarire quale sarà l’atteggiamento degli Stati Uniti con Trump al timone della politica estera.
Dopo aver già definito Canada e Messico «nemici» degli Stati Uniti, e aver minacciato l’annessione di territori come il Canada, Panama e la Groenlandia danese, l’ex presidente non rappresenta più una garanzia nella difesa di Taiwan. In questo contesto, l’intensa preparazione militare nel Pacifico rischia di rivelarsi inutile, se Washington dovesse scegliere di non intervenire in caso di attacco cinese.
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