Scoperta nuova miniera d’oro in Francia. Ecco dove si trova e perché questa scoperta potrebbe essere importante per tutta l’Europa.
La corsa all’oro potrebbe presto essere rilanciata in Francia. Dopo la corsa alle urne che ha visto trionfare il partito di Jean-Luc Mélenchon, Parigi potrebbe inaugurare una nuova corsa per ottenere il prezioso metallo giallo nel 2024.
Mentre la capitale francese è alle prese con le Olimpiadi, l’Eliseo si trova a dover fare i conti con una scoperta sensazionale: la presenza di una nuova miniera d’oro. Un sito con “un potenziale giacimento” dalle notevoli ricchezze. Difatti, come riportato dalla stampa francese, sembrerebbe che vi siano sepolte ancora “diverse dozzine di tonnellate d’oro”.
Il sito ha subito attirato l’attenzione dell’intera Europa, e la Francia ha appena dato il via libera allo sfruttamento del giacimento per cercare di estrarre “chili di pepite d’oro”. Una decisione di assoluta rilevanza per le sorti economiche del Paese e dell’intera Unione Europea, eppure c’è chi si sta armando di cartelli e petizioni per salvaguardare l’ambiente.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla nuova miniera d’oro francese.
Francia, dove si trova la nuova miniera d’oro?
Sebbene la Côtes d’Armor, il Gard e i Pirenei siano le principali zone di estrazione dell’oro conosciute in Francia, sembrerebbe che una nuova miniera ben presto potrà vedere la luce.
Il nuovo sito di cui tutti parlano, e per il quale l’Eliseo ha autorizzato nuove estrazioni, si trova nell’Ovest del paese, nel cuore del Limosino. In una zona compresa tra Limoges, Brive, Périgueux e Angoulême. È in quest’area, infatti, che è stato segnato il perimetro di ricerca, coinvolgendo i Comun di Chalard, Ladignac-le-Long (Haute-Vienne) e Jumilhac-le-Grand (Dordogna nella nuova Aquitania).
In realtà, per quanto si parli di un nuovo giacimento, il sito era già noto in quanto aveva già ospitato un’ex attività mineraria, denominata Bourneix e chiusa nel 2002. Nonostante la chiusura, è importante sapere che quest’area - come si apprende dalla stampa locale - è sempre stata teatro di ricerche per l’oro nel corso dei secoli e stando ai mass media, ancora oggi vi sarebbero sepolte ancora “diverse dozzine di tonnellate d’oro”.
Il villaggio di Chalard si trova inoltre ai margini di “uno dei più grandi distretti orafi francesi, con qualità superiori alla media internazionale”, ha spiegato Thomas Poitrenaud, geologo e presidente delle miniere di Arédiennes, a Le Figaro nel 2023. Se tutto ciò dovesse essere vero, la miniera potrebbe avere un valore di milioni e milioni di euro, considerando che oggi un solo chilo d’oro viene venduto a circa 60.000 euro.
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Miniera d’oro in Francia: perché è importante per l’Europa
L’ambiziosa operazione di prospezione mineraria sarà eseguita su una vasta area di 39 chilometri quadrati in modo da poter individuare i possibili giacimenti d’oro.
L’Aurelius Resources, filiale dell’omonima società inglese, specializzata nell’estrazione mineraria, ha avviato un’esplorazione quinquennale finalizzata all’individuazione e alla successiva estrazione di un’ampia gamma di metalli preziosi. Infatti, la speranza dell’Eliseo è che oltre all’oro siano presenti altri metalli strategici, quali l’argento, lo stagno, il rame, lo zinco, il piombo e il nichel.
Questo progetto, di notevole rilevanza geopolitica ed economica, si inserisce nel contesto di una crescente domanda di materie prime a livello globale e mira a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni, contribuendo così a rafforzare la sicurezza energetica e industriale della Francia e dell’intera Unione.
Le prospettive appaiono promettenti, ma saranno necessari ulteriori studi per valutare la fattibilità di un’eventuale attività estrattiva su larga scala. Per ora la società ha dichiarato di essere fiduciosa e di poter aprire una nuova miniera nell’area.
Inquinamento, i rischi di una nuova corsa all’oro
Se la nuova miniera scatenerà una “corsa all’oro” è ancora presto per dirlo, ma numerosi sono gli attivisti che hanno messo in guardia dai possibili rischi ambientali.
Sono diverse le associazioni scese in campo contro lo sfruttamento della nuova miniera d’oro e questo perché c’è il concreto rischio concreto di inquinamento ambientale. Difatti, come scritto in una lettera dall’associazione Stop Mines 87 i siti, se sfruttati, potrebbero essere “irrimediabilmente inquinati”, poiché gli operatori, dovendo velocizzare i processi di estrazione, potrebbero non prendere le dovute precauzioni per ridurre l’inquinamento ambientale, come già accaduto negli anni e le decadi precedenti.
Infatti, se da un lato la scoperta di un nuovo giacimento potrebbe essere utile per la Francia e l’Europa per emanciparsi dagli altri Paesi per questo metallo prezioso, dall’altro non ci si preoccupa della “considerevole” quantità di acqua necessaria per l’operazione di estrazione. Impatto che, secondo uno studio condotto per conto del gestore del sito, è sì consistente ma “temporaneo”, eppure spesso questi effetti che sembrano temporanei possono avere ripercussioni ben più gravi di quanto ci si potrebbe immaginare, e lo dimostrano anni di ricerche e lotte per la salvaguardia dell’ambiente.
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