Salta il nuovo bonus 150 euro, ma arrivano gli aiuti in bolletta: cosa prevede il primo intervento del governo Meloni

Stefano Rizzuti

24/10/2022

24/10/2022 - 10:23

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Il governo Meloni prepara il primo intervento contro il caro energia e l’inflazione: conferma per il taglio delle accise e gli aiuti in bolletta, potrebbe saltare il rinnovo del bonus 150 euro.

Salta il nuovo bonus 150 euro, ma arrivano gli aiuti in bolletta: cosa prevede il primo intervento del governo Meloni

Il prezzo del gas scende, ma al governo Meloni non basta. Il nuovo esecutivo, guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, deve subito pensare al primo intervento contro il caro bollette. E lo fa assicurandosi, innanzitutto, la collaborazione del ministro uscente Roberto Cingolani, che sarà consulente del governo (senza compenso).

La discesa del prezzo del gas non basta però a rallegrare Meloni, che sa che deve subito mettere in campo un intervento consistente sul fronte del caro energia. Non è detto che sia un decreto: potrebbe essere solamente un emendamento al decreto Aiuti ter. E potrebbe, inoltre, saltare il raddoppio del bonus 150 euro che tanti lavoratori aspettavano.

Sul fronte energia, intanto, Meloni si affida a Cingolani, che lavorerà per il neo-ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: il ministro uscente di occuperà soprattutto di fornire consulenza sul tetto al prezzo del gas, sul disaccoppiamento dei prezzi dell’elettricità e sul rigassificatore di Piombino.

Scende il prezzo del gas

La settimana si apre con segnali positivi sul prezzo del gas, che apre in forte calo al Ttf di Amsterdam: il costo scende a 100 euro al Megawattora, un livello che non veniva toccato dallo scorso 14 giugno. Il calo è del 10,9% rispetto all’ultimo closing. Il prezzo è in calo non solo per l’allentamento della domanda, ma anche per l’accordo Ue degli scorsi giorni.

Perché Cingolani sarà consulente del governo

In un quadro in cui la situazione sembra in miglioramento, comunque, il governo Meloni prova a tutelarsi sul fronte del caro energia. Per questo si è scelto di chiedere a Cingolani di collaborare con il nuovo esecutivo. In Ue il lavoro fatto dall’Italia negli scorsi mesi è stato riconosciuto: Roma ha stretto accordi per sostituire il gas russo e diventare indipendente più di qualsiasi altra capitale in Ue.

Già nel 2023 l’Italia riuscirà a sostituire 13 miliardi di metri cubi, contro i 3 della Germania (peraltro in tempi più lunghi). Motivo per cui su questo terreno Roma gode di un buon vantaggio e di un’ottima reputazione a Bruxelles, dove è stata rappresentata proprio da Cingolani negli ultimi mesi. E lo stesso advisor del governo Meloni potrebbe partecipare al Consiglio europeo Energia di martedì.

Caro bollette, il primo intervento del governo Meloni

Meloni, appena insediatasi a Palazzo Chigi, pensa intanto al primo intervento che riguarderà per forza di cose il caro bollette. Dovrebbe subito chiedere al Parlamento l’autorizzazione per spendere i 10 miliardi lasciati come tesoretto dal governo Draghi. Soldi con cui si dovrebbe prorogare il taglio delle accise, ovvero lo sconto di 30,5 centesimi su benzina e diesel che scade il 18 novembre.

Ma, soprattutto, è necessario rinnovare i crediti d’imposta per le imprese, in scadenza il 30 novembre: per confermarli a dicembre servono quasi 5 miliardi. Inoltre non potranno mancare gli aiuti alle famiglie. L’intervento potrebbe arrivare sotto forma di emendamento al decreto Aiuti ter, che deve essere convertito in legge e inizierà il suo iter parlamentare il 7 novembre. Resta comunque in campo l’opzione di un decreto a parte, che anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sta valutando.

Come cambia il bonus sociale per le bollette

Bisognerà attendere probabilmente la legge di Bilancio, ma qualche novità potrebbe arrivare anche per il bonus sociale bollette: l’idea è quella di renderlo più semplice e automatico. Potrebbe essere sganciato dall’Isee e legato invece al reddito, ma in questo caso bisognerebbe capire in che modo erogarlo considerando che il reddito è individuale mentre il bonus è destinato alle famiglie.

Primo decreto Meloni, salta nuovo bonus 150 euro

Più improbabile, invece, che resti l’idea di un nuovo bonus da 150 euro contro l’inflazione. Fratelli d’Italia voleva rinnovare la misura a sostegno delle persone con un reddito inferiore ai 20mila euro, ma al momento la replica del bonus sembra difficile. È vero che la Nadef lascia 9,4 miliardi in eredità al nuovo governo, ma già la metà serviranno per la proroga dei crediti d’imposta. Si punta, invece, a tenere più soldi possibile per la legge di Bilancio e anche per evitare un eccessivo aumento del deficit nel 2023. Motivo per cui il nuovo bonus potrebbe slittare o essere cancellato.

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