Salario minimo per questi settori: chi dovrà guadagnare di più secondo il Cnel?

Chiara Esposito

17 Agosto 2023 - 21:52

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Uno studio Cnel identifica le vittime del lavoro povero che potrebbe costituire l’unica fascia d’intervento per il governo Meloni.

Salario minimo per questi settori: chi dovrà guadagnare di più secondo il Cnel?

Dopo il tentativo dell’opposizione di scavalcare i tavoli di negoziazione con il governo tramite la raccolta firme online - oggi a quota 200mila adesioni - si delineano le prime ipotesi sulle proposte che avanzerà Giorgia Meloni in materia di salario minimo.

La presidente del Consiglio aveva infatti dichiarato nelle ultime settimane la sua contrarietà rispetto agli interventi a pioggia - come chiede il centro-sinistra unito - tramite la soglia dei nove euro lordi l’ora, ma di voler concentrare le proprie energie esclusivamente verso il fenomeno del lavoro povero. In altre parole verrebbero prese in considerazione solo le categorie professionali la cui occupazione è remunerata con un salario talmente modesto da non permettere il superamento della soglia di povertà.

Cerchiamo però di perimetrare una papabile area d’intervento. Con buona probabilità infatti se l’esecutivo si mobiliterà lo farà sulla base degli esiti dell’ultimo studio del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel). Approfondiamo qui i risultati di questa analisi e capiamo quindi quali potrebbero essere le fasce della popolazione destinatarie di nuove misure retributive.

A chi si rivolgerebbe la riforma sulle retribuzioni?

In questa analisi Cnel, mirata proprio a tracciare i contorni della situazione stipendiale nazionale, si individuano tre settori che più di tutti necessiterebbero una revisione contrattuale per il raggiungimento di soglie stabili e vantaggiose: pulizie, assistenza nelle residenze per anziani e vigilanza.

Secondo le stime degli esperti del governo, a questo bacino rispondono lavoratori circa sessantamila lavoratori. Alcuni esperti sostengono che il numero potrebbe raggiungere i novantamila, ma in ogni caso è evidente che stiamo parlando di una ristrettissima platea.

Salario minimo: cosa vuole fare davvero il governo?

Per queste tre categorie prese in esame si pensa a diverse strategie d’intervento, nessuna ancora ufficializzata. Le opzioni variano dall’allargamento dei contratti aziendali, all’abbassamento del peso delle tasse in busta paga, fino alla detassazione di premi e tredicesime.

Potrebbero essere considerati anche l’uso degli ammortizzatori sociali nei periodi di pausa dall’attività, ma è presto per stabilire certezze in materia. Il problema in questo senso è infatti di disponibilità economica. Secondo alcuni analisti potrebbero non esserci fondi sufficienti per finanziare una manovra troppo articolata ed ingente. A generare l’ammanco in buona sostanza sarebbe stata l’emergenza Covid-19 e la gestione poco cauta e oculata dell’erogazione di bonus e indennità.

Colf e braccianti come fantasmi: assenti dati e prospettive

Avulsi da questo possibile incipit d’intervento sono colf e braccianti agricoli molto spesso sotto la soglia dei 7-9 euro l’ora, ma troppo «ingestibili» per essere davvero protagonisti delle riforme che servirebbero.

Secondo dichiarazioni raccolte da fonti della maggioranza non ci sarà neppure un tentativo d’invertire la rotta. «Se intervenissimo per legge in questi settori scoppierebbe la rivoluzione» o ancora «se una partita Iva è tale e non dovrebbe esserlo, non è il salario minimo che risolve l’anomalia».

La questione è quanto mai amara; il tasso di illegalità - in particolar modo nel mondo dell’agricoltura - è così grave che la tabella dell’archivio Cnel non è attualmente neppure in grado di stimare il numero di lavoratori a cui è applicato un contratto regolare.

Gli unici punti fermi che possiamo indicare sono la contrarietà a interventi massivi da parte di Lega e Forza Italia, la refrattarietà di Meloni e FdI e la ritrosia di sigle sindacali come Cisl e Uil, che mettono nell’angolo la Cgil, la sola a scendere in piazza il prossimo 7 ottobre per chiedere il salario minimo.

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