La compagnia low cost irlandese chiude il primo trimestre con un utile di 820 milioni di euro, grazie a un incremento delle tariffe che garantisce ricavi record.
Nel primo trimestre dell’anno Ryanair ha registrato un utile netto di 820 milioni di euro, più che raddoppiando i profitti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando la cifra si fermava a 360 milioni. In percentuale, si tratta di un incremento del 128%, un dato che supera le stime degli analisti, ferme a circa 715 milioni di euro e che conferma la solidità della strategia commerciale della compagnia low cost più grande d’Europa.
Il risultato, tuttavia, non è arrivato per caso. Decisivo è stato l’aumento dei prezzi medi dei biglietti, che rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, sono aumentati in media del 21%. La crescita dei ricavi totali, che hanno raggiunto 4,34 miliardi di euro, è stata del 20%, mentre i ricavi accessori (ovvero quelli provenienti da servizi aggiuntivi) sono aumentati del 7% e hanno sfiorato 1,39 miliardi. Un rialzo che riflette la forte domanda di viaggio, specialmente durante la Pasqua, che quest’anno è caduta ad aprile e ha favorito il traffico di passeggeri, cresciuto del 4% fino a raggiungere i 58 milioni.
L’amministratore delegato Michael O’Leary non ha nascosto che la situazione degli utili è stata guidata essenzialmente dal recupero delle tariffe: “Le tariffe del primo trimestre hanno beneficiato in modo sostanziale delle vacanze pasquali cadute ad aprile, della debolezza dei prezzi dell’anno precedente e di prezzi di chiusura leggermente superiori alle aspettative”, ha dichiarato O’Leary, precisando che l’azienda conta di recuperare quasi interamente il calo tariffario registrato in passato.
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L’aumento delle tariffe fa decollare Ryanair: previsioni e strategia
Se da una parte i dati di Ryanair fanno brillare gli occhi agli azionisti, dall’altra non possono che preoccupare i viaggiatori che da sempre scelgono la low cost per risparmiare. La compagnia aveva già annunciato che, per la stagione estiva 2025, le tariffe avrebbero subito un aumento compreso tra il 4% e il 6%. Una decisione confermata dallo stesso O’Leary, che ha sottolineato come sia comunque “possibile viaggiare a prezzi leggermente più bassi rispetto all’estate del 2023, ma con un leggero aumento rispetto al 2024”.
Le ragioni dietro l’aumento delle tariffe sono molteplici. In primis, la forte richiesta stagionale a cui si aggiungono i ritardi nella consegna dei nuovi aerei Boeing, che hanno lasciato Ryanair con circa 20 aerei in meno disponibili per il periodo estivo, riducendo l’offerta e aumentando la pressione sui prezzi.
Oltre alle tariffe base, Ryanair sta aumentando anche i prezzi dei servizi accessori, come il bagaglio da stiva e l’imbarco prioritario.
Nonostante i ritardi nella consegna dei nuovi velivoli, Ryanair prevede una crescita limitata ma solida del traffico, ipotizzando di trasportare 206 milioni di passeggeri nell’anno fiscale, rispetto ai 200 milioni raggiunti in quello precedente. L’outlook rimane però cautamente positivo, considerate le turbolenze del mercato internazionale, tra tensioni geopolitiche e pressioni sul fronte dei costi.
La compagnia conferma anche il proprio programma di riacquisto di azioni per 750 milioni di dollari e il dividendo finale di 0,227 euro per azione. Da segnalare inoltre la politica di espansione della compagnia, che prevede il lancio di 24 nuove rotte dalla Polonia già questa estate e la ripresa delle operazioni in Ucraina non appena la situazione geopolitica lo consentirà.
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