Robot anti-coronavirus: come contribuiranno a sconfiggere la malattia?

Anna Maria Ciardullo

29 Aprile 2020 - 15:27

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I robot scendono in campo contro il coronavirus: ecco come contribuiranno a sconfiggere la malattia.

Robot anti-coronavirus: come contribuiranno a sconfiggere la malattia?

Per rispondere all’emergenza sanitaria arrivano in soccorso i robot anti-coronavirus, nuovi alleati preziosi per la disinfezione degli ambienti.

L’idea nasce nell’ambito del progetto Robotica REstart, che nel nome allude proprio alla ripartenza dopo la pandemia, nato con l’obiettivo di adattare le caratteristiche di robot e droni, in primis la possibilità di essere manovrati a distanza, alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria, come la disinfezione costante degli spazi.

Il drone robotico per la disinfezione ambientale, che può utilizzato essere tanto negli spazi chiusi quanto all’aperto, sarà sperimentato entro settembre in Toscana.

Robot anti-coronavirus per disinfettare gli ambienti

La robotica può offrire un contributo essenziale nell’emergenza COVID-19. I droni sono essenzialmente robot comandati a distanza. Poiché sono molto versatili nella progettazione, possono essere impostati per le più svariate necessità, sia per il volo in aria, sia a terra con movimento su ruote.

Da qui l’idea del progetto Robotica REstart che ha deciso di trasformarli in alleati nella lotta a coronavirus e usarli nella disinfezione degli ambienti, per garantire la totale sicurezza degli addetti alle pulizie e degli operatori sanitari.

La sperimentazione dei nuovi dispositivi sarà effettuata a Pisa dopo l’estate presso la Fondazione Monasterio e l’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana. L’iniziativa gode del sostegno finanziario di Reale Mutua, attraverso la fondazione Il Talento all’Opera, ente filantropico nato per sostenere la formazione e la ricerca di giovani talenti, lanciato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

“È cruciale investire già oggi nello sviluppo delle nuove tecnologie che garantiranno la nostra sicurezza di domani nei luoghi e negli spazi condivisi, quali gli ambienti sanitari, di lavoro o di attività culturali e sociali”

ha spiegato Antonio Frisoli, docente di robotica al Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) e supervisore della ricerca.

Come funzioneranno?

I robot anti-coronavirus saranno in grado di muoversi con teleguida a distanza o in modalità semi-autonoma e potranno disinfettare accuratamente le superfici di ambienti potenzialmente contaminati grazie a particolari dotazioni.

Alla base del funzionamento vi è la riconversione delle tecnologie sviluppate nell’ambito della robotica per ispezione. I processi saranno gestiti tramite una piattaforma studiata ad hoc e i robot saranno equipaggiati con sensori di visione artificiale, lampade UV-C o ed erogatori spray di soluzioni disinfettanti.

I dispositivi saranno messi a disposizione degli operatori che lavorano in contesti ospedalieri o in altri tipi di strutture sanitarie sul territorio e i primi test saranno effettuati già a partire da settembre 2020.

“Abbiamo sviluppato in sinergia un progetto di ricerca subito applicabile, raccogliendo risorse private tramite fundraising e ci accingiamo a offrire alla collettivià uno strumento immediatamente utilizzabile nelle strutture sanitarie. È la terza missione dell’università, oltre a formazione e ricerca”

ha spiegato Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

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