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Riunione Fed oggi: i tassi restano invariati

Alessandro Nuzzo

13/12/2023

13/12/2023 - 22:01

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Come ampiamente previsto dagli analisti, la Fed ha deciso di lasciare invariato il tasso di interesse al 5,5%.

Riunione Fed oggi: i tassi restano invariati

È arrivata la decisione della Fed sui tassi di interesse. Come ampiamente pronosticato, nessuno scossone nel corso dell’ultima riunione del 2023 e i tassi restano invariati per la terza volta consecutiva, ai massimi da 22 anni.

Si resta quindi nel range 5,25-5,50%. «Il Comitato continuerà a valutare ulteriori informazioni e le loro implicazioni per la politica monetaria», si legge nel comunicato. L’obiettivo resta quello di riportare l’inflazione nel range del 2%.

Gli ultimi dati aggiornati sulla situazione economica statunitense mostrano un rallentamento della crescita rispetto al terzo trimestre. Anche l’aumento dei posti di lavoro si è moderato rispetto all’inizio dell’anno e il tasso di disoccupazione resta basso.

«Gli indicatori recenti suggeriscono che la crescita dell’attività economica ha rallentato rispetto al ritmo sostenuto del terzo trimestre. L’aumento dei posti di lavoro si è moderato rispetto all’inizio dell’anno, ma rimane forte, e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno, ma rimane elevata», questo quanto si legge nel comunicato ufficiale.

Powell in conferenza ha ribadito che il rischio recessione per il 2024 non è da escludere perché si vive ancora in un periodo di incertezza. E purtroppo la prospettiva di portare l’inflazione al 2% è ancora lontana. Secondo le previsioni pubblicate questo non avverrà prima del 2026. Però i dati aggiornati sulle proiezioni macroeconomiche e dei tassi dei prossimi anni mostrano fiducia sull’abbassamento dei tassi di interesse a partire dal 2024 rispetto agli ultimi dati di settembre. Vedremo gli investitori come reagiranno alla decisione della Fed di restare tutto invariato.

Dal 2024 è probabile che gradualmente la Fed nelle prossime riunioni inizierà ad abbassare i tassi di interesse ponendo fine alla politica restrittiva che ha colpito l’economia statunitense in questo 2023.

Dot plot: tassi in calo di 50 punti base nel 2024

Pubblicate anche le previsioni dei tassi e le proiezioni macroeconomiche. La buona notizia è che per quanto riguarda i tassi, rispetto alla precedente riunione di settembre, nel 2024 sono previsti in discesa di 50 punti base. Rispetto al 5,1% di settembre, adesso si prevede un calo al 4,6%. Calo anche nel 2025, dal 3,9% al 3,6% mentre nel 2026 resta invariato al 2,9%.

Le proiezioni sulla disoccupazione per il 2024 restano invariati al 4,1%, la crescita del Pil è inferiore al 2%. La Fed non prevede che l’inflazione torni al 2% prima del 2026 anche se prevede un inflazione al 2,1% alla fine del 2025.

Riunione Fed, aggiornamenti in diretta

Powell: «Siamo soddisfatti sui progressi ma ne dobbiamo vedere altri»

In conferenza Powell ha ribadito che c’è soddisfazione per i progressi fatti sull’inflazione e l’obiettivo di portarla al 2% nei prossimi anni. È necessario però che ce ne siano altri per vedere i risultati sperati.

Powell: «Oggi poche basi per pensare ad una recessione ma il prossimo anno la possibilità c’è sempre»

In merito al rischio recessione, il presidente Powell ha detto in conferenza: «Ci sono poche basi per pensare che ora ci sia una recessione ma il prossimo anno non si può ancora escludere».

Powell in conferenza: «Il processo per portare l’inflazione al 2% richiederà ancora del tempo»

«La crescita dell’attività economica ha subito un notevole rallentamento. Per questo considerando i progressi compiuti e le incertezze, stiamo procedendo con cautela. Prevediamo che il processo per portare l’inflazione al 2% richiederà ancora del tempo. I dati più bassi sull’inflazione sono benvenuti, ma avremo bisogno di vedere ulteriori prove», queste le parole di Powell in conferenza.

Iniziata la conferenza di Powell

Iniziata la conferenza stampa del presidente Fed Powell che illustrerà la decisione presa nell’ultima riunione e le prospettive future.

Dot plot: tasso giù di 50 punti base nel 2024

Pubblicato anche il dot plot con le proiezioni per i prossimi anni. Rispetto alla riunione di settembre quando nel 2024 il tasso era previsto al 5,1%, adesso è stato aggiornato in discesa al 4,6%. Per il 2025 al 3,6% rispetto al 3,9% e nel 2026 resta invariato al 2,9%

Comunicato Fed: condizioni finanziarie restrittive peseranno su famiglie e imprese

«Le condizioni finanziarie e creditizie più restrittive per le famiglie e le imprese probabilmente peseranno sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. La portata di questi effetti rimane incerta. Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione», si legge ancora nel comunicato.

Comunicato Fed: rallenta la crescita economica

«Gli indicatori recenti suggeriscono che la crescita dell’attività economica ha rallentato rispetto al ritmo sostenuto del terzo trimestre. L’aumento dei posti di lavoro si è moderato rispetto all’inizio dell’anno, ma rimane forte, e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno, ma rimane elevata», questo quanto scritto nel comunicato ufficiale Fed sulla situazione dell’economia statunitense.

Decisione Fed: i tassi restano invariati

Nessuna novità rispetto a quanto si pronosticava alla vigilia. La Fed, nell’ultima riunione del 2023, ha deciso di lasciare invariato il tasso di interesse al 5,5%.

Anche Wall Street apre debole

In attesa della Fed, la borsa di Wall Street ha aperto in modo debole. Il Dow Jones è invariato, il Nasdaq è salito dello 0,19%.

Borse europee chiudono piatte in attesa della decisione Fed

In attesa della decisione Fed di questa sera che dovrebbe lasciare invariato il tasso di interesse, le borse europee hanno chiuso la loro giornata di contrattazioni in modo piatto. Nessun balzo né in positivo né in negativo, ma tanta prudenza. Piazza Affari ha chiuso gli scambi in leggera flessione con un -0,15%. Nel paniere della Borsa di Milano balzo di Leonardo (+4,26%), pronta a firmare un accordo con la franco-tedesca KNDS per formare una joint venture e Amplifon (+3,40%) dopo l’accordo per l’acquisizione del Gruppo Audical che certifica l’ingresso della società in Uruguay.

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