Rinnovo del contratto statali, tutto quello che c’è da sapere: le parole del Ministro Dadone

Antonio Cosenza

2 Gennaio 2020 - 15:17

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Rinnovo del contratto, il Ministro della Pubblica Amministrazione fa chiarezza: “Speriamo di arrivare ad un accordo entro la fine dell’anno”.

Rinnovo del contratto statali, tutto quello che c’è da sapere: le parole del Ministro Dadone

Rinnovo del contratto degli statali: il Ministro della Pubblica Amministrazione - Fabiana Dadone - ha parlato delle prossime tappe che porteranno, si spera il prima possibile, alla sottoscrizione del nuovo contratto per il triennio 2019-2021.

È già un anno, infatti, che i dipendenti della Pubblica Amministrazione, lavorano con contratto scaduto, percependo un’indennità di vacanza contrattuale di pochi euro.

Il 2020 dovrebbe essere l’anno del rinnovo, anche se il Ministro della Pubblica Amministrazione, intervistata dal Messaggero sull’argomento, non si è detto certo riguardo a questa ipotesi.

Nel dettaglio, Fabiana Dadone ha fatto chiarezza sulle prossime tappe che attendono il Ministero della Pubblica Amministrazione, nonché sui temi che verranno affrontati in questi mesi.

Un tema affrontato durante l’intervista è quello delle risorse a disposizione, dalle quali dipende l’importo dell’aumento di stipendio garantito dal nuovo accordo: le risorse al momento sembrano insufficienti, almeno secondo quanto spiegato dai sindacati, per garantire un aumento soddisfacente, tant’è che si parla di cifre più basse rispetto a quelle dell’ultima stagione contrattuale.

Ma vediamo con ordine quanto dichiarato dal Ministro della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, riguardo al prossimo rinnovo di contratto così da farci un’idea su cosa ci attende in questi mesi.

Rinnovo contratto statali: Ministero a lavoro per il memorandum

Il Ministro della Funzione Pubblica ha spiegato che è già stata avviata un’interlocuzione con i sindacati che a partire da questo gennaio entrerà nel vivo: l’obiettivo è di sottoscrivere un memorandum utile al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, nel quale saranno disciplinati gli aspetti generali del prossimo accordo.

Nel dettaglio, nel memorandum saranno toccati temi quali la formazione e la valorizzazione del personale, così come pure la riclassificazione professionale (che, come spiegato dalla Dadone, è già stata “oggetto di confronto nella commissione paritetica all’Aran”).

Inoltre, sarebbe utile anche una revisione del sistema di valutazione delle performance (“si parla, a tal proposito, della possibilità di eleggere il dipendente del mese”) o anche di una modifica di alcuni aspetti normativi che differiscono tra lavoratori pubblici e privati (basti pensare al congedo di paternità, che per chi lavora nel settore privato è di sette giorni mentre per gli statali è di un solo giorno).

Non è dato sapere, invece, se nel memorandum il Governo si impegnerà per stanziare nuove risorse già con il DEF 2020. A tal proposito il Ministro Dadone ha detto che dipenderà dal tempo necessario alla “definizione del memorandum stesso”, nonché dalle disponibilità individuate dal Ministero della Funzione Pubblica di concerto con il MEF.

Rinnovo del contratto statali: a quanto ammonta l’aumento di stipendio?

A disposizione per il rinnovo del contratto ci sono 3,4 miliardi di euro che dovrebbero garantire un aumento del 3,5% dello stipendio tabellare. Tradotto in cifre: 95,00€ lordi al mese.

Secondo i sindacati, però, le cifre potrebbero essere anche più basse, in quanto le risorse dovrebbero servire anche per confermare l’elemento perequativo, ossia quell’emolumento - di circa 20,00€ - introdotto dal rinnovo del contratto 2016-2018 per i redditi più bassi. In questo caso, quindi, si arriverebbe ad un aumento persino più basso di quello riconosciuto nell’accordo precedente.

In merito a ciò il Ministro Dadone ha ricordato che questo elemento è previsto, come da norma, “fino alla sottoscrizione del nuovo contratto”. Questa somma è “fatta salva nelle more del rinnovo, per poi essere assorbita nelle risorse già messe a disposizione”. C’è comunque spazio per altre risorse, ma solo se “ci saranno le condizioni”.

Potrebbe esserci, ad esempio, una defiscalizzazione degli aumenti, opportunità in fase di valutazione con il MEF.

In ogni caso non è detto che la firma sul rinnovo arrivi già nel 2020. Ciò è comunque d’auspicio tanto per i sindacati quanto per il Ministro della Pubblica Amministrazione ed è per questo che è stato deciso di arrivare alla sottoscrizione del memorandum il prima possibile così da raggiungere il “traguardo del rinnovo contrattuale entro quest’anno”.

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