Rilevati alti livelli di radiazioni al largo delle coste australiane. La causa, secondo gli scienziati

Andrea Fabbri

30 Giugno 2025 - 17:21

Rilevata in una zona marittima australiana con incredibili livelli di radiazioni. Scopriamo dove si trova e a cosa è dovuta la contaminazione

Rilevati alti livelli di radiazioni al largo delle coste australiane. La causa, secondo gli scienziati

Brutte notizie in arrivo dall’Australia. Pochi giorni fa un gruppo di ricercatori impegnato in uno studio sui sedimenti marini ha rilevato al largo delle Isole Montebello livelli di radiazioni di plutonio superiori di circa 4.500 volte rispetto a quelle della costa.

Livelli paragonabili a quelli delle Isole Marshall, tristemente famose per essere state teatro di numerosi test nucleari nell’epoca della Guerra Fredda.

La scoperta dei livelli di radiazioni nelle Isole Montebello

Le Isole Montebello, situate nella parte occidentale dell’Australia, hanno “ospitato” tre test nucleari britannici negli anni ‘50.

Ma le scorie di quei test sono ben visibili sotto forma di radiazioni ancora oggi. È quanto ha recentemente scoperto un team di ricerca che, analizzando i fondali marini della zona, ha rilevato livelli di contaminazione radioattiva di migliaia di volte superiori a quelli dei territori limitrofi.

La concentrazione maggiore è quella causata da isotopi di plutonio nei pressi dei siti delle esplosioni di circa 70 anni fa. E le brutte sorprese non sono finite. Lo studio ha rilevato concentrazioni elevate di particelle radioattive anche nelle Isole Lowendal, distanti più di 25 km da Montebello.

Perché questi luoghi sono ancora radioattivi

La prima domanda che viene da porsi è come mai a 70 anni di distanza da quei test nucleari il livello di radiazioni sia ancora così elevato.

Gli scienziati che hanno svolto la ricerca hanno individuato due possibili cause. La prima sono le traiettorie dei pennacchi che si sono mosse in direzioni diverse nei giorni delle esplosioni in base ai venti attivi.

La seconda sono i decenni e decenni di maree e fenomeni atmosferici, come i cicloni che colpiscono questa zona dell’Australia, che hanno disperso il plutonio residuo in direzioni imprevedibili.

La situazione, al di là delle condizioni che l’hanno generata, resta preoccupante. Soprattutto per il delicato ecosistema marino. Le Isole Montebello hanno una concentrazione di radiazioni pari a quelle delle Isole Marshall e della Polinesia Francese, due territori in cui i test atomici sono stati molti di più e sono durati molto più a lungo.

I luoghi attualmente più radioattivi del pianeta

Le Isole Montebello, purtroppo, non sono l’unico luogo del pianeta con elevatissimi livelli di radiazioni.

In Giappone, ad esempio, si sta ancora lottando con lo smaltimento del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale di Fukushima a seguito dello tsunami del 2011.

Non sta molto meglio il Kazakistan dove non è ancora stata risolta la questione del Poligono di Semipalatinsk, famoso anche con il soprannome “The Polygon”. Qui durante gli anni della Guerra Fredda vennero testati circa 400 ordigni atomici, rendendo il territorio uno dei più contaminati della Terra.

Problemi di radiazioni ci sono anche negli Stati Uniti, e più precisamente ad Hanford, nello stato di Washington, dove venne prodotto il plutonio arricchito per le bombe nucleari della Seconda Guerra Mondiale. Questa zona ha dovuto fare i conti a lungo con i rifiuti radioattivi e, nonostante gli sforzi fatti, il livello di radiazioni è ancora preoccupante.

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