Riforma fiscale, dalla revisione Irpef alla flat tax, le ultime novità

Patrizia Del Pidio

10 Marzo 2023 - 10:44

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Con la delega l’esecutivo chiede al Parlamento 24 mesi per effettuare la riforma fiscale e rimodulare interamente la tassazione italiana.

Riforma fiscale, dalla revisione Irpef alla flat tax, le ultime novità

Sarà una legge delega strutturata in 21 articoli suddivisi in 4 parti quella che il Governo presenterà al Consiglio dei Ministri prima e al Parlamento poi. Ristrutturare in modo complessivo la tassazione in Italia è lo scopo principale con l’Irpef che passa da 4 a 3 aliquote e l’Ires che si sdoppia.

Ma non è solo questo che farà la riforma del Fisco perché si opererà anche per rafforzare lo Statuto dei diritti del contribuente per semplificare dichiarazioni, accertamenti e contenziosi fiscali. Un riforma a tutto tondo che dovrebbe rendere la fiscalità italiana più semplice ma soprattutto più equa.

Il primo passo le tre aliquote Irpef

Per quel che riguarda l’Irpef il primo passo sarà la riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito dagli attuali quattro a tre. Ovviamente per realizzare la cosa c’è bisogno di coperture e il finanziamento di questa operazione verrà da una revisione delle tax expenditures.

La parola d’ordine, quindi, sarà ridurre le detrazioni all’aumentare dell’imponibile e forfettarizzare le tasse per scaglioni di reddito. Per ora sembra che si parli di sconti fissati al 4% del reddito imponibile per i redditi più bassi, ma la percentuale dovrebbe scendere per chi guadagna di più

Da questo meccanismo, però, dovrebbero essere escluse le detrazioni sanitarie, quelle per l’istruzione e le deduzioni per gli interessi passivi del mutuo per la prima casa.

Ma le tre aliquote Irpef dovrebbero rappresentare solo un primo passo della riforma, visto che l’obiettivo finale è la flat tax per tutti.

Le altre ipotesi al vaglio

Un’altra ipotesi di cui si è parlato negli ultimi giorni è quella di portare azero l’aliquota Iva degli alimenti di prima necessità come pane, pasta e latte. E di ridurre al 5% l’Iva di quelli che attualmente la hanno al 10%. Ovviamente si tratta di una ipotesi di difficile realizzazione visti che richiederebbe dei costi elevatissimi. Ma se ne è parlato.

In ogni caso la razionalizzazione delle aliquote Iva è tra gli obiettivi della riforma così come quella di individuare quali operazioni dovranno essere esenti.

L’Iva ormai, tra ritocchi e interventi di vario genere, nel tempo, si è trasformata in una sorta di giungla burocratica in cui non si capisce bene come l’imposta sia applicata. Dovranno essere riordinati i panieri dei beni di prima necessità (attualmente, ad esempio, sull’acqua minerale grava un’aliquota del 22%, come se fosse un bene di lusso e non necessario) garantendo l’applicazione dell’Iva in modo omogeneo per beni simili.

Tra l’altro si dovrà intervenire anche sulla semplificazione delle regole di detrazioni e sulle normative che riguardano proprio l’Iva.

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