Con la delega l’esecutivo chiede al Parlamento 24 mesi per effettuare la riforma fiscale e rimodulare interamente la tassazione italiana.
Sarà una legge delega strutturata in 21 articoli suddivisi in 4 parti quella che il Governo presenterà al Consiglio dei Ministri prima e al Parlamento poi. Ristrutturare in modo complessivo la tassazione in Italia è lo scopo principale con l’Irpef che passa da 4 a 3 aliquote e l’Ires che si sdoppia.
Ma non è solo questo che farà la riforma del Fisco perché si opererà anche per rafforzare lo Statuto dei diritti del contribuente per semplificare dichiarazioni, accertamenti e contenziosi fiscali. Un riforma a tutto tondo che dovrebbe rendere la fiscalità italiana più semplice ma soprattutto più equa.
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Il primo passo le tre aliquote Irpef
Per quel che riguarda l’Irpef il primo passo sarà la riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito dagli attuali quattro a tre. Ovviamente per realizzare la cosa c’è bisogno di coperture e il finanziamento di questa operazione verrà da una revisione delle tax expenditures.
La parola d’ordine, quindi, sarà ridurre le detrazioni all’aumentare dell’imponibile e forfettarizzare le tasse per scaglioni di reddito. Per ora sembra che si parli di sconti fissati al 4% del reddito imponibile per i redditi più bassi, ma la percentuale dovrebbe scendere per chi guadagna di più
Da questo meccanismo, però, dovrebbero essere escluse le detrazioni sanitarie, quelle per l’istruzione e le deduzioni per gli interessi passivi del mutuo per la prima casa.
Ma le tre aliquote Irpef dovrebbero rappresentare solo un primo passo della riforma, visto che l’obiettivo finale è la flat tax per tutti.
Le altre ipotesi al vaglio
Un’altra ipotesi di cui si è parlato negli ultimi giorni è quella di portare azero l’aliquota Iva degli alimenti di prima necessità come pane, pasta e latte. E di ridurre al 5% l’Iva di quelli che attualmente la hanno al 10%. Ovviamente si tratta di una ipotesi di difficile realizzazione visti che richiederebbe dei costi elevatissimi. Ma se ne è parlato.
In ogni caso la razionalizzazione delle aliquote Iva è tra gli obiettivi della riforma così come quella di individuare quali operazioni dovranno essere esenti.
L’Iva ormai, tra ritocchi e interventi di vario genere, nel tempo, si è trasformata in una sorta di giungla burocratica in cui non si capisce bene come l’imposta sia applicata. Dovranno essere riordinati i panieri dei beni di prima necessità (attualmente, ad esempio, sull’acqua minerale grava un’aliquota del 22%, come se fosse un bene di lusso e non necessario) garantendo l’applicazione dell’Iva in modo omogeneo per beni simili.
Tra l’altro si dovrà intervenire anche sulla semplificazione delle regole di detrazioni e sulle normative che riguardano proprio l’Iva.
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