Mezza Italia in zona arancione, le regioni a rischio dopo Capodanno

Emiliana Costa

21/12/2021

21/12/2021 - 17:52

condividi

Crescono i ricoveri nei reparti Covid e mezza Italia potrebbe passare in zona arancione dopo le feste. Ecco le regioni più a rischio.

Mezza Italia in zona arancione, le regioni a rischio dopo Capodanno

In Italia i contagi da Covid-19 sono in crescita da 8 settimane consecutive, senza ancora il ciclone Omicron che sta dilagando in mezza Europa (in Gran Bretagna i casi hanno superato quota 90 mila al giorno). Non solo. Con l’arrivo del Natale e il moltiplicarsi dei contatti sociali, i contagi potrebbero aumentare molto velocemente.

Per tutte queste ragioni si torna a parlare di zona arancione. Secondo alcuni esperti infatti mezza penisola potrebbe essere a rischio. Ma quali sono le regioni che potrebbero passare in zona arancione dopo Capodanno? Entriamo nel dettaglio.

Le regioni a rischio zona arancione dopo Capodanno

Al momento, nel nostro paese la variante prevalente è la Delta. Ma se dovesse arrivare il ciclone Omicron (che ha una contagiosità doppia e potrebbe eludere la doppia vaccinazione), la zona arancione si avvicinerebbe molto velocemente per diverse regioni italiane.

Tra le zone a rischio, le province autonome di Trento e Bolzano. In Trentino, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è del 27% (+1%) e nei reparti ordinari è del 19% (+2%). In Alto Adige invece, l’area critica è al 18% (+1%) e l’area medica al 17% (+1%).

A rischio anche le altre regioni che sono già in zona gialla. In Calabria, il tasso di ricoveri in terapia intensiva è all’11% e nei reparti ordinari al 23%. In Friuli Venezia Giulia, l’area critica è al 17% mentre l’area medica è al 23%.

Da lunedì 20 dicembre, in zona gialla anche Veneto, Marche e Liguria. Nella regione presieduta da Luca Zaia, la terapia intensiva è al 16% e l’area medica al 17%. Nelle Marche, l’area critica è al 15% e i reparti ordinari al 18%.

Preoccupa il balzo della Liguria. Nella regione presieduta da Giovanni Toti, la terapia intensiva è al 15% ma con un incremento del 5%. L’area non critica è al 22%, con un aumento del 2%. Parlando del possibile passaggio in zona arancione, Toti ha spiegato: «Tutto possibile, ma i passaggi di zona hanno assunto un valore relativo, riguardando solo le persone non ancora vaccinate». Gli fa eco il governatore Luca Zaia: «Il Veneto si sta lentamente avvicinando».

Tra le regioni che in prospettiva possono rischiare la zona arancione dopo le feste, anche quelle che oggi sono in bilico tra bianco e giallo: Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna.

Quali sono i parametri per entrare in zona arancione

Per entrare in zona arancione ci deve essere un’incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, il 30% di posti letto occupati in area medica e il 20% nelle terapie intensive.

L’occupazione dei posti letto in area non critica è salita al 13% a livello nazionale e il tasso è cresciuto in 12 regioni. A lanciare l’allarme l’Agenza Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), nel suo monitoraggio giornaliero in cui confronta i dati di ieri, 20 dicembre, con il giorno precedente.

L’occupazione dei reparti ordinari aumenta in queste regioni: Basilicata (9%), Calabria (23%), Emilia Romagna (12%), Friuli Venezia Giulia (23%), Lazio (14%), Liguria (22%), Marche (18%), Bolzano (17%), Trento (19%), Piemonte (13%), Puglia (6%), Toscana (7%).

Argomenti

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO